Biennale e dintorni, cosa vedere a Venezia #7: ultima fermata, tra Cannaregio e San Polo

di - 21 Aprile 2024

Untitled association vi accompagna alla scoperta delle iniziative che animeranno l’intensa settimana di apertura della 60ma Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, Stranieri Ovunque/Foreigners Everywhere, a cura di Adriano Pedrosa (vernice 17, 18 e 19 aprile, apertura al pubblico dal 20 aprile al 24 novembre 2024). Una serie di itinerari diffusi per tutta la città, giorno per giorno, pensati per professionisti del settore, conoscitori e appassionati d’arte, tra mostre, eventi e spazi imperdibili. La mappa completa può essere consultata nell’ultimo numero di exibart onpaper, il 124, che troverete tra varie sedi a Venezia e nella nostra “casa”, ospitata in questa settimana presso la Fondazione Marta Czok (Campo Rialto Novo, 544). Per gli altri itinerari giornalieri, potete cliccare qui.

L’itinerario di oggi chiude in bellezza i nostri intensi report giornalieri con la Fondazione Bevilacqua La Masa, la nuova sede veneziana della galleria Capsule Shangai, la Fondazione Wilmotte, la Scuola Grande della Misericordia e Spazio Berlendis nel sestiere di Cannaregio. Ci salutiamo in zona San Polo con Ca’ Pesaro Galleria Internazionale d’Arte Moderna e Fondazione Prada.

Partiamo in Piazza San Marco con la Fondazione Bevilacqua La Masa per l’apertura al pubblico della personale di Betsabeé Romero, The Endless Spiral, a cura di Gabriela Urtiaga organizzata dal Latin American Art (MOLAA). L’esposizione presenta il lavoro dell’artista messicana con una serie di opere commissionate e nuove installazioni con cui Romero ha sviluppato una forte narrativa che pone l’accento sull’esperienza di essere straniero nel mondo. Il progetto è uno dei 30 eventi collaterali della 60ma Biennale d’Arte di Venezia.

Immagine della mostra Betsabeé Romero: The endless Spiral, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia, 2024 – Betsabeé Romero, Muros Punzocortantes (Mexico – Estados Unidos), 2024 (dettaglio) – Forme in legno antico inciso e dipinto a mano e illuminazione a led – Courtesy l’artista

Dal 15 aprile, la Fondazione Bevilacqua ospita inoltre la personale di Guglielmo Castelli, Improving Songs for Anxious Children, a cura di Milovan Farronato, nella sede di Palazzetto Tito, Dorsoduro 2826. Attraverso una serie di dipinti, maquette, opere tessili e lavorate a maglia, Castelli vaglia il confine tra fragilità e violenza, indagando l’età dell’infanzia per immaginare lo stato d’animo di un bambino lasciato solo in casa. I dipinti, di varia grandezza, sono concepiti appositamente per gli spazi di Palazzetto Tito. Attingendo al mondo della letteratura e a quello del teatro, oltre che alla propria storia personale, Castelli fa vivere le proprie figure all’interno di uno spazio fluido e conflittuale, ripercorrendo idealmente i processi di crescita e di costruzione del sé.

Guglielmo-Castelli, Sempre aperto teatro, 2023 – Olio su tela (240x192cm) – Courtesy l’artista
Guglielmo Castelli, Honni soit qui mal y pense, 2024 – Olio su tavola (30x40cm) – Courtesy l’artista

Ultimo appuntamento con la Fondazione Bevilacqua La Masa è la personale di Alessandro Sciaraffa, The flower of Mars. Il fiore di Marte, a cura di Stefano Coletto. La mostra, allestita presso la Stanza del Camino nel Chiostro dei SS Cosma e Damiano, sull’Isola della Giudecca, si presenta come un’articolata installazione composta di linguaggi eterogenei, dal messaggio radicale e poetico. Opere, fotomontaggi, appunti, viaggi, documentazione di esperienze, attivano un campo di forze, alimentando sperimentazioni tecniche ed esperienze corporee fino a visioni rigeneranti della natura. Con i suoi articolati strumenti l’artista riflette sulla complessità del reale in uno sguardo tra l’umano e il naturale, il terrestre e il cosmico.

