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Alice Cattaneo, Affioramenti – Castello Spinola
Arte contemporanea
L’estate 2021 in tre mosse: la Nazionale vincitrice degli Europei, i nuovi tormentoni da cantare e “Una Boccata d’Arte”, seconda edizione di un progetto realizzato da Fondazione Elpis col supporto di Galleria Continua.
Bella invenzione “Una Boccata d’Arte” , è insieme una gita per l’Italia e un atto di nazionalismo ragionato. Agisce sulla quotidianità di chi vive in piccole realtà a bassa densità abitativa; colpendo di riflesso chi tutti i santi giorni se li passa nei grandi centri urbani, spesso senza – sarà anche banale a dirsi, ma è così – prendere in considerazione l’offerta culturale esistente solo pochi chilometri più in là. In particolare siamo in Liguria, dove a 25 chilometri circa da Genova sorge Campo Ligure, nientemeno che Centro Nazionale della Filigrana e dal 2011 inserito tra i Borghi più belli d’Italia.
Autostrada A26, uscita Masone, poi via sulla statale del Turchino. Quindi parcheggio, si molla la macchina per lasciarsi guidare da vicoli e vicoletti, perché da che mondo è mondo quelle fuori porta hanno due regole: voglia di camminare e scarpe comode. E una trasferta a Campo Ligure non fa eccezione, anzi impone di mettere in conto la fatica di ogni singolo gradino per salire in cima al suo simbolo, il medievale e suggestivo Castello Spinola. Per i più resistenti c’è anche la torre, che ripaga lo sforzo con una vista panoramica da cinque stelle sull’intero borgo.
Affioramenti. Alice Cattaneo a Campo Ligure
Fino al 26 settembre “Una Boccata d’Arte” porta a Campo Ligure Affioramenti, site specific in cui Alice Cattaneo (Milano, 1976) è riuscita a sintetizzare la percezione di un intero borgo come solo lei può, instaurando ovvero quella tensione tra materiali lavorata in senso oggettivo. Cattaneo è concentrata sui materiali; sulla produzione di rapporti utili a narrare qualcosa, rappresentativi in senso assoluto di una società che nel corso dei secoli s’è data da fare per renderli propri. Un luogo come Campo Ligure in fondo non è altro che il risultato di una stratificazione sociale, e Cattaneo non fa altro che offrirne un ipotetico carotaggio.
Affioramenti è un’installazione che “c’è in tutto e per tutto”, tuttavia senza “esserci del tutto”. Effettivamente “affiora”, simbolicamente coi suoi materiali e colori naturali in un luogo simbolo del borgo, costituendosi come un percorso di “scoperta” continua e individuale. Un intreccio di punti cardine, dove la fisicità della pietra arenaria locale si confonde tra la duttilità prospettica di strutture modulari predisposte, e non precostituite; che ad ogni scalpellata inoculano il calore di un intervento manuale, mostrando tutta l’innata abilità dell’artista nel rendere organico ad un certo gap tra materiali diversi e dotati di caratteristiche specifiche.
A chiusura perfetta del cerchio si può guardare ad Affioramenti come a della pura archeologia di sintesi, un prodotto molto contemporaneo processato attraverso la sensibilità di un artista; concretizzato tramite l’uso di elementi/strutture latitanti nello spazio, che saltano fuori come come barre di arenaria appoggiate alle mura del castello, o sbucando dal pavimento con l’evocativa forma circolare di un simil-plinto.
E ora di nuovo giù in paese, dopo tutta questa fatica una striscia di tipica focaccia con la polenta è d’obbligo. Poi si riparte, ci sono ancora il Ponte Medievale, la Chiesa della Natività di Maria Vergine ecc. ecc..