Il Veneto è tra le 3 regioni di Italia con il più alto tasso di giovani artisti emergenti, grazie ad una delle scuole di pittura ed Accademie di belle arti più interessanti del bel paese. Fare una cernita è stato difficile, qui di seguito i sei nomi che secondo me, sentiremo parlarne (ed anche molto) in futuro.
Runo B è il primo artista che consiglio di tenere d’occhio in Veneto, la sua storia è davvero interessante: ha abbandonato la Huaqiao University nel 2013 e ha continuato la sua esplorazione artistica in Italia ottenendo una laurea in arti visive presso presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 2017 e un master in arti visive presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 2020.
Fa parte di Zolfo Rosso, uno dei più rinomati studi artistici in laguna e terra ferma (hanno più sedi), ha all’attivo diverse mostre personali e collettive in Italia ed all’estero. La sua pittura è un mix perfetto tra iconografia commerciale occidentale e stile orientale, esplora lo scontro e la fusione di diverse culture, costumi ed etnie in regioni specifiche e il retro di paesaggi urbani, come opera teatrale con l’interazione del multiculturale, che sono spesso ironici e provocatori in un modo da commedia oscura che esprime impegno sociale e percezioni politiche.
Chiara Calore è stata borsista presso la Fondazione Bevilacqua La Masa. Tra le sue personali Locus Amoenus e Genesi presso Villa Draghi a Montegrotto Terme, Speculum Mundi alla galleria Davide Gallo a Milano. Tra le collettive Milano Vetro al Castello Sforzesco a Milano, Opera viva alla Fondazione Beviglacqua La Masa, High Density ai Magazzini del Sale a Venezia, il Premio Mestre di Pittura al Centro Culturale Candiani a Mestre e Laboratorio aperto a Forte Marghera. La sua pittura è caratterizzata dalla giustapposizione dei più diversi elementi figurativi in forma ironica e visionaria. Le sue tele sono popolate da un ammasso bizzarro e inverosimile di uomini, animali e freaks, che si agitano sulla tela in maniera anarchica, in una selva di rimandi. Chiara è uno dei membri storici di Kadabra Studio.
Beatrice Gelmetti è tra i nomi che segnalo quella da tenere più d’occhio, Ha conseguito il diploma di secondo livello in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 2019, prosegue la sua ricerca artistica presso Kadabra Studio, altro studio artistico importante nel veneziano, ha all’attivo diverse mostre collettive e residenze in giro per l’Italia e l’estero. Tra le residenze che segnalo Fuori dal vaso di Vulcano Agency e Do We Look Alike? Di Contemporary Fire. Tra le sue mostre internazionali: INTERNATIONAL SYMPOSIUM. MARK ROTHKO 2016, ha vinto numerosi premi ultimo il We Art Open 2021 ed ha esposto sia in Italia che all’estero. Nella sua ricerca artistica le affinità tra gli elementi legati alla realtà e i liberi ritmi della materia pittorica fanno scorgere l’oscillazione precaria tra l’improvvisazione ed il controllo consapevole, tra astrazione e figurazione.
Federico Polloni è membro dello studio Casablanca, altro studio artistico attivo sul territorio veneziano. Il Polloni si laurea anche lui in pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Attualmente vive e lavora a Venezia. Partecipa a numerosi premi nazionali e internazionali ed espone in varie città tra cui New York, Londra, Bergen, Milano, Gothenburg e Ljubljana. La sua pittura nasce da concetti esistenziali sviluppandosi su elementi arcaici dell’immaginario comune con un rimando a un simbolismo mistico. Nelle sue opere si introduce una ricerca personale con una chiave di lettura soggettiva attivata da aspetti immaginifici con un rimando all’onirico. Dà forma a un’immagine primordiale in stretto legame con il mondo naturalistico e artificiale. Un energico manifestarsi di soluzioni pittoriche in bilico tra astrazione e figurazione, alla continua ricerca di una sintesi oggettiva e di una verità intrinseca.
Eleonora Rinaldi nel 2020 consegue il diploma triennale in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze ed è attualmente iscritta al biennio di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. La sua pratica artistica da spazio all’energia potenziale di oggetti reali attraverso l’immaginazione. L’obiettivo è mostrare trasformazioni e dialoghi tra i soggetti che dipinge.
Il mio punto di partenza è la comprensione che ciò che esiste “è” ma anche “può“. Questo è ciò che mi spinge ad aprire una prospettiva unica su ciò che ci circonda. Nei suoi quadri tutto è presente in una composizione intessuta di punti di vista coesistenti, attirando l’attenzione sui dettagli – la materialità , le tinte e le sfumature – la scena diventa familiare ma allo stesso tempo confusa. Di conseguenza, gli elementi appaiono decontestualizzati, come lo siamo noi quando li guardiamo.
Wang Jing Yun entrato all’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 2019. Nell’ottobre 2021 si laurea in Nuove Tecniche dell’Arte – Nuovi Media (Laurea Magistrale Biennale) presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Lo scopo della sua opera è trasmettere idee che emergono nella vita di tutti i giorni e che possono essere catturate in qualsiasi momento della giornata: il suo lavoro è così sfaccettato che qualsiasi idea può essere catturata attraverso la new media art, l’installazione artistica, l’arte concettuale o la poesia visiva espresso nella forma Gli piace lavorare con materiali diversi, creare nuove connessioni tra immagini e testi e ricombinarli con nuovi significati.
Spera che il pubblico capisca nel suo lavoro l’impronta poetica che sta alla base di ogni progetto, pessimista e introspettivo al suo interno, abbracciando anche implicitamente una sottile forza emotiva. Ha all’attivo diverse mostre in giro per l’Italia e l’estero ed ha partecipato a diverse Biennali come artista invitato, tra cui anche alla Biennale di Venezia.
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