Ricordiamo, a settembre, l’appuntamento della Fondazione Bevilacqua la Masa con gli artisti e le artiste in residenza per l’anno 2023/2024: The artists of the Ateliers 2023-2024, con 15 autori: Stefano Stoppa, Giovanni Sambo, Matilde Sambo, Elsa Scagliarini, Giuseppe Lo Cascio, Alexander Koch, Rebecca Ganima Michelini, Eric Pasino, Pierluigi Scandiuzzi, Jacopo Zambello, Nadezda Golysheva, Chiara Peruch, Matteo Rattini, Carlo Negro ed Enrico Loquercio.

Immagine del Padiglione della Santa Sede, 60ma Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, Con i miei occhi, 2024 – Ph. Marco Cremascoli

Sull’Isola della Giudecca, nella Casa di Reclusione Femminile di Venezia, il Padiglione della Santa Sede presenta la mostra Con i miei occhi, a cura di Chiara Parisi e Bruno Racine, con opere di Maurizio Cattelan, Bintou Dembélé, Simone Fattal, Claire Fontaine, Sonia Gomes, Corita Kent, Marco Perego, Zoe Saldana e Claire Tabouret. Il 28 aprile, Papa Francesco sarà il primo Papa della storia in visita alla Biennale di Venezia.

Immagine del Padiglione della Santa Sede, 60ma Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, Con i miei occhi, 2024 – Ph. Marco Cremascoli

Con la linea 1A raggiungiamo Dorsoduro e arriviamo nei pressi della Palazzina Briati dell’Università Cà Foscari di Venezia dove la galleria Capsule Shangai ha aperto la sua sede veneziana. Hovering, a cura di Manuela Lietti, è la collettiva che raccoglie il lavoro di 13 artisti internazionali: Morehshin Allahyari, Ivana Bašić, Leelee Chan, Nicki Cherry, Sarah Faux, Elizabeth Jaeger, Emiliano Maggi, Lucy McRae, Kemi Onabulé, Catalina Ouyang, Bryson Rand, Marta Roberti e Young-jun Tak. Con pitture, installazioni, video, fotografie, disegni e sculture la mostra vaglia l’indefinitezza, accettando ciò che è all’apparenza irrisolto come una potenziale forma di crescita. Hovering indaga le dimensioni liminali di genere, spazio e corpo. Nel mese di giugno e settembre, la galleria inaugurerà la personale di Wang Haiyang, Love Dart, e la personale di Liao Wen.

Immagine della mostra Hovering, Capsule Venice, Venezia, 2024 – Ph. Riccardo Banfi – Courtesy Capsule Venice
Immagine della mostra Hovering, Capsule Venice, Venezia, 2024 – Ph. Riccardo Banfi – Courtesy Capsule Venice

Ci spostiamo in zona Cannaregio per le prossime tre tappe: Fondazione Wilmotte, Scuola Grande della Misericordia e Spazio Berlendis. Iniziamo con l’evento collaterale della 60a Biennale, Lee Bae – La Maison de la Lune Brûlée ospitato dalla Fondazione Wilmotte. La mostra, curata da Valentina Buzzi, riporta la ricerca artistica di Lee Bee circa il rituale centenario del Moonhouse Burning o daljip taeugi, diffuso nella Corea del Sud. Il rituale si svolge il quindicesimo giorno del primo mese del calendario lunare, con la prima luna piena dell’anno, e riunisce l’intera comunità in una celebrazione simbolica della cosmologia ciclica. L’esposizione, divisa in due parti, prima e durante la Biennale, supera la dicotomia contemporanea di natura e cultura tenendo insieme folklore, tradizione e contemporaneità per fare luce sulla densa connessione tra l’uomo e il mondo naturale attraverso i ritmi armonici della terra e le circolarità della natura.

