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Biennale di Bonifacio 2024, l’arte contemporanea arriva in Corsica
Arte contemporanea
di redazione
Abbiamo lasciato alle spalle la vorticante settimana di apertura della 60ma Biennale d’Arte Contemporanea di Venezia ma, nei prossimi giorni, occhi aperti per la ancora giovane ma molto promettente Biennale di Bonifacio, che presenta la sua seconda edizione, organizzata dall’associazione De Renava, dal 10 maggio al 2 novembre 2024, in Corsica, in una delle più belle riserve naturali del Mediterraneo, nel cuore di una città millenaria e dallo spirito vivace, sorta attorno a un piccolo fiordo circondato da pareti in calcare bianco. La Biennale si svolgerà in tutta la cittadella di Bonifacio, con epicentro nell’ex caserma Montlaur, uno spazio di 5mila metri quadrati, rimasto inutilizzato per oltre 30 anni. Quest’anno, De Renava gode del patrocinio della Commissione Nazionale Francese per l’UNESCO.
Intitolata Roma Amor, la mostra della Biennale di Bonifacio 2024 guarda al passato del Mediterraneo per interpretare la profezia, attualmente in corso di svolgimento, della caduta degli imperi, intesi come entità di dominio politico, morale o culturale da riesaminare e mettere in discussione. Circa 20 gli artisti internazionali, come Shirin Neshat, Sophia al Maria, Ali Cherri, Bill Viola, Alexandre Bavard, Blanca Li, Youssef Nabil, AES+F, Kehinde Wiley, invitati a esporre al fianco di autori locali.
«Riesaminando la natura ciclica e fatalistica del processo di declino imperiale, Roma Amor attinge alle mitologie antiche, al passato e al mondo contemporaneo per rivelare la natura paradossale della fatidica marcia della Storia», spiegano gli organizzatori. «Quali che siano i fattori alla base del declino, spesso innumerevoli, le cause e le conseguenze accettate della nascita e della morte degli imperi si nutrono di un’interazione infinta e reciproca che testimonia la complessità e la relatività degli eventi. Il titolo della mostra – Roma Amor – e la sua forma – un viaggio reversibile che può essere percorso in entrambe le direzioni – incarnano l’ambivalenza della storia, che unisce distruzione e creazione». «L’esposizione accompagnerà i visitatori in un viaggio nel tempo nel cuore del patrimonio di Bonifacio, città che fu bersaglio di numerose potenze (pisani, genovesi, aragonesi, ecc.) e addirittura dimora temporanea di un futuro imperatore: Napoleone Bonaparte.
Organizzazione no-profit fondata in Corsica nel 2020 da Prisca Meslier e Dumè Marcellesi, De Renava è un nuovo attore culturale in Corsica e nel Mediterraneo, che punta a proporre narrazioni e visioni alternative a partire dalla prospettiva dell’isola, ospitando grandi artisti e istituzioni da tutto il mondo in una varietà di formati. La prima edizione della Biennale di Bonifacio si è tenuta da maggio a novembre 2022, con opere di artisti come Anish Kapoor, Mat Collishaw, Nil Yalter, Isaac Julien, Kara Walker, Latifa Echakhch. Oltre alla Biennale, De Renava, negli anni tra una manifestazione e l’altra, invita le principali istituzioni artistiche dei Paesi del Mediterraneo a esporre le loro opere a Bonifacio. La prima edizione di De Renava OFF si è aperta nel 2023 con una collaborazione con il Centre Pompidou, che darà vita a una seconda edizione nel 2025. Altro format è Parcours Sauvage, Il Percorso Selvaggio, un sentiero sulle montagne della Corsica, nella regione dell’Alta Rocca, scandito da sculture e installazioni installate in modo permanente nel cuore della natura, per essere scoperte dagli escursionisti. Il lancio del sentiero è previsto per il 2024.
Per questa nuova edizione della Biennale di Bonifacio, De Renava ha avviato una collaborazione con il Palais Fesch di Ajaccio, museo situato nell’ottocentesco palazzo Fesch, che custodisce una vastissima collezione di opere d’arte, tra cui una raccolta di dipinti italiani di autori come Lorenzo di Credi, Giovanni Bellini, Sandro Botticelli, Perugino, Tiziano, Veronese, seconda in Francia solo a quella ospitata al Museo del Louvre. La partnership con il museo Fesch si aggiunge a quelle con altre istituzioni di rilievo nel settore, come il FRAC Corsica, il Centre Pompidou e il Museo di Beirut.