Biennale Arte 2024, il Padiglione della Germania avrà una doppia sede

di - 17 Gennaio 2024

Dopo Stati Uniti, Gran Bretagna, Paesi Bassi, Spagna e Francia, il parterre dei Paesi europei tradizionalmente più attesi e frequentati ai Giardini, si completa con il recente annuncio del Padiglione della Germania che, alla 60ma Biennale d’Arte Contemporanea di Venezia, in apertura dal 20 aprile al 24 novembre 2024, sarà rappresentata dall’artista Yael Bartana e dal regista teatrale e d’opera Ersan Mondtag. Thresholds, soglie, è il titolo del progetto, che prevedrà anche un’estensione in un luogo esterno ai Giardini: l’isola della Certosa, a nord-est di Venezia, a meno di 250 metri da San Pietro di Castello e poco più di 500 metri dal Lido. Qui, gli artisti Michael Akstaller, Nicole L’Huillier, Robert Lippok e Jan St. Werner collaboreranno alla realizzazione di uno spazio sonoro.

Yael Bartana ed Ersan Mondtag, Photo by Andrea Rosetti

Biennale 2024: il Padiglione della Germania, tra i Giardini e l’Isola della Certosa

Con il titolo Thresholds, il Padiglione della Germania alla Biennale d’Arte di Venezia 2024 racconterà la storia e il futuro da diverse posizioni artistiche. «Thresholds rappresenta il presente come un luogo dove nessuno può restare e che esiste solo perché una cosa è accaduta e un’altra ancora attende», spiegano gli organizzatori. «Per le persone con biografie caratterizzate dalla migrazione, la percezione temporale del presente come soglia tra retrospettiva e prospettiva è abbinata a un’esperienza spaziale e fisica fondamentale di vivere all’intersezione tra appartenenze diverse».

Il contributo al Padiglione tedesco affronterà dunque i temi delle soglie, dei gradini e dei confini attraverso tre scenari. Nel primo scenario, Yael Bartana entrerà nella soglia di un presente percepito come catastrofico, un mondo sull’orlo della distruzione totale. «Alla ricerca di una via d’uscita, immagina possibilità di sopravvivenza futura attraverso un lavoro poliedrico in bilico tra distopia e utopia.

Nel secondo scenario, Ersan Mondtag svilupperà uno spazio che si contrapporrà con il carattere monumentale del padiglione aprendosi a una narrazione frammentaria, apparentemente minore. Nel suo lavoro esplora cosa accadrebbe se fosse possibile far rivivere epoche passate come ambienti di vita.

Oltre alle opere di Bartana e Mondtag presenti nel Padiglione Tedesco, il progetto si amplierà con un terzo scenario, sull’Isola della Certosa. Lo spazio sonoro creato dagli artisti Michael Akstaller, Nicole L’Huillier, Robert Lippok e Jan St. Werner in un ambiente naturale dell’Isola sottolineerà l’idea del passaggio attraverso una soglia.

Deutscher Pavillon 2024 / German Pavilion 2024 60. Internationale Kunstausstellung / 60th International Art Exhibition – La Biennale di Venezia Künstler:innen La Certosa, v.l.n.r. / Artists La Certosa, f.l.t.r.: Jan St. Werner, Nicole L’Huillier, Robert Lippok, Michael Akstaller Foto/Photo: Nick Ash

Le biografie di Yael Bartana ed Ersan Mondtag

Artista e attivista nata nel 1970 a Kfar Yehezkel, in Israele, Yael Bartana attualmente vive tra Berlino, Amsterdam e Tel Aviv ed esprime la sua ricerca attraverso vari linguaggi, in particolare fotografia, immagini in movimento, suono e installazioni. In molti lavori affronta temi politici o femministi. Le sue opere sono state esposte in tutto il mondo, come il Philadelphia Museum of Art (2018), lo Stedelijk Museum di Amsterdam (2015), la Biennale di San Paolo (2014, 2010, 2006), la Biennale di Berlino (2012), e documenta 12 (2007). In Italia ha recentemente esposto anche alla Galleria Raffaella Cortese di Milano (2020) e
alla Fondazione Modena Arti Visive (2019-2020), presentando una serie di installazioni video e fotografiche, incentrate sulle tematiche dell’identità, del rito e dello stato-nazione, a cura di Chiara Dall’Olio. Le sue opere fanno parte di collezioni di musei come il MoMA di New York, la Tate Modern di Londra e il Centre Pompidou di Parigi.

Tra il 2006 e il 2011, Bartana ha lavorato in Polonia, per realizzare la trilogia And Europe Will Be Stunned, che ricostruisce la storia dell’Europa del XIX e XX secolo come patria storica degli ebrei ashkenaziti, esaminando il rapporto tra ebraismo e identità polacca. L’opera è stata proiettata al Padiglione polacco della Biennale di Venezia del 2011 ed è stata acquisita nella collezione permanente dalla Fondazione Solomon R. Guggenheim e dal Museo d’arte di Tel Aviv. Yael Bartana è inoltre la vincitrice del Premio Roma Villa Massimo 2023-2024 attribuito dall’Accademia Tedesca.

Nato nel 1987, Ersan Mondtag vive a Berlino e lavora in particolare nei campi del teatro, della musica e delle arti performative. Nel 2012 ha fondato KAPITÆL ZWEI KOLEKTIF a Monaco, con il quale ha concepito performance di lunga durata e lavori teatrali interdisciplinari. Negli ultimi anni ha spostato la sua attenzione in particolare sull’opera europea: ha messo in scena produzioni ad Anversa, Gand e Roma, tra le altre, e sta pianificando ulteriori progetti a Vienna, Praga, Lione e Palermo. Recentemente è stato nominato tra i borsisti dell’Accademia Tedesca di Roma Villa Massimo per il 2023-2024.

Dal 2015 ha esposto i suoi progetti in varie istituzioni, tra cui la Staatliche Kunsthalle di Baden-Baden (2022), la Deutsche Oper di Berlino (dal 2022), il Berliner Ensemble (dal 2019), il MMK Museum für Moderne Kunst di Francoforte sul Meno (2017), le Münchner Kammerspiele (dal 2017), il Thalia Theater di Amburgo (dal 2016), il Maxim Gorki Theater di Berlino (dal 2016). La rivista teatrale Theater Heute ha nominato Mondtag giovane regista dell’anno 2016 ed è stato premiato anche nelle categorie Regista (2016) e Costumista dell’anno (2016, 2017).

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