Immagine della mostra Lee Bae: La Maison de la Lune Brûlée, Fondazione Wilmotte, Venezia, 2024 – © Alessandra Chemollo
Immagine della mostra Lee Bae: La Maison de la Lune Brûlée, Fondazione Wilmotte, Venezia, 2024 – © Alessandra Chemollo

Affacciata su Rio de La Guerra, la storica Scuola Grande della Misericordia ospita la personale di Zeng Fanzhi, Near and Far/ Now and Then co-curata da Michael Govan, Stephen Little, Florence e Harry Sloan. L’allestimento, progettato da Tadao Ando, fa da display alle opere dell’artista Zeng Fanzhi che, dopo anni di ricerca sulla teoria del colore, presenta una serie di nuovi dipinti astratti e inediti lavori su carta fatta a mano segnati con inchiostro, grafite, gesso e polvere d’oro, ereditari della tradizione storico-artistica impressionista e puntinista.

Zeng Fanzhi, Untitled, 2018 – Tecnica mista su carta – © Zeng Fanzhi – Courtesy l’artista e Hauser & Wirth
Zeng Fanzhi, Water III, 2019–23 – Olio su tela – © Zeng Fanzhi, Courtesy l’artista e Hauser & Wirth

Percorrendo la suggestiva Fondamente Nove, prima di spostarci in Campo San Polo, arriviamo in Spazio Berlendis con la personale di Ydessa Hendeles, Grand Hotel – uno degli eventi collaterali della 60a Biennale – a cura di Wayne Baerwaldt in collaborazione con Barbara Edwards. La mostra, in un’atmosfera che richiama il Mercante di Venezia e il Ghetto Ebraico, esplora i temi critici dell’identità culturale, dello spostamento, del trauma intergenerazionale e della perdita, anche grazie alla storia di persecuzione e migrazione dell’artista, attivando un’esperienza viscerale e profonda.

Ydessa Hendeles, Grand Hotel (detail), 2022. Family-album photograph, Sommer 1946, Stampa ai sali di argento con annotazione a mano sul fronte (stampa originale 5,9×8,9cm) – © Ydessa Hendeles – Courtesy l’artista

Continuiamo oltre il Canal Grande fino ad arrivare nei pressi di campo San Cassiano, per le nostre ultime due tappe: Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna e Fondazione Prada. Ca’ Pesaro inaugura la nuova stagione espositiva 2024 con una rassegna monografica dedicata ad Armando Testa, a cura di Gemma De Angelis Testa, Tim Marlow ed Elisabetta Barisoni. L’esposizione ripercorre la poliedrica ricerca di Armando Testa tra lavori pubblicitari e campagne promozionali per grandi aziende, le animazioni per la televisione, le indagini sul cibo e l’impegno sociale. Parallelamente, ne approfondisce la personale ricerca artistica tra soggetti specifici che incontrano la figurazione, le geometrie, lo studio dei pieni e dei vuoti.

Immagine della mostra Armando Testa, Museo Ca’ Pesaro, Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Venezia, 2024 – Courtesy Fondazione Musei Civici di Venezia
Chiara Dynys, Onde Gravitazionali, 2024 – Ph. Studio Blu

Nelle Sale Dom Pérignon, al secondo piano, si trova invece la personale di Chiara Dynys, Lo Stile, a cura di Alessandro Castiglioni, Chiara Squarcina e Elisabetta Barisoni. La mostra è pensata come un progetto site-related per Cà Pesaro, con riferimento all’opera di Piet Mondrian e al Neoplasticismo. Dynys reinterpreta il modernismo olandese con una serie di ambienti immersivi in cui luce e materia ridisegnano le coordinate del reale. In mostra una contraddittoria idea di stile: rinnegato ma rinnovato, costituito nel momento stesso in cui il linguaggio che lo esprime diviene forma.

