Stamattina mi sono rifugiata all’orto botanico
ci sono i fiori bianchi che sembrano di carta
magnolia stellata, dice il giardiniere
i pappagalli verdi sono troppo veloci
non si fanno fotografare
poi sono arrivata ai bambĂą
ciao, sto bene
-Tiziana Lo Porto
Per l’ultimo fine settimana sarà ancora possibile visitare presso l’Orto Botanico di Roma “And the flowers too“: una mostra concepita per narrare i fiori attraverso l’arte e per raccontarci la pratica pittorica attraverso l’estasi della natura. Il progetto viene presentato da Fondazione Volume! e nasce dalla visione dell’artista Adelaide Cioni come tentativo di “raccontare i fiori” attraverso gli interventi di Chiara Camoni, Adelaide Cioni, Isabella Ducrot, Jeff Gibbons, Allison Grimaldi Donahue, Jonas Mekas, Kayako Oki, Shimabuku, Vincenzo Simone e Leon Manjivan.
I lavori degli artisti sembrano prendere vita negli ambienti delle serre del Museo Orto Botanico, in perfetta armonia con le piante che abitano il luogo: se con la Barricata di Camoni ci viene fin da subito richiesta particolare cura nel non “calpestare i fiori”, nell’opera di Shimabuku risuona l’eco di un interrogativo senza possibile risposta: dove andranno a finire tutti quei fiori gettati in mare?
Il videodiario Walden di Jonas Mekas ci sbatte davanti agli occhi una sequenza ritmata di immagini slegate la cui naturalitĂ riflette la vita.
Isabella Ducrot, Jeff Gibbons e Vincenzo Simone con le loro opere pittoriche ci riportano ad una condizione intimistica, cullandoci in uno stato contemplativo confortante e familiare.
Il percorso termina con le serigrafie di Adelaide Cioni accanto alle piante della Serra Corsini che fanno da sfondo a Shades of safflower dyed celluroid, l’opera con la quale Kayako Oki ci racconta la storia spesso poco conosciuta di come viene lavorato lo zafferano.
“And the flowers too” è una mostra intrinsecamente poetica che ci richiede necessaria contemplazione. Attraverso la coesistenza dei lavori degli artisti e delle piante nell’elegante Serra Francese, siamo naturalmente portati ad interrogarci sulle analogie che esistono e velatamente si celano – ad un occhio frettoloso – tra la pratica del ritrarre fiori e l’arte dello stare al mondo. “Come si configura la delicata relazione tra l’artista che sceglie di ritrarre fiori nella solitudine dello studio e il mondo fuori dallo studio?” questa sembra essere la domanda che fa da vera forza motrice a tutto il progetto e su cui anche i visitatori sono invitati a riflettere mentre lasciano il giardino ameno.
Adelaide Cioni lo ha detto benissimo: “La natura è il primo interlocutore di ogni interrogazione del mondo. I fiori sono l’eccitazione della natura”. Chi afferma di non amare i fiori sta mentendo.
“And the flowers too” resta visibile venerdì 12, sabato 13 e domenica 14 novembre 2021, dalle ore 12:00 alle ore 16:00, solo su appuntamento a info@fondazionevolume.it.
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