La Tate porta a Londra oltre 100 opere che ripercorrono l’intera carriera di Andy Warhol (1928, Pittsburgh – 1987, New York City), allestite da domani, 12 marzo, al 6 settembre nelle Eyal Ofer Galleries, al terzo piano dell’ala est della Tate Modern.
In mostra per la prima volta nel Regno Unito Sixty Last Suppers 1986e la serie Ladies and Gentlemen del 1975.
Nel percorso espostivo «i visitatori possono anche sperimentare l’installazione “galleggiante” Silver Clouds del 1966, pensata inizialmente da Warhol per segnare il suo “ritiro” dalla pittura a favore del cinema».
«La mostra “Andy Warhol” è organizzata da Tate Modern e Museum Ludwig, Colonia in collaborazione con la Art Gallery of Ontario, Toronto e il Dallas Museum of Art.
È curata Gregor Muir, direttore della collezione di arte internazionale e Fiontán Moran, assistente curatore, di Tate Modern; da Yilmaz Dziewior e Stephan Diederich, rispettivamente direttore e curatore della collezione d’arte del ventesimo secolo del Museo Ludwig di Colonia».
«Andy Warhol (1928-1987) è diventato uno degli artisti più riconoscibili della fine del ventesimo secolo, eppure la sua vita e il suo lavoro continuano ad affascinare e ad essere interpretati sempre in modo nuovo. Uomo timido, omosessuale appartenente a una famiglia religiosa, migrante, a basso reddito, Warhol ha forgiato un suo percorso definito che lo ha fatto diventare l’epitomo del movimento della Pop Art. Questa importante nuova mostra alla Tate Modern – la prima che il museo londinese dedica all’artista americano in quasi 20 anni – aprirà al pubblico il 12 marzo, offrendo ai visitatori una rara visione personale di come Warhol e il suo lavoro abbiano segnato un periodo di trasformazione culturale. Attingendo anche alla conoscenza recente, sarà un modo di vedere questa icona americana sotto una nuova lente», si legge nel comunicato stampa.
«Con oltre 100 opere, che coprono tutta la sua straordinaria carriera, la mostra fa luce su come le esperienze di Warhol abbiano modellato la sua visione unica della cultura del ventesimo secolo, posizionandolo nel mutevole panorama creativo e politico in cui ha operato.
Riconosciuto per le raffigurazioni iconiche delle bottiglie di Coca-Cola e Marilyn Monroe, specchio della cultura americana, questa mostra enfatizza anche i temi ricorrenti del desiderio, identità e le convinzioni che emergono dalla sua biografia. Mostra anche come questo artista innovativo abbia reinventato il modo in cui l’arte dovrebbe essere in un’epoca di immensi cambiamenti sociali, politici e tecnologici», ha spiegato la Tate.
«Anche la sessualità di Warhol è un tema importante trattato nella mostra, a partire da una selezione dei suoi suggestivi disegni di ritratti e nudi maschili degli Anni 50. Queste opere sono abbinate intimamente con il film Sleep 1963, che documenta il poeta John Giorno, amante di Warhol, ed evidenzia il rapporto collaborativo con cui Warhol ha lavorato con figure esterne al mondo dell’arte, per creare una più ampia comprensione di ciò che l’arte potrebbe essere», ha proseguito il museo.
«Alcune opere chiave del periodo pop, come Marilyn Diptych 1962, Elvis I e II 1963/1964 e Race Riot 1964, vengono esaminate in relazione alle questioni contemporanee con riferimento alla cultura e alla politica americana, mentre l’impuslo e l’ambizione illimitata di Warhol a spingere i confini tradizionali dei media è rappresentato attraverso i suoi famosi Screen Test 1964–6 e la ricreazione dell’ambiente multimediale psichedelico di Exploding Plastic Inevitable 1966, originariamente prodotto per gli spettacoli rock della band Velvet Underground.
I visitatori potranno anche sperimentare l’installazione “galleggiante” Silver Clouds del 1966, pensata inizialmente da Warhol per segnare il suo “ritiro” dalla pittura a favore del cinema.
L’artista americano una volta ha affermato che “i buoni affari sono l’arte migliore”: la mostra esamina come le incursioni di Warhol nell’editoria e nella televisione, così come il suo interesse per la cultura dei club notturni, possano essere visti come un tentativo di traghettare le star della scena underground
«Dopo l’episodio dell’attentato subito da parte di Valerie Solanas nel 1968, Warhol tornò ai progetti di pittura su larga scala e la mostra mette in risalto la sua abilità di pittore e colorista. Una sala è dedicata al più grande gruppo della sua serie Ladies and Gentlemen del 1975, mai apparsa nel Regno Unito. Questi straordinari ritratti raffigurano figure della comunità transgender di New York, tra cui l’iconico performer e attivista, Marsha ‘Pay it no mind’ Johnson – una figura di spicco nella rivolta di Stonewall del 1969.
I lavori dell’ultimo periodo Anni ’80, come la commovente Sixty Last Suppers 1986 – in mostra per la prima volta nel Regno Unito – viene preso in considerazione in riferimento alla morte prematura dell’artista e alla crescente epidemia di HIV / AIDS, e dell’impatto che questo ha avuto sulla vita di molti dei componenti della sua cerchia ristretta», ha ricondato il comuncato stampa.
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