Immagine della mostra Christoph Büchel: Monte di Pietà, Fondazione Prada, Ca’ Corner della Regina, Venezia, 2024 – © Alice Pedroletti
Immagine della mostra Christoph Büchel: Monte di Pietà, Fondazione Prada, Ca’ Corner della Regina, Venezia, 2024 – © Alice Pedroletti

Eccoci arrivati alla fine del nostro percorso con Fondazione Prada e il progetto Monte di Pietà, ideato da Christoph Büchel nella sede del palazzo storico di Cà Corner della Regina. Partendo dalla stratificata narrazione storica dell’edificio, Büchel ha costruito una complessa rete di riferimenti spaziali, economici e culturali. L’esposizione investiga il concetto di debito inteso come strumento di potere, con un’installazione immersiva al piano terra, mezzanino e nobile del palazzo. Il progetto consiste in un banco dei pegni in fallimento, basato sull’aspetto originale del Monte di Pietà di Venezia, con sede nel Palazzo dal 1834 al 1969. La mostra incorpora nuove produzioni, una selezione eterogenea di oggetti, opere storiche e contemporanee e documenti legati alla storia della proprietà, al credito, alla finanza, alla formazione di archivi e collezioni e al significato di ricchezza reale o artificiale.

Cosa vedere a Venezia #7: domenica, 21 aprile

Bevilacqua La Masa
San Marco, 71/C
(+39) 041 041
comune.venezia.it
The Endless Spiral
Betsabeé Romero
a cura di Gabriela Urtiaga
>01.09.2024
Palazzetto Tito – Dorsoduro, 2826
Improving Songs for Anxious Children
Guglielmo Castelli
a cura di Milovan Farronato
> 07.07.2024
The artists of the Ateliers 2023-2024
Group show
> 08.09.2024
Sala del Camino – Chiostro SS.Cosma e Damiano – Giudecca, 620
Alessandro Sciaraffa: The flower of Mars. Il fiore di Marte
a cura di Stefano Coletto
> 02.06.2024

Padiglione della Santa Sede
Casa di reclusione femminile di Venezia-Giudecca – Calle de le Cape, 194
06 39967444
Con i miei occhi
Group show
a cura di Chiara Parisi e Bruno Racine

Capsule Venice
Sestiere Dorsoduro, 2525
+39 388 8030365
info@capsulevenice.com
capsulevenice.com
Hovering
Group show
a cura di Manuela Lietti
>23.06.2024
Love Dart
Wang Haiyang
>08.09.2024
Liao Wen
Solo show
>15.12.2024

Fondation Wilmotte
Corte Nuova, Fondamenta dell’Abbazia, 3560
+39 041 476 1160
wilmotte@wilmotte.com
wilmotte.com
Lee Bae – La Maison de la Lune Brûlée
Solo show
a cura di Valentina Buzzi
> 24.09.2024

Scuola Grande della Misericordia
Fondamenta della Misericordia
Cannaregio, 3599
+39 337 1440557
events@misericordiadivenezia.it
misericordiadivenezia.it
Zeng Fanzhi: Near and Far/ Now and Then
a cura di Michael Govan, Stephen Little, Florence e Harry Sloan
> 30.09.2024

Spazio Berlendis
Cannaregio, 6301
+39 041 2436356
info@spazioberlendis.it
spazioberlendis.it
Ydessa Hendeles: Grand Hotel
a cura di Wayne Baerwaldt e Barbara Edwards
> 24.11.2024

Ca’ Pesaro Galleria Internazionale d’Arte Moderna
Santa Croce, 2076
+39 041 721127
capesaro@fmcvenezia.it
capesaro.visitmuve.it
Armando Testa
a cura di Gemma De Angelis Testa, Tim Marlow ed Elisabetta Barisoni
> 15.09.2024
Lo Stile
Chiara Dynys
a cura di Alessandro Castiglioni, Chiara Squarcina, Elisabetta Barisoni.
> 15.09.2024

Fondazione Prada
Ca’ Corner della Regina
Santa Croce, 2215
+39 041 810 9161
INFO@FONDAZIONEPRADA.ORG
fondazioneprada.org
Christoph Büchel: Monte di Pietà
> 24.11.2024

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