Artiste e radicali, nelle due nuove mostre della Fondazione Dalle Nogare

di - 1 Marzo 2022

Una doppia personale dedicata a due figure pionieristice dell’arte contemporanea. E poi una reinterpretazione di una storica mostra, riattivata da un public program di performance. La Fondazione Antonio Dalle Nogare, istituita nel 2018 e a Bolzano e inserita tra i Luoghi del Contemporaneo riconosciuti dal MIC – Ministero della Cultura, presenta il suo nuovo programma per il 2022 che, come ormai da tradizione, prevede due mostre annuali che, questa volta, saranno accomunate da un filone di indagine comune, a partire dal ruolo, dall’immagine, dalla definizione, dalle sfumature della donna artista, «Analizzata con un’attenzione particolare alle sperimentazioni più innovative tra le pratiche artistiche femminili e femministe che hanno fatto la storia dell’arte contemporanea», spiegano dalla Fondazione.

Dan Graham, Pavilion, 2020. Site specific installation at Fondazione Antonio Dalle Nogare. Ph: Jürgen Eheim Fotostudio. Courtesy Fondazione Antonio Dalle Nogare

Il 2022 alla Fondazione Dalle Nogare e il passaggio di testimone

Dal 29 aprile 2022, negli spazi della Fondazione Dalle Nogare aprirà la mostra “Etel Adnan & Simone Fattal: Working Together”, la prima doppia personale in Italia della coppia di artiste compagne di vita dagli anni Settanta. Si tratta dell’ultimo progetto a cura di Vincenzo de Bellis, direttore artistico della Fondazione dal 2018. De Bellis, che  attualmente è Curator and Associate Director of Programs e Visual Arts al Walker Art Center di Minneapolis, lascerà il testimone ad Andrea Viliani, Responsabile e Curatore del Centro di Ricerca Castello di Rivoli, oltre che ex direttore del museo Madre di Napoli.

Etel Adnan, ph FABRICE GIBERT. Copyright: GALERIE LELONG PARIS

Sarà quindi Viliani, in collaborazione con Cristiana Perrella, già direttrice del Centro Pecci di Prato, a presentare, dal primo ottobre 2022,”Ri-Materializzazione del linguaggio”, ricostruzione e riattivazione di “Materializzazione del linguaggio”, mostra capitale e citatissima, curata nel 1978 durante la Biennale di Venezia, dall’artista, poetessa e performer Mirella Bentivoglio, scomparsa nel 2017. Si tratterà della prima mostra collettiva organizzata dalla fondazione bolzanina, in collaborazione con altre istituzioni del territorio come il Mart – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto e MUSEION – Museo d’arte contemporanea di Bolzano.

2020 © Paolo Cortese, all rights reserved®

Da Etel Adnan e Simone Fattal a Mirella Bentivoglio, sul filo del linguaggio

«Forte ed evidente è il legame tra le due mostre, che vede nel dialogo tra arte e letteratura, forma e parola un tema di continuità», spiegano dalla Fondazione. Working Together” mette in luce l’importanza della parola scritta nella ricerca di Adnan e Fattal, entrambe di origini libanesi, compagne di vita. La prima, poetessa e scrittrice, la cui pittura vibrante è stata scoperta solo in tarda età, pochi anni prima della scomparsa, avvenuta nel 2021, a 96 anni. La seconda, artista visiva, raffinata pittrice e disegnatrice ma anche modellatrice della materia, con le sue opere di ceramica. Alcune opere di Fattal saranno esposte anche in occasione della prossima Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, a cura di Cecilia Alemani, in apertura ad aprile. La mostra alla Fondazione Dalle Nogare raccontarà il loro lavoro e il loro vivere come insieme parte integrante di una pratica che ha trovato forza nella multidisciplinarietà e nelle influenze letterarie.

Simone Fattal, a breeze over the mediterranean, 2021, installation view, ica Milano

Ancora sulla dimensione femminile è incentrata “Ri-Materializzazione del linguaggio”, che ricostruirà filologicamente e ri-contestualizzerà in chiave contemporanea “Materializzazione del linguaggio”, mostra dedicata alle ricerche verbo-visuali inaugurata nel settembre del 1978 ai Magazzini del Sale, nell’ambito della 39ma Biennale di Venezia. la collettiva presenterà una selezione delle opere esposte a Venezia, insieme ad altre coeve e materiali documentari inediti, in un nuovo allestimento dell’architetto e artista Matilde Cassani. In questo contesto, la mostra verrà “ri-materializzata” e reinterpretata da interventi ideati appositamente da alcune artiste contemporanee.

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