È iniziato ormai il conto alla rovescia della 60ma Biennale d’Arte Contemporanea di Venezia, Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere, che aprirà al pubblico dal 20 aprile 2024, con vernice dal 17 al 19. Il percorso di avvicinamento è stato tutt’altro che semplice, con Padiglioni che sono letteralmente scomparsi nel nulla – come il caso di quello del Marocco – e altri travolti dai drammatici eventi di cui leggiamo tutti i giorni, dalla Russia, che ha prestato il suo Padiglione alla Bolivia, alla lettera firmata da migliaia di artisti nella quale si richiedeva l’esclusione di Israele. Anche di questa particolare convergenza geopolitica dovranno tenere conto i membri della Giuria che assegnerà i Leoni d’oro e d’argento e che è stata nominata oggi, dopo delibera dal Cda della Biennale di Venezia, su proposta di Adriano Pedrosa, curatore della 60ma Esposizione Internazionale d’Arte.
La Giuria della Biennale d’arte di Venezia 2024 sarà dunque presieduta da Julia Bryan-Wilson, curatrice americana e professoressa alla Columbia University, e composta da Alia Swastika, curatrice e scrittrice indonesiana, Chika Okeke-Agulu, curatore e critico d’arte nigeriano, Elena Crippa, curatrice italiana, María Inés Rodríguez, curatrice franco-colombiana.
I premi ufficiali assegnati dalla giuria saranno il Leone d’oro per la miglior Partecipazione Nazionale tra i Padiglioni, il Leone d’oro per il miglior partecipante all’Esposizione Internazionale Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere, Leone d’argento per un promettente giovane partecipante all’Esposizione Internazionale Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere.
La Giuria avrà anche la possibilità di assegnare un massimo di una menzione speciale alle Partecipazioni Nazionali e un massimo di due menzioni speciali ai partecipanti all’Esposizione Internazionale.
Julia Bryan-Wilson è docente di arte contemporanea e studi LGBTQ+ alla Columbia University. Tra le sue curatele figurano Cecilia Vicuña: About to Happen (con Andrea Andersson) e Louise Nevelson: Persistence. È autrice di Art Workers: Radical Practice in the Vietnam War Era; Fray: Art and Textile Politics (vincitore dell’ASAP Book Prize, del Frank Jewett Mather Award e del Robert Motherwell Book Award); Louise Nevelson’s Sculpture: Drag, Color, Join, Face. Bryan-Wilson è stata Guggenheim Fellow 2019.
Alia Swastika è curatrice, ricercatrice e scrittrice. Negli ultimi dieci anni ha esteso le sue ricerche e la sua pratica curatoriale alla questione e alle prospettive della decolonizzazione e del femminismo. Coinvolta in diversi progetti di decentralizzazione dell’arte, è direttrice della Biennale Jogja Foundation a Yogyakarta, in Indonesia, dove porta avanti ricerche sulle artiste indonesiane durante il Nuovo Ordine e su quelle politiche di genere del regime che hanno influenzato le pratiche artistiche in quel periodo. Fa parte del team curatoriale della Biennale di Sharjah 16 che si terrà nel 2025.
Chika Okeke-Agulu è Direttore del Corso di Studi Africani, Direttore dell’Africa World Initiative e Professore di Arte e Archeologia e di Studi Afroamericani all’Università di Princeton. È Slade Professor of Fine Art all’Università di Oxford (2023) e Fellow della British Academy. Scrive su Nka: Journal of Contemporary African Art ed è autore di El Anatsui. The Reinvention of Sculpture (2022). Okeke-Agulu fa parte del comitato consultivo dello Hyundai Tate Research Centre della Tate Modern di Londra.
Elena Crippa è una curatrice italiana che vive e lavora a Londra. Dal 2023 è Head of Exhibitions alla Whitechapel Gallery di Londra. È stata Senior Curator of Modern and Contemporary Art alla Tate Britain, dove ha curato mostre che esploravano le intersezioni transnazionali e transculturali, confrontandosi con l’arte da una prospettiva globale. Tra queste All Too Human (2018), Frank Bowling (2019), Paula Rego (2021) e la commissione Hew Lock: The Procession del 2022. Una monografia su Sonia Boyce (Tate Publishing) e un saggio su Francis Newton Souza (HarperCollins Publishers India) sono di prossima pubblicazione.
María Inés Rodríguez è una curatrice franco-colombiana, direttrice della Fondazione Walter Leblanc di Bruxelles e direttrice artistica di Tropical Papers. Impegnata nella promozione del dialogo tra la produzione artistica e i contesti storici, politici e sociali a livello locale e globale, è stata direttrice del CAPC Musée d’art Contemporain di Bordeaux, curatrice del MASP di San Paolo in Brasile, curatrice capo del MUAC di Città del Messico, del MUSAC in Spagna e curatrice ospite del Jeu de Paume di Parigi.
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