Lo scorso 25 gennaio ha inaugurato, presso Alchemilla a Bologna, la mostra del trio di artisti anonimi CANEMORTO dal titolo The Painting Race a cura di Antonio Grulli. La mostra si delinea attraverso le sale settecentesche di Palazzo Vizzani in un circuito automobilistico e site specific lungo il quale sei dipinti radiocomandati si sfidano in una gara di velocità.
Le regole sono semplici: le visitatrici e visitatori selezionano una scuderia di una corrente artistica fra post impressionismo, paesaggio, realismo magico, ritratto, neo astrattismo e natura morta. Ognuna di queste scuole pittoriche è rappresentata da una tela bifacciale posta su quattro ruote (lo scheletro di auto elettriche telecomandate manomesse dagli artisti) a cui corrisponde un telecomando per pilotarle e destreggiarsi velocemente fra rettilineo, curve e strettoie in miniatura.
La mostra, che si inserisce all’interno del programma di Art City Bologna concomitante al cinquantesimo anniversario della fiera d’arte più longeva d’Italia, smuove da una parte la austera e sacra fruizione della pittura e, dall’altra, stimola un confronto fra le figure rappresentanti del mondo dell’arte, enfatizzando la celata competizione che permea le strutture interne del sistema dell’arte. La dimensione ludica e partecipativa è effettivamente cara al trio di artisti che dal 2007 introduce un approccio multimediale ai primi lavori più legati al graffitismo: indossano maschere, parlano un idioma sconosciuto e venerano una divinità canina chiamata Txakurra, diffondendo il suo culto misterioso tramite opere “a sei mani”.
I sei dipinti su tela peculiari del loro tratto, sono di fatto realizzati a sei mani, non si distingue un artista fra i tre, ma si identifica un’unica figura che racchiude un comune sentire genuino e brutale verso il panorama artistico-culturale in cui si inserisce. Allo stesso modo, anche gli arazzi posti nelle vecchie specchiature preesistenti sono il frutto di un lavoro all’unisono e fungono da disegni preparatori: degli ibridi uomini-macchina dipinti su tessuto con schizzi di candeggina si situano nello spazio espositivo completando l’ambientazione focalizzata sulla pista da corsa. Le luci intorno sono soffuse e i riflettori puntati sui quadri radiocomandati con lo scopo ultimo di esaltare la competizione stessa.
The Painting Race è l’ultima brillante operazione degli artisti, già autori di svariate esperienze dirompenti – si veda Pescheria da Canermorto; Osteria da Canemorto, I tarocchi Canemorto, tra le altre – e che, ancora una volta, tentano di risvegliare «l’Homo ludens», attraverso velate riflessioni critiche.
La mostra sarà aperta fino al 19 marzo e nelle ultime due giornate di weekend di Art City sono previste due gare programmate: sabato, 3 febbraio, alle ore 19 e alle ore 22 si terranno una sfida tra artisti e una tra collezionisti, mentre domenica 4, alle ore 11, sarà la volta di critici e curatori.
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