Un’estensione complessiva di 3mila chilometri quadrati, per 12 comuni coinvolti nella Regione di Barcellona: nei giorni scorsi sono stati svelati gli spazi principali della 15ma edizione di Manifesta, che già si annunciava come la più ampia mai realizzata, sia dal punto di vista territoriale che da quello metodologico. Come da tradizione per la biennale di arte e culture contemporanee itinerante, non solo le restituzioni pubbliche dei progetti ma tutti i processi di preparazione sono strettamente connessi al territorio di riferimento. Cambiando sede ogni periodicamente, infatti, ogni edizione riflette sugli sviluppi più attuali e urgenti della società, declinandoli in chiave locale.
Per la tappa di Barcellona, che si svolgerà dall’8 settembre 2024 al 24 novembre 2024, si sta lavorando in particolare con l’obiettivo di favorire il decentramento delle infrastrutture culturali esistenti, attraverso la creazione di un nuovo «Istituzionalismo culturale» in grado di supportare e orientare lo sviluppo urbano e sociale della metropoli.
Negli ultimi decenni, la città catalana è stata investita da una rapida gentrificazione della costa e delle aree naturali, dando luogo a diversi fenomeni di sfruttamento del suolo con scopo residenziale e industriale. Al contempo, proprio Barcellona si è messa in pratica l’idea del modello Super Block, che prevede la creazione, all’interno di una rete stradale principale, di maglie (super blocchi) costituite dall’unione di diversi isolati in cui è vietato il traffico veicolare. D’altra parte, a causa delle barriere naturali dei fiumi, del mare e delle montagne, l’espansione della città è limitata, mettendo a rischio i terreni rurali.
Il team artistico comprende la mediatrice artistica-creativa di Manifesta, Filipa Oliveira, programmatrice e curatrice di arti visive della città di Almada in Portogallo, la direttrice della biennale, Hedwig Fijen, e 11 rappresentanti provenienti dai comuni della regione metropolitana, che hanno sostenuto la candidatura di Barcellona per ospitare Manifesta 15: Badalona, Cornellà de Llobregat, El Prat de Llobregat, L’Hospitalet de Llobregat, Granollers, Mataró, Sabadell, Sant Cugat del Vallès. A comporre il team, dunque, saranno Ariadna Amat Garcia (Badalona), Óscar Abril Ascaso (Sabadell), Penélope Cañizares Bellido (Cornellà de Llobregat), Cristina Castells Tort (El Prat de Llobregat), Andreu Dengra Carayol (Sant Cugat del Vallès), Joan González Cano (Santa Coloma de Gramenet), David Linares Ramos (Sant Adrià de Besòs), Mireia Mascarell (L’Hospitalet de Llobregat), Raquel Morcillo (Granollers), Gisel Noè (Mataró), Imma Vilches García, (Terrassa).
Nell’ambito della manifestazione è stato dunque creato un nuovo quadro per la ricerca sulle azioni e gli interventi sociali ed ecologici, in tutta la regione metropolitana di Barcellona. Nella fase pre-biennale, iniziata oltre un anno prima dell’apertura ufficiale, i partecipanti hanno indagato specifiche componenti tematiche individuate in tre nodi geografici: lungo il fiume Besòs, il delta del Llobregat e nella catena montuosa del Collserola. L’elemento comune tra questi nodi è la loro presenza come grandi sistemi naturali e spazi aperti che circondano Barcellona, in stretta relazione con lo sviluppo urbano e industriale della metropoli.
In questo senso, altamente significativa la scelta delle sedi principali, diffuse tra Barcellona e dintorni: l’ex casa editrice Gustavo Gili fa da base operativa di Manifesta 15. Situata nel quartiere L’Esquerra de l’Eixample, Barcellona, si tratta di un notevole esempio di architettura catalana degli anni ’50, progettato dagli architetti Joaquim Gili e Francesc Bassó, membri del Grup R. Attualmente al Gustavo Gili si svolgono diversi eventi pre-biennali e sarà il nucleo del programma biennale.
Altro spazio iconico selezionato, i Tres Xemeneies, i Tre Camini, un punto di riferimento del paesaggio costiero di Barcellona. Costruito negli anni ’70, il complesso era precedentemente adibito a centrale termica situata sulla sponda sinistra del fiume Besòs. In occasione di Manifesta 15 sarà sottoposto a lavori necessari per l’apertura al pubblico, per la prima volta nella sua storia. Cambiando paesaggio, all’interno della catena montuosa di Collserola si trova il Monastero di Sant Cugat, altra sede di Manifesta 15. Abbazia benedettina fondata nel IX secolo e completata nel XIV secolo, comprende elementi romanici, gotici, rinascimentali e barocchi.
Casa Gomis, conosciuta anche come La Ricarda, è una casa familiare situata in un ambiente naturale protetto, vicino all’aeroporto Josep Tarradellas di Barcellona-El Prat. Costruita nel 1963 dal famoso architetto Antoni Bonet in stretta collaborazione con i suoi proprietari, la casa segue i principi dell’architettura razionalista. Circondata da una pineta, Casa Gomis è immersa in un ampio terreno di fronte allo stagno La Ricarda e al Mar Mediterraneo ma in relazione con lo sviluppo della limitrofa area industriale.
Tra le altre sedi, anche l’ex prigione di Mataró, risalente al 1863 e primo esempio del modello panottico in Spagna. Ospitava molti prigionieri politici nella Spagna franchista e rimase in uso fino al 1967. Dall’inizio del 2022, l’edificio è stato convertito nel MAC – Mataró Art Contemporani, il centro d’arte contemporanea della città. Tanti gli esempi di archeologia industriale, come la Vapor Buxeda Vell, un’ex fabbrica tessile del 1852 fondata dai fratelli Buxeda a Sabadell, e la Roca Umbert, un’ex fabbrica tessile trasformata in centro culturale.
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