L’opera era rimasta per anni sotto gli occhi dell’ignaro proprietario, appesa a un muro, tra il salone e la cucina di una casa di Compiègne, a nord di Parigi. Finché un’anziana parente con lo sguardo lungo non ha deciso di segnalarla alla casa d’Asete Actéon, che l’ha poi fatta valutare dalla Maison Turquin. Ed ecco la clamorosa scoperta: quel “Cristo deriso” che sembrava una “semplice” icona bizantina è in realtà un’opera autentica di Cimabue. Uno dei rarissimi dipinti del grande artista toscano (Firenze, 1240 – Pisa, 1302), che fu maestro di Giotto.
Il Cristo deriso è un dipinto su legno di piccole dimensioni (25,8 cm per 20,3 cm), realizzato a tempera a uovo su fondo dorato ed è in ottimo stato di conservazione. Secondo i periti della Maison Turquin, si tratta di uno degli otto pannelli di un grande dittico con la scene della Passione di Cristo. Dell’opera, databile al 1280, erano state finora recuperate solamente la Flagellazione (oggi alla Frick Collection di New York) e la Maestà con due angeli (ora alla National Gallery di Londra).
L’opera di Cimabue appena scoperta, sarà messa all’asta a Senlis il 27 ottobre. Valore stimato tra i quattro e i sei milioni di euro.
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