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A Milano apre la C41 Gallery, spazio sperimentale dedicato alla cultura visiva
Arte contemporanea
di redazione
C41, il network multidisciplinare dedicato ai vari aspetti della creatività, ha aperto a Milano il suo primo spazio espositivo, in collaborazione con BiM, progetto di rigenerazione urbana che, entro il 2026, trasformerà l’edificio progettato da Vittorio Gregotti nel quartiere di Milano Bicocca, sul sito della ex fabbrica Pirelli, in un nuovo distretto verde e integrato nella città. Situato all’interno del complesso BiM, il nuovo spazio è scandito in due piani, con funzioni specifiche: al primo, la sede espositiva vera e propria, C41 Gallery, mentre al piano terra si trova la C41 Panorama, dedicata all’anteprima di tutti i contenuti e accessibile anche a chi è solo di passaggio.
C41 Gallery si configura come «Uno spazio sperimentale in cui esplorare i confini della cultura visiva contemporanea», spiegano da C41, specificando che durante l’anno lo spazio sarà abitato da un gruppo selezionato di artisti, al fine di creare un intervento site-specific che trasformerà temporaneamente la natura stessa della galleria. «La durata limitata di ogni lavoro, così come il progetto complessivo, consentiranno di indagare territori incerti senza la pretesa di dominarli, piuttosto di esplorarli e condividerli».
C41 Panorama apre invece «Una visione più ravvicinata di cose che accadono lontano», continuano. «È un invito a fermarsi, a scoprire di più. Per prendersi il tempo di essere trasportati altrove. È uno spazio che contiene molti altri spazi ma anche un invito a scoprire cosa succede al primo piano. Una mostra prima della mostra». Dal 29 marzo, lo spazio è aperto al pubblico con due installazioni site specific, incentrate sui meccanismi della percezione.
La prima, Beyond the Horizon, è un’opera permanente realizzata da Patrick Tuttofuoco, artista nato a Milano nel 1974 e considerato tra i più influenti della sua generazione. Il secondo intervento, Tutto ciò che genera luce è destinato a esplodere, comprende una serie di opere temporanee realizzate dal filosofo Leonardo Caffo e dall’artista Valentina Viviani, sotto il nome di Mater Matuta Studio, agenzia curatoriale e di ricerca sull’antropocentrismo con sede a Torino e fondata nel 2023 insieme anche a Giulia Turconi. La prossima protagonista sarà l’artista tedesca Isabelle Wenzel, dall’8 maggio 2023.
Composta da tubi al neon sui toni del bianco e del fucsia, elementi ricorrenti nella ricerca di Tuttofuoco, Beyond the Horizon è incentrata sull’esperienza immaginativa del paesaggio. «Di fronte alla curvatura dell’orizzonte, lo sguardo si trova attratto da ciò che non può cogliere, costretto nel suo riflesso, vivo in quel preciso spazio-tempo», spiegano da C41. Tuttofuoco piega questa linea di luce, esponendo simbolicamente i due poli che abitano il fenomeno: lo sguardo umano e il suo soggetto, la sua controparte naturale.
L’intervento di Caffo e Viviani, insieme a Mater Matuta Studio, si concentra intorno ai temi del vuoto, del pieno e dell’attesa, reinterpretando lo spazio come un luogo abitato da domande, in tre momenti convergenti, tra immobiltà, linguaggio e movimento, raccontati su altrettanti monitor: una sessione di meditazione svolta nel luogo dell’intervento, una conversazione tra lingue diverse, un itervento performativo. Sulla parete di fronte ai monitor è presentata una serie di fotografie d’autore realizzate per tradurre in immagine statica il processo dinamico che ha generato l’intervento. L’installazione è supportata da un apparato bibliografico curato congiuntamente da Caffo e C41.