Approfittando della bella giornata e delle temperature gradevoli – ma non fateci l’abitudine, il meteo, come avrete già avuto modo di vedere, è in peggioramento – ieri in molti hanno scelto di esplorare i Giardini che, nel primo pomeriggio, presentavano un colpo d’occhio da tempi d’oro: lunghe ma rapide file davanti ai Padiglioni più gettonati, sale dell’Esposizione gremitissime, vialoni brulicanti del viavai coloratissimo, tipico della Biennale d’Arte Contemporanea di Venezia. Per chi è di passaggio per una toccata e fuga, per chi proprio non vuole perdersi i progetti più chiacchierati, ecco i nostri quattro imperdibili Padiglioni Nazionali ai Giardini.
L’ambiente aperto e austero del padiglione Austria è il set della scenografia surreale e immaginifica di Jakob Lena Knebl e Ashley Hans Scheirl. Un habitat giocoso e intrigante dove anche gli oggetti comuni invitano a lasciare la realtà conosciuta per entrare in un quotidiano dall’estetica anni Settanta, espediente per azzerare il rapporto gerarchico tra i generi. Comodissime le poltrone in stile salottino, che ricordano un po’ quelle della casa di Alex DeLarge di Arancia Meccanica.
Il Belgio sceglie Francis Alÿs per raccontarsi, un artista impeccabile in quanto a presentazione formale, in particolare in questa occasione che, più di tutte, esige la perfezione. Non è da meno il tema scelto, il gioco infantile, inteso come lente di ingrandimento rivelatrice dei comportamenti sociali, cui sono dedicati i video della seconda sala, introdotta dagli immancabili disegni quali appunti di viaggio.
Prima artista di origini rom a rappresentare un padiglione nazionale, Malgorzata Migra-Tas ha cucito insieme stoffe e trapunte componendo una sequenza intermittente di scene quotidiane e simboliche, ispirata al salone dei Mesi di Palazzo Schifanoia di Ferrara. Le figure, di chiara ascendenza rom, restituiscono il senso profondo di questa cultura diffusa e mista, capace di attraversare nunerose nazioni europee.
Il cambio di scenario per il Padiglione olandese (Chiesetta della Misericordia a Cannaregio per l’edizione 2022), ha consentito all’Estonia di realizzare il proprio padiglione nello storico spazio dei Paesi Bassi ai Giardini. “Orchidelirium” è un progetto articolato in più momenti, tra video e installazioni, che affrontano il tema del colonialismo e dell’appropriazione delle risorse culturali e materiali. L’esplosione della passione per gli esemplari floreali esotici è il pretesto per elaborare un passato recente caratterizzato dall’ appropriazione e prevaricazione culturale e materiale.
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