A Napoli, la galleria diffusa di Dino Morra riparte: Re_st_Art è la prima tappa

di - 30 Giugno 2021

È tempo di rinascita per il mondo dell’arte e della cultura contemporanea in Italia. In diverse città della penisola ripartono, seppur con qualche piccola incertezza, le mostre e gli eventi espositivi. Anche a Napoli gli spazi pubblici e privati ricominciano ad animarsi con nuovi progetti, idee e artisti contemporanei. È in un contesto del genere che nasce la mostra “Re_st_Art”: una collettiva dal titolo quasi tautologico a cura di Dino Morra. Questa mostra inoltre può essere considerata una nuova tappa di “mood|project”, progetto di galleria diffusa e itinerante che, a breve, annuncerà il suo nuovo programma espositivo.

Sono otto gli artisti ospitati nella mostra del PAN – Palazzo delle Arti di Napoli: Alessio Ancillai, Sveva Angeletti, Alessio Barchitta, Fabrizio Cicero, Ola Czuba, Alessandro Dandini de Sylva, Veronica Montanino e Sonia Riccio. Ognuno di essi si esprime attraverso un linguaggio eterogeneo che va dalla pittura al video e, insieme, trovano spazio all’interno di un percorso espositivo finemente ragionato e lavorato. Lo spazio a disposizione è scandito in tre diverse dimensioni specifiche, quella dell’Assenza, Essenza e infine Silenzio.

L’indagine degli artisti sulla realtà contemporanea è subito evidente, le tematiche affrontate, infatti, sono tutte quelle che fanno più rumore: da quelle ambientali fino alle dinamiche di potere tra i generi. Non mancano i riferimenti ad alcune delle questioni “storiche” della storia dell’arte, come il rapporto tra estetica e funzione e l’incontro/scontro tra pittura e scultura.

A chiudere la mostra però è il silenzio, con il lavoro video di Fabrizio Cicero dal titolo application in cui questa stessa parola si consuma costantemente e in maniera lenta e, in questo logorio di se stessa, riesce a darsi una nuova (e silenziosa) vita. Un’immagine che rimanda anche all’idea di contemplazione, ben distante da ciò che accade all’interno della nostra società, spesso satura di opinioni continue e chiacchiericci.

Partendo da questo progetto, si è creata l’occasione per fare qualche domanda proprio a Dino Morra, gallerista e curatore.

Com’è stato ricominciare a ideare e produrre eventi espositivi in presenza e quali sono le scelte che hanno portato a questi artisti presenti in mostra?

«Ricominciare è stato per me motivo esistenziale, l’idea di ritornare a produrre progetti artistici la coltivavo da tempo, ma si è strutturata e rafforzata durante il periodo pandemico. Ho avuto modo e tempo di riflettere sulla linea e l’organizzazione che avrei voluto dare a mood|project.

Il mood principale si è concentrato sugli artisti da proporre, li ho voluti conoscere personalmente capire e vedere dove è come producono la loro arte, di conseguenza nei 2/3 mesi che hanno preceduto la mostra ho realizzato molti studio visit. È stata un esperienza fantastica, mi sono concentrato particolarmente su Roma dove molti artisti si esprimono all’interno di spazi condivisi che diventano luoghi di confronto, di discussione, di contaminazione di esposizione.

Un fenomeno questo molto interessante anche da un punto di vista sociale e di rigenerazione urbana, la capacità di portare l’arte all’ interno di luoghi molto probabilmente abbandonati ad un destino incerto. Sei degli otto artisti presenti in Re_st_Art vivono e lavorano a Roma».

Il Covid ha sicuramente influito sulle dinamiche organizzative delle mostre, in che modo hai affrontato questa situazione?

«Abbiamo inaugurato a Napoli in zona gialla, sicuramente è stato frustante non potere almeno brindare, per un progetto di Re_st_Art con le persone intervenute all’evento. Attenersi alle confuse regole di registrazione e la paura di contagi ancora diffusa sicuramente ha scoraggiato molti amici nel partecipare Lavorare su appuntamenti mirati sicuramente è stata una soluzione per tenere costante l’interesse sulla mostra».

Napoli è una città vibrante per quel che riguarda il contemporaneo, tu stesso per diverso tempo hai gestito una galleria d’arte, diventata itinerante negli ultimi anni: quali progetti hai in programma per il futuro?

«Con l’incertezza ancora viva, ho dovuto rivedere il format di mood|project, nato come progetto di galleria itinerante e proprio il divieto di spostamento è stato il primo provvedimento preso dai governanti. Pertanto abbiamo dovuto modificare la mission, trovare una sede fissa e contemporaneamente mantenere il mood di galleria diffusa proponendosi per collaborazioni con altre gallerie o produrre mostre in luoghi alternativi alla nostra sede. Il nuovo spazio avrà l’ambizione di produrre progetti espositivi con artisti capaci di mantenere uno standard di ricerca elevato, l’idea è quella di inaugurare una mostra entro fine anno e strutturare un calendario espositivo per il 2022, senza trascurare la possibilità di partecipare alle fiere. Confrontarsi in una città così importante come Napoli sul contemporaneo è motivo di orgoglio abbinato alla consapevolezza di dovere produrre progetti di qualità e ricerca».

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