19 maggio 2021

Biennale Arte: sarà Gian Maria Tosatti l’artista del Padiglione Italia

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Gian Maria Tosatti sarà l'artista del Padiglione Italia alla prossima Biennale d’Arte Contemporanea di Venezia? Manca solo l'ufficialità. Rumors anche per Binta Diaw

gian maria tosatti padiglione italia
Ph. Arturas Morozovas, Copyright Severina Venckutė

Era da tempo che si reclamava una mostra “ristretta” per il Padiglione Italia alla Biennale d’Arte di Venezia, tradizionalmente piuttosto affollato di nomi e, dopo i progetti a tre voci delle ultime edizioni, questa volta si è deciso di non ricorrere più a mezze misure, dando un taglio netto: così, secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, si tratterà di una mostra personale o meglio di un progetto unico di Gian Maria Tosatti. Sarà l’artista romano, dunque, protagonista del progetto curato da Eugenio Viola: i due hanno collaborato già in diverse occasioni e, infatti, già all’indomani della nomina del curatore del Padiglione Italia i rumors indicavano il nome di Gian Maria Tosatti come quello più realistico. Per il progetto al Padiglione Italia, si potrà lavorare su una superficie interna di 1.200 metri quadrati, ai quali si aggiungono altri 900 di giardino, che andranno ugualmente usati, come espressamente citato dal bando del MiC – Ministero della Cultura.

Tra le varie voci che erano giunte alla nostra redazione, anche quella di una doppia personale, in coppia con Binta Diaw, artista italo senegalese nata nel 1995 e rappresentata dalla Galleria Giampaolo Abbondio di Milano, con la quale ha esordito con la sua prima personale solo un anno fa, nel 2020. Ha studiato all’Accademia di Brera a Milano e ha ottenuto un MA all’ESAD Grenoble-Valence, in Francia. Nel 2018 si è trasferita in Germania per uno stage presso SAVVY Contemporary, a Berlino. Attraverso installazioni e collage, lavorando sulla tridmensionalità e sulla superficie, Binta Diaw affronta alcuni tra i temi più urgenti dell’attualità, dalla diaspora alle questioni di genere, mettendo in crisi gli schemi e le categorie.

Nato a Roma nel 1980, Tosatti lavora spesso su indagini a lungo termine, incentrate in particolare sull’elaborazione del concetto di identità, sia sul piano politico che spirituale. Ha lavorato lungamente a Napoli, dove ha presentato le Sette stagioni dello spirito, corposo progetto ispirato al Castello Interiore di Santa Teresa D’Avila e che, dal 2013 al 2016, ha interessato diversi spazi abbandonati o in disuso della città partenopea, dall’ex anagrafe comunale ai magazzini generali del porto, prevedendo il coinvolgimento diretto del territorio e dei suoi abitanti. All’intero progetto, sostenuto da Fondazione Morra e dalla Galleria Lia Rumma – sua unica galleria di riferimento – è stata poi dedicata una mostra conclusiva, ospitata al MADRE e curata sempre da Viola.

Vincitore della settima edizione dell’Italian Council, bando promosso dalla DGCC – Direzione Generale Creatività Contemporanea – che si occupa anche del Padiglione Italia – tanti anche i suoi progetti all’estero, come nel caso di Il mio cuore è vuoto come uno specchio, presentato in tre tappe, a Città del Capo, Riga e Catania. Tosatti è anche giornalista, è stato direttore del settimanale “La Differenza” e ha collaborato con molti giornali italiani.

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