Nel cuore della capitale la galleria Gagosian e La Fondazione si uniscono in un progetto che si svolge 24 ore su 24 nella via in cui entrambe hanno sede «come un omaggio a Roma e ai suoi abitanti, ma anche un invito a lasciarsi travolgere dall’energia dell’arte».
Da ieri, 2 giugno, fino a settembre Gagosian e La Fondazione «animeranno per tutta la giornata e la notte via Francesco Crispi dai civici 16 e 18, grazie all’alternanza dell’apertura dei reciproci progetti espositivi, celebrando l’arte contemporanea e il desiderio di ritornare a fruirne in libertà e sicurezza», si legge nel comunicato stampa.
L’iniziativa è partita alle 18.00 di ieri, 2 giugno, a La Fondazione, con la proiezione del lavoro di Nicola Martini Senza Titolo (2014), il primo video della mostra “#80 | #90 & more”, a cura di Pier Paolo Pancotto, e oggi entra nel vivo dell’alternanza con la riapertura degli spazi di Gagosian al pubblico: dal martedì al sabato, dalle 11.00 alle 18.00 è possibile visitare la galleria, al civico 16, con uno speciale allestimento dedicato all’opera di Stanley Whitney, alla sua chiusura ogni sera si illumina il video de La Fondazione, uno diverso ogni settimana, al civico 18, creando «un ciclo continuo di contenuti e arte».
Con “#80 | #90 & more” La Fondazione presenta «un nuovo progetto espositivo a cura di Pier Paolo Pancotto, concepito per proporre al pubblico negli orari notturni e senza entrare nell’edificio una esplorazione di opere video realizzate da alcune delle migliori voci della creatività contemporanea, italiana e internazionale. “#80 | #90 & more” si apre alla città mostrando i lavori selezionati come fossero “sottovetro”, visibili dall’esterno della sede, attraverso la grande vetrata di ingresso», ha spiegato l’istituzione.
Abbiamo raggiunto Pier Paolo Pancotto, che ci ha spiegato che sulla nascita della collaborazione tra La Fondazione e Gagosian hanno influito «la vicinanza delle due sedi e la consapevolezza di rappresentare, nel campo dell’arte, realtà tanto diverse quanto compatibili al tempo stesso» e ha ricordato che la scelta di sviluppare la parte del progetto de La Fondazione nelle ore serali è stata operata «per un fattore contingente: solo la sera si possono vedere i video dall’esterno così come è già avvenuto in occasione delle due precedenti mostre promosse da La Fondazione».
Pancotto, inoltre, alla domanda su come veda il futuro delle mostre nell’attuale situazione generale ha risposto: «con grande ottimismo. L’arte è una risorsa indispensabile alla quale è difficile rinunciare, soprattutto nei momenti complicati».
«La mostra sarà visibile tutti i giorni, da giugno a settembre, dalle ore 18.00 alle 11.00 del mattino successivo, secondo un programma prestabilito che prevede un focus settimanale, con inizio ogni martedì, dedicato a un artista diverso, appartenente alla generazione nata a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta del Novecento», si legge nel comunicato stampa.
«Il nome dell’artista protagonista della settimana sarà svelato con un post di annuncio e l’hashtag #unboxingproject sul canale Instagram de La Fondazione il venerdì precedente per il martedì successivo. 
Gli artisti coinvolti sono: Rosa Aiello, Lisa Dalfino & Sacha Kanah, Alessandro Di Pietro, Christian Fogarolli, Alice Guareschi, Invernomuto, Beatrice Marchi, Nicola Martini, Namsal Siedlecki, Andrea Zucchini».
«Sulla scia dell’omonimo progetto realizzato a Villa Medici (Roma 2019) “#80 | #90 & more” prosegue l’indagine avviata da Pier Paolo Pancotto su una stagione dell’arte in Italia compresa cronologicamente tra il penultimo decennio del Novecento e l’avvio di quello successivo. Una stagione piuttosto vicina ai nostri giorni ma sufficientemente matura per essere considerata con la giusta distanza. Uno sguardo naturalmente non esaustivo ma quanto meno indicativo, che si delinea attraverso il lavoro di dieci autori nati attorno agli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso, concentrandosi in particolare sulla loro produzione video», ha spiegato l’istituzione.
Da oggi, 3 giugno, Gagosian riapre al pubblico e in galleria è possibile visitare un’anteprima di tre opere della personale di Stanley Whitney che si svolgerà il prossimo settembre.
A marzo tutto era pronto per la personale dell’artista, ma a causa del lockdown è stata posticipata all’autunno: «in attesa della mostra che a settembre presenterà un nuovo corpus di dipinti si Stanley Whitney, Gagosian Roma presenta un’anticipazione dell’opera dell’artista con una selezione di dipinti realizzati in Italia».
«L’opera di Whitney trae ispirazione da una vasta gamma di fonti, come il free jazz, l’architettura italiana natica, la tradizione americana delle trapunte quilt, l’archeologia etrusca, e l’astrazione del XX secolo. L’esperienza in Italia, dove ha vissuto per cinque anni negli anni Novanta e dove ancora oggi possiede uno studio nei pressi di Parma, lo ha portato alla definizione della sua struttura compositiva a griglia su cui si stagliano i “botta e risposta” cromatici che ne caratterizzano l’opera», si legge nel comunicato stampa.
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