Negli Stati Uniti la corsa alle elezioni presidenziali del 5 novembre 2024 prosegue senza sosta e con continui capovolgimenti di gradimento tra la vicepresidente uscente Kamala Harris e Donald Trump, predecessore del presidente uscente, il democratico Joe Biden. Insomma, intorno alla figura del 60mo Presidente degli Stati Uniti aleggia ancora molta incertezza: per vincere le elezioni bisogna conquistare almeno 270 Grandi Elettori su 538 e, secondo le previsioni, Harris dovrebbe contarne 226 sicuri, mentre Trump 219. Restano i 93 degli Stati incerti, che oscillano dall’una all’altra posizione tra gli argomenti più dibattuti della campagna elettorale: il diritto all’aborto, il cambiamento climatico, lo stato della democrazia e dell’economia, l’accesso all’istruzione, l’assistenza sanitaria, i diritti LGBTQ, la sicurezza delle frontiere e l’immigrazione. Temi che ritornano molto spesso anche nell’arte contemporanea, che ha già scelto la sua posizione politica. L’HVF – Harris Victory Fund, un comitato che si occupa di raccogliere fondi per la campagna Harris for President e per i partiti democratici degli Stati Uniti, ha lanciato, sulla piattaforma online di vendita di opere d’arte Artsy, un’asta di beneficenza. I contributi raccolti nell’ambito dell’asta Artists for Kamala saranno utilizzati in relazione alle elezioni federali e potranno essere spesi per qualsiasi attività determinata dal comitato e non saranno destinati a nessun candidato specifico. Le offerte chiuderanno l’8 ottobre 2024.
Tra gli autori presenti, alcuni tra i nomi più influenti dell’arte contemporanea, come Ed Ruscha, Simone Leigh, Cecily Brown, Cristopher Wool, Joan Jonas, Richard Prince, Kara Walker, Jasper Johns, Jenny Holzer, George Condo. «Per l’Harris Victory Fund, ho realizzato American Flagpole (Gazing Balls), un pezzo patriottico che incorpora la bandiera e le gazing ball», ha spiegato Jeff Koons – record d’asta 91,1 milioni di dollari da Christie’s, nel 2019 – facendo riferimento alla sua nota serie di opere realizzate con delle sfere brillanti che «Per me hanno sempre rappresentato la generosità, quindi le ho incorporate anche in questa opera per celebrare la generosità del popolo americano».
Non poteva mancare Shepard Fairey, aka OBEY: nel 2008, il suo ritratto dell’allora candidato democratico Barack Obama diventò un emblema di speranza riconosciuto a livello internazionale. Fairey è noto anche per la campagna We The People, lanciata durante le Women’s Marches del 2017 in tutto il mondo. Radical Peace Chaos è l’opera che ha appositamente realizzato per questa occasione, incentrata sul concetto di pace come equilibrio tra armonia e caos.
«We are not going back (Non torneremo indietro, ndr). Queste parole di Kamala Harris riassumono il momento in cui ci troviamo e, per non tornare indietro, dobbiamo andare AVANTI!», spiega Fairey. «Sebbene non abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi che stiamo perseguendo, stiamo facendo progressi, il tutto di fronte a minacce crescenti e avversari politici reazionari. Abbiamo una reale opportunità di andare avanti. Credo che Kamala Harris e il vicepresidente Tim Walz siano la nostra migliore possibilità di andare avanti. Sono la nostra migliore possibilità di respingere il fascismo invadente e le minacce alla democrazia e la nostra migliore possibilità di creare il mondo che tutti desideriamo e meritiamo. La politica è disordinata…ma il disordine non è una scusa per andarsene».
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