Al via, da domani 23 febbraio, l’imperdibile Art Week in Engadina, a cui Art Project Maistra 21 dà un importante contributo visuale, con tante proposte che promettono di attrarre pubblici esperti e curiosi.
Oltre alla vetrina di Bite&Go, che si rinnova con un nuovo allestimento e new entries e nuovi lavori, alla mostra fotografica che accoglie le opere di Gianluigi Colin, Mario Cresci, Patrizia Della Porta, Mario Giacomelli, Francesco Pignatelli, Alessandra Spranzi, Pio Tarantini, Davide Tranchina e Silvio Wolf, e al focus espositivo dedicato a Arjan Shehaj, Jaime Poblete e Alissa Marchenko (ne avevamo parlato qui), la hall dello spazio si apre alle opere di Giovanna Ferrero Ventimiglia, una collezione di bassorilievi capace di rafforzare il legame tra arte e artigianalità. Con l’occasione dell’Art Week la Gallaria Sonne, che collabora con Art Project Maistra 21, inaugurerà la rampa espositiva, progettata da Alexander Bellman, con la mostra fotografica Lights Up, con gli scatti di Gian Paolo Barbieri e Michel Haddi, a cura della galleria milanese, 29 Arts In Progress.
Di tutto questo parliamo con Nicoletta Rusconi, ideatrice insieme a Ercole Ricotti lo scorso anno, di questo progetto a sostegno degli artisti e delle possibilità di creare nuove sinergie e nuove strategie di investimento.
Proprio un anno fa Bite&Go trovava a Silvaplana una sede permanente. In quell’occasione, insieme a Ercole Ricotti, sottolineavi l’importanza della fusione tra fare artigianale e artistico. A distanza di un anno, cosa è stato fatto, quali obiettivi sono stati raggiunti e quali sono i prossimi traguardi?
«In un anno, il dialogo tra artigianalità e arte si è rafforzato grazie al completamento degli spazi della Gallaria Sonne: gli uffici sono stati tutti occupati da esperti artigiani e verrà inaugurata la “Rampa”, un nuovo spazio espositivo trasversale, che ospiterà mostre interdisciplinari. Ad oggi, la Gallaria Sonne è capace di offrire tutto il necessario per chi deve costruire un’abitazione: dall’edilizia all’arredamento, dalle finiture all’arte, capace di impreziosire una ristrutturazione. Il nostro contributo è quello di unire pittura, fotografia, scultura e design, nei progetti di Bite&Go e di Art Project Maistra 21. L’obiettivo futuro è quello di lanciare lo spazio della “Rampa” di circa 250 metri quadri con nuovi progetti ed esposizioni, mantenendo viva la Gallaria con eventi tutto l’anno».
Insieme a Bite&Go e alla mostra fotografica, è ancora in corso la presentazione delle opere di Arjan Shehaj, Jaime Poblete e Alissa Marchenko. Come si inseriscono nel contesto engadino e che relazioni intrattengono con il territorio e con il pubblico?
«In questo anno, Bite&Go ha rinnovato alcuni lavori e anche i tre artisti, invitati quest’estate, hanno realizzato un nuovo allestimento per la stagione invernale. Ognuno di loro intrattiene un forte legame con il naturale, tenendo in considerazione i simboli dell’ambiente engadino: alberi, rami e boschi. Tutti lavori selezionati per la mostra sono destrutturati, liberi da ogni tipo di costrizione – come i telai -, capaci di adattarsi allo spazio e allo spostamento dello spettatore».
Quanto contano le relazioni nel progetto di Art Project Maistra 21?
«Le relazioni sono importantissime nel nostro progetto anche con il fine di consolidare quel dialogo, di cui parlavamo all’inizio, fondamento della nostra collaborazione con la Gallaria Sonne. Proprio per questo, Giovanna Ferrero Ventimiglia con la sua esposizione personale, ci ha subito convinto e sarà una new entry di Bite&Go e i suoi lavori saranno anche presentati a Milano in occasione della nuova edizione del Salon Bite&Go».
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