C’è ancora qualche giorno per poter vedere allo studio BBC di Prato di Irene Sanesi e Stefano Ballerini, l’esposizione di Antonello Ghezzi curata da Davide Sarchioni e realizzata grazie all’impegno dell’Associazione Accaventiquattro di Fiammetta Poggi e Filippo Bigagli.
Il duo Antonello Ghezzi è protagonista del progetto “We Wish You”, un progetto speciale site-specific nato appositamente per il periodo delle festività di fine anno.
Fulcro dell’esposizione è un grande albero di Natale, l’Albero cosmico, posto al centro dello spazio espositivo che introduce alla magìa del Natale e alle sfavillanti luci degli alberi addobbati. Da qui proviene il titolo dell’opera che trae origine dall’antichità quando veniva addobbato in occasione del solstizio d’inverno con decorazioni che rimandavano al Sole, alla Luna, e alle stelle.
Si tratta di un albero costituito dai consueti tre elementi, chioma, fusto e puntale ripensati dagli artisti in chiave essenziale e minimale. La chioma è data da una miriade di piccole luci colorate poste a terra a formare un cerchio sul pavimento. Da questa distesa di lucine intermittenti si erge un asse verticale inclinato a simulare il fusto dell’albero la cui cima si interseca con una striscia di luce che funge da puntale e che si accende in tempo reale al passaggio di una stella cadente. Ciò è possibile grazie a un collegamento streaming permanente con il Radiotelescopio di Medicina in provincia di Bologna, concesso dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), che permette di captare attraverso le onde radio i fenomeni dell’atmosfera, come i meteoriti.
L’albero è circondato da una serie di opere appese alle pareti e realizzate in tempi recenti. Sono “specchi” recuperati da mobili dismessi, di varia foggia e dimensione sui quali sono incise parole o brevi frasi retroilluminate da un LED. Specchiandosi il visitatore può vedere la propria immagine associata a quella della scritta luminosa come se sussurrasse messaggi alla parte più interiore di sé stesso e ascoltasse il proprio io più profondo.
Uno degli specchi però presenta invece di una parola/frase una nuvola azzurra – stilema caro ad Antonello Ghezzi – che conduce il fruitore a una dimensione onirica che rimanda alla metafora sia visiva che metaforica di “tenere la testa tra le nuvole”.
Il consueto sodalizio tra Acquaventiquattro e lo studio BBC questa volta ha dato vita a un progetto che ha visto partecipe anche 16 persone che lavorano presso lo Studio; esse sono state invitate da Antonello Ghezzi a scrivere una parole legata a un desiderio o a un ricordo del Natale. Ispirandosi a queste parole sono stati realizzati 16 specchi (30×30), simili ma tutti diversi tra loro, con una nuvola azzurra. Una tiratura limitata eseguita espressamente per BBC che costituisce un esempio virtuoso di come l’arte possa interagire con i luoghi di lavoro.
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