Est-Ovest / Ovest-Est è un imponente gruppo scultoreo di Richard Serra ubicato nella riserva naturale di Brouq, in Qatar, nota per i suoi giacimenti di gas e petrolio. Per arrivare al sito desertico, si percorrono le suggestive strade a ovest di Doha, capitale dello Stato della penisola arabica, per 40 miglia, percorrendo una vasta autostrada a conclusione della quale il paesaggio diventa quasi lunare nella sua vacuità. Uscendo dal Camel Underpass n. 7 e percorrendo otto miglia su una strada improvvisata si vede finalmente apparire la scultura in lontananza.
L’opera di Richard Serra è stata commissionata nel 2014 da Sheikha al-Mayassa al-Thani, sorella dell’attuale emiro del Qatar, ormai nota per i suoi interventi da generosa mecenate nel campo dell’arte contemporanea, nonostate il suo Paese non brilli certo per tutele. Per esempio, il Guardian ha denunciato la morte di 6mila operai nei cantieri degli stadi di Doha nell’ultimo decennio, in preparazione ai contestati mondiali di calcio che si svolgeranno nel 2022.
La scultura è composta da una serie di piastre d’acciaio simili a monoliti disposte su un tratto di mezzo miglio. Le diverse componenti dell’opera sono di altezze variabili e contribuiscono a rendere l’opera ancora più suggestiva. Ma, nonostante la difficile accessibilità del luogo, alla fine del 2020, la scultura è stata vandalizzata da ignoti.
I Musei del Qatar, istituzione responsabile della scultura, hanno dichiarato in un recente post su Instagram che l’atto vandalico è avvenuto il 28 dicembre 2020, che le autorità hanno arrestato sei sabotatori negli ultimi due mesi e che sono in corso procedimenti legali contro di loro per aver deturpato l’opera. Dopo il danno subito dalla scultura, l’istituzione ha intrapreso un’azione di restauro per ripristinare lo stato originale dell’opera.
La scultura, tra le più grandi che lo scultore minimalista abbia mai prodotto, è stata vittima di atti vandalismo in più occasioni. Lo scorso anno è stata lanciata una campagna a sostegno della protezione dei lavori pubblici in Qatar che ha comportato l’aggiunta di sistemi di sorveglianza per monitorare l’area intorno alla commissione di Serra.
Non sono mancati negli anni danneggiamenti clamorosi a tante opere d’arte. Tra i più celebri ricordiamo la distruzione del naso della Vergine della Pietà vaticana, avvenuta nel maggio 1972, o ancora la disintegrazione di uno dei vasi colorati di Ai Weiwei, nel 2014, esposti in una mostra a Miami. Più recentemente, poco meno di un mese fa, veniva vandalizzata un’opera di Banksy comparsa sulle mura perimetrali dell’ex carcere di Reading (ne abbiamo parlato in questo articolo).
Ma è sempre giusto considerare e condanare alla stregua di atti vandalici gli interventi, pur non autorizzati, sulle opere d’arte (vedi il caso della statua di Indro Montanelli oppure quello più recente dello “smalto” di Ivan Tresoldi sul dito medio di Maurizio Cattelan)? Il dibattito è apertissimo.
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