06 agosto 2020

Alberto Di Fabio: ‘From wall to wall’, in Puglia

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Con il progetto "From wall to wall" Alberto Di Fabio porta in residenze private pugliesi wall painting site-specific ed effimeri, all'insegna di un nuovo mecenatismo. Il curatore, Pier Paolo Pancotto, ci ha raccontato il progetto

Alberto Di Fabio, progetto "From wall to wall", 2020, Masseria in contrada Galeasi, Grottaglie (Taranto), 2019, courtesy l'artista

Con progetto “From wall to wall”, a cura di Pier Paolo Pancotto, Alberto Di Fabio (1966, Avezzano, L’Aquila) realizza i suoi wall painting, rigorosamente effimeri, in varie abitazioni private della Puglia, da giugno di quest’anno fino a settembre 2021.

Di Fabio ha realizzato i primi «due cicili di interventi pittorici parietali» in altrettante residenze di collezionisti, a Masseria in contrada Gallesi, a Grottaglie (Taranto), e a Palazzo Bacco, Melpignano (Lecce), in cui l’artista ha creato «lavori site-specific ispirati alla struttura e alla storia dei luoghi che li ospitano, che trasformano lo spazio in un canale mistico, dando vita, attraverso il gesto e il colore, ad ambientazioni potentemente immersive», si legge nel comunicato stampa.

Il progetto e il mecenatismo

«”From wall to wall” prende avvio in Puglia nelle residenze storiche di alcuni collezionisti che, recuperando l’antica tradizione del mecenatismo, hanno commissionato all’artista opere di pittura muraria, riattivando magicamente il dialogo con la creatività contemporanea su cui si basa una larga parte del patrimonio culturale ereditato dal passato. I lavori, secondo specifica intenzione dell’autore, sono destinati a scomparire dopo un periodo di tempo prestabilito, come fossero spazi virtuali momentaneamente aperti dall’immaginazione, come un pensiero che emerge dalla mente e poi svanisce.
Le opere così concepite si esprimono sotto forma di libere azioni pittoriche con un impianto gestuale molto forte. Tracce o velature di colore coprono lo spazio mutandone significativamente la percezione e amplificandone così la dimensione ambientale e, in un certo senso, spirituale. Le condizioni atmosferiche che ne derivano sembrano introdurre l’osservatore in un’aura di pace e intimità, che predispone alla meditazione e alla riflessione», hanno spiegato gli organizzatori.

Alberto Di Fabio, progetto “From wall to wall”, 2020, Masseria in contrada Galeasi, Grottaglie (Taranto), 2019, courtesy l’artista

Abbiamo posto alcune domande a Pier Paolo Pancotto, curatore di “From wall to wall”.

Come è nato il progetto? 

«Dialogando assieme su come fosse possibile proporre un segno di vitalità e di entusiasmo creativo in un momento come quello odierno. Vale a dire: far sì che l’operatività avesse la meglio sulla precarietà, l’ottimismo sull’incertezza. E chi, cosa più dell’arte può dare una risposta simile? Da tempo il colloquio progettuale tra Alberto Di Fabio e me si sviluppa in soluzione ambientale: basti pensare alle installazioni concepite per la Galleria Nazionale d’Arte Moderna a Roma (2012), la Estorick Collection a Londra (2013), la Mairie du 4me a Parigi (2013), Castel San’Elmo a Napoli (2014). “From wal to wall” è una diretta conseguenza di tutto questo, un suo sviluppo possibile e per certi versi necessario, visto in relazione al percorso creativo dell’artista».

Alberto Di Fabio, progetto “From wall to wall”, 2020, Masseria in contrada Galeasi, Grottaglie (Taranto), 2019, courtesy l’artista
Gli interventi pittorici sono effimeri, come altri lavori simili eseguiti dall’artista in altri luoghi. Perché questa scelta?

«Gli ambienti destinati agli interventi dell’artista sono già ampiamente dotati di una loro storia che non si può cancellare. Si può, semmai, rileggere, rielaborare per un periodo determinato offrendone una immagine alternativa rispetto a quella originaria, ma non è possibile sovrapporsi ad essa e, tanto meno negarla. Questa è la base del dialogo e “From wal to wall” è un progetto dialettico, rispettoso del proprio interlocutore. Senza dimenticare che l’arte può (e talvolta deve) essere un sogno, un’apparizione effimera che resta nella memoria di chi si confronta con essa sottolineandone così la vocazione puramente mentale e sensoriale».

Alberto Di Fabio, progetto “From wall to wall”, 2020, Palazzo Bacco, Melpignano (Lecce), courtesy l’artista
Qual è l’approccio dell’artista ai luoghi in cui interviene? 

«Intellettuale sotto il profilo elaborativo (una volta effettuato un sopralluogo egli si confronta con la storia e la cultura del luogo) e istintivo sotto il quello esecutivo (assecondando la natura dello spazio e dei materiali che lo compongono)».

Il progetto ha coinvolto inizialmente due abitazioni private e nei prossimi mesi si estenderà ad altre. Ci sono delle caratteristiche che accomunano gli edifici o i luoghi in cui avverranno gli interventi?

«Essere dei luoghi caratterizzati dal punto di vista storico e culturale, fortemente vissuti e partecipati sotto il profilo emotivo da chi li abita o li frequenta. Vale a dire, dei luoghi alternativi a quelli istituzionali affinché l’artista possa misurarsi con una dimensione operativa densa di sollecitazioni intellettuali e visive diverse da quelle tradizionali».

Alberto Di Fabio, progetto “From wall to wall”, 2020, Palazzo Bacco, Melpignano (Lecce), courtesy l’artista

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