Flashback Habitat Ecosistema per le Culture Contemporanee presenta, per la stagione primavera estate 2023, due mostre e una serie di iniziative volte a coinvolgere il pubblico più vasto. Le esposizioni, in particolare, rappresentano bene le due anime che, in qualche modo, guidano fin dal principio il concept pensato per Flashback dalle curatrici Stefania Poddighe e Ginevra Pucci. Da un lato c’è il tema del rapporto e della dialettica tra arte presente e arte del passato. Dall’altro, l’interesse è posto sul dialogo vivo con il territorio, la sua storia e il suo assetto sociale, in modo molto diretto, concreto e partecipativo.
La mostra “Sironi disegnatore furioso. Opere e cenacoli 1901 1961” è realizzata in collaborazione con la Galleria Aleandri Arte Moderna di Roma e con l’Archivio Mario Sironi gestito da Romana Sironi. L’esposizione presenta più di 200 opere dell’artista e indaga il suo percorso di ricerca nel corso degli anni attraverso una serie di dipinti, sculture, schizzi e disegni. Snodandosi lungo 12 sale espositive al secondo piano del palazzo, sede di Flashback, la mostra permette al pubblico di avvicinarsi all’artista e alla sua poetica approfondendone il lavoro in un serrato confronto con il contesto storico e sociale dell’epoca in cui egli si trovò ad operare. La scelta delle opere e l’allestimento rappresentano in modo efficace l’aspetto di ricerca nell’ambito della cultura e arte novecentesca in Italia, invitando, fra le righe, a riflettere sugli effetti ancora presenti della produzione artistica del secolo scorso e della sua evoluzione.
Nato nel 1922 a Milano, Mario Sironi fu artista, pittore, illustratore, scenografo e architetto. Si misurò, dunque, con diversi ambiti del sapere e della produzione culturale, dalla grafica al teatro, alla scultura, e questo lo rende un perfetto esempio da approfondire per meglio comprendere la temperie culturale di un’epoca per noi lontana, ma le cui vicende storiche ancora influenzano il nostro presente.
Questo progetto rappresenta bene il primo dei due intenti di Flashback: la dialettica arte presente e arte del passato, e il modo in cui tutte le forme artistiche di ogni epoca hanno ancora e sempre molto da dirci, se non altro attraverso il confronto.
Il secondo progetto proposto da Flashback, che si dipana nelle sale al piano inferiore, si concentra invece sul rapporto con il contesto sociale e vivo con cui l’arte si trova a interagire. Il progetto s’intitola “Una vita migliore. Frammenti di storie dell’Istituto Provinciale per l’Infanzia della Provincia di Torino”. L’idea della mostra, affidata alla curatela dell’artista Alessandro Bulgini, noto per le sue “opere vive” pensate per interagire con il territorio nella periferia nord del capoluogo sabaudo, questa volta nasce proprio dalla storia dell’edificio che ospita la mostra.
L’attuale sede di Flashback Habitat fu infatti, precedentemente un brefotrofio, cioè un luogo in cui venivano accolti e allevati i bambini abbandonati o nati, come si diceva secondo la legge dell’epoca, illegittimi. Bulgini ha raccolto numerose testimonianze dell’antica destinazione del luogo e le ha integrate con una serie di lavori video in cui sono coinvolti alcuni dei protagonisti di quelle storie. L’effetto è toccante e induce il visitatore ad una commossa partecipazione.
Ma le proposte di Flashback habitat per la stagione primaverile ed estiva non finiscono qui. La suggestiva sede di corso Giovanni Lanza a Torino, immersa nel verde, oltre alle mostre ospiterà infatti alcuni incontri con artisti di altissimo livello come Luigi Mainolfi, Monica Carrocci, Daniele Galliano, Paolo Mussat Sartor e Giulio Paolini, più altre occasioni di incontro e socializzazione e nuovi progetti volti ad esaltare il dialogo tra arte, location e territorio. A questo proposito sono da segnalare le installazioni e sculture poste nel parco per la serie Vivarium, a cui si aggiunge ora un’opera del 2018 di Paolo Grassino.
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