13 settembre 2024

Basquiat e Banksy a confronto: Boy and Dog in mostra all’Hirshhorn Museum

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L’Hirshhorn Museum di Washington presenta una mostra che mette in dialogo due opere iconiche di Jean-Michel Basquiat e Banksy, per riflettere sulla potenza sovversiva dell'arte urbana

Jean-Michel Basquiat (n. Brooklyn, New York, 1960–1988), Boy and Dog in a Johnnypump , 1982. Acrilico, pastello e vernice spray su tela. Collezione privata. © Estate of Jean-Michel Basquiat. Concesso in licenza da Artestar, New York

Da una parte, l’artista prodigio, la sua carriera fulminante e la fine tragica, che diede inizio al mito del suo nome. Dall’altra, l’autore misterioso e ubiquo, la firma senza volto di alcune delle opere più discusse degli ultimi 20 anni. Si tratta di Jean-Michel Basquiat e Banksy, a unirli è l’ampio concetto dell’esplosione dell’arte, che si chiami writing o street art, che sia nelle strade metropolitane o nel white cube di una galleria alla moda. E a metterli in dialogo visivo è l’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington che, a fine mese, presenterà la mostra Basquiat × Banksy.

Banksy, Banksquiat. Boy and Dog in Stop and Search, 2018

Sembrerebbe l’apice di una trovata a dir poco commerciale ma in esposizione sono solo due opere e niente affatto casuali: Boy and Dog in a Johnnypump (1982) di Basquiat e la risposta citazionistica data da Banksy, Banksquiat. Boy and Dog in Stop and Search (2018). E ci sarà tutto il tempo per assorbire le varie suggestioni di questo raffronto: la mostra sarà aperta per più di un anno, dal 29 settembre 2024 al 26 ottobre 2025. E chissà se, in questo lungo periodo, lo stesso Banksy non farà una capatina al museo.

Jean-Michel Basquiat colpì il mondo dell’arte tra la fine degli anni ’70 e la sua scomparsa prematura, avvenuta nel 1988, a soli 27 anni. Tanto bastò per diventare non solo uno degli artisti più noti della sua generazione ma tra i più importanti del XX secolo. Le opere di Basquiat sono taglienti e audaci, argute, grezze, potenti e incredibilmente raffinate, con quel loro equilibrio compositivo tra forze contraddittorie unico, inimitabile.

È anche l’artista americano più costoso di tutti i tempi: il suo record è del 2017, con 110,5 milioni di dollari per un dipinto senza titolo del 1982 raffigurante un teschio, battuto all’asta da Sotheby’s. Prima di iniziare la sua carriera nel mondo dell’arte ufficiale, prima sotto l’ala e poi al – minacciosamente – al fianco di Andy Warhol, realizzava cartoline dallo stile punk da vendere per strada e divenne noto per i graffiti politici e poetici, taggati come SAMO©.

Banksy è il più famoso street artist attualmente in attività, nessuno sa chi è anche se ormai l’anonimato fa parte della sua identità. Le sue prime opere sono apparse su treni ed edifici nei pressi di Bristol, in Inghilterra, nei primi anni ’90, e oggi le mostre non autorizzate delle sue opere spuntano a ogni angolo. Il suo stile, che si ispira all’artista francese Blek le Rat, capostipite della street art europea, è rimasto coerente nel corso del tempo, fino a diventare un marchio impossibile da copiare: di stencil monocromatici se ne vedono tanti nelle nostre città ma i suoi sono sempre un po’ diversi dagli altri.

Ostinatamente in direzione antiautoritaria, Banksy è un campione dei fatturati d’asta globali: 123 milioni registrati nel primo semestre 2021. Nel 2020, Game Changer, considerata una opera simbolo della pandemia, venne battuta a 23,2 milioni di sterline.

L’opera di Basquiat esposta all’Hirshhorn Museum, Boy and Dog in a Johnnypump, raffigura un ragazzo nero scheletrico e un cane dipinti in uno stile simile. Sono al centro della tela, immersi nello spruzzo di un idrante aperto (johnny pump è un termine gergale di New York per indicare gli idranti). Nel giugno 2020, l’opera, precedentemente nella collezione di Peter Brant, sarebbe stata acquisita da Ken Griffin, per oltre 100 milioni di dollari (ma il condizionale è d’obbligo, per la riservatezza che si usa in casi del genere). Nella didascalia dell’opera esposta all’Hirshhorn, Griffin non è identificato come proprietario ma nel colophon si legge che la mostra ha il «Generoso supporto filantropico di Kenneth C. Griffin».

Nel 2017, Banksy diede una sua interpretazione del dipinto, con una nuova opera realizzata su un muro esterno del Barbican Centre di Londra che, in quel periodo, ospitava la mostra Basquiat: Boom for Real. In questo caso, la figura scheletrica ha le fattezze di Basquiat ed è affiancata da una coppia di poliziotti. L’opera è ancora sul muro del Barbican ma nel 2018 Banksy ne realizzò una versione su tavola di grandi dimensioni, di 243.8 x 344.5 cm, intitolata Banksquiat. Boy and Dog in Stop and Search, venduta poi da Phillips per poco meno di 10 milioni di sterline e adesso in esposizione all’Hirshhorn Museum, in dialogo con il lavoro originale di Basquiat.

La mostra comprenderà anche 20 piccole opere di Basquiat su carta e legno provenienti dalla collezione di Larry Warsh.

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