Questo articolo nasce sotto l’auspicio di un’insolita tripletta: 6 iniziative da raccontare in 6mila battute e 6 immagini. Scandagliando il programma di ART CITY Bologna 2022 constato, oramai senza troppa sorpresa, che – come in una coazione a ripetere – i nomi di artisti e curatori proposti sono, in buona parte, sempre gli stessi. Il che provoca in me una sensazione simile ad una rassicurante, e allo stesso tempo disarmante, presa di coscienza; in un periodo in cui la stabilità e le costanti vengono meno, la certezza di uno schema che si replica sempre uguale a sé stesso offre una sponda sicura su cui spiaggiarsi.
Unica attenuante per questo consueto e monotono copione: una pandemia che non concede la garanzia di portare programmi in porto e che, di conseguenza, induce gli organizzatori a progettare offerte a basso rischio economico e a ridotto impatto logistico.
Su quali iniziative puntare dunque i riflettori per provare ad aggiungere un sapore nuovo ad una minestra riscaldata? Quelle proposte da spazi di recente apertura quali: ATTITUDES_spazio alle arti (2019), Mock Jungle (2019), Museo Spazio Pubblico (2021), TIST (2021), PhMuseum Lab (2020) e la galleria Studio la Linea Verticale (2022).
ATTITUDES_spazio alle arti è un’associazione di promozione sociale che si dedica alle arti contemporanee ospitando mostre, performance, incontri, workshop, residenze, presentazioni di libri, conferenze informali, attività ludiche e formative destinate ad adulti, a bambin* e adolescenti.
Per ART CITY Bologna 2022 presenta una mostra monografica di Matteo Guidi, artista e antropologo culturale, che raccoglie opere recenti unite dal comune denominatore del “movimento”. Partendo dalla definizione che ne dà la biologia, e da cui deriva il titolo all’esposizione, l’artista declina tale termine in diverse accezioni: movimento inteso come spostamento o trasferimento, come variazione o oscillazione, o ancora come agitazione, tumulto, insurrezione.
La capacità di muoversi è una delle caratteristiche fondamentali degli esseri viventi
Matteo Guidi
A cura di Viviana Gravano
Strada Maggiore 90 (BO)
Mock Jungle – progetto di Metoché, associazione culturale non profit – è un canale pubblico di videoarte, un display di ricerca, un’emittente libera in onda non stop 24/7 e fruibile da tutti direttamente dalla strada.
In programma per ART CITY Bologna 2022: New York, uno dei quattro video che compone la serie Grey matter di Matteo Pizzolante. L’artista, mediante un complesso processo di simulazione, ricrea esplosioni avvenute in luoghi diversi (Brindisi/2012, Dresda/2016, Napoli/2018, New York/2021) soffermandosi sull’energia che ne si sprigiona e che si imprime sulla maniglia di una porta, spazio negativo della mano e ponte tra il mondo digitale e quello fisico. Pizzolante, con un background in ingegneria e architettura, attraverso un meticoloso lavoro di ricostruzione digitale rappresenta e descrive lo spazio in modo più ampio e stratificato, eliminando l’aspetto cronaco-documentaristico delle vicende rappresentate.
Grey matter – New York
Matteo Pizzolante
A cura di metoché
Cappella di Santa Maria dei Carcerati in Palazzo Re Enzo, Voltone del Podestà
Piazza del Nettuno, 1 (BO)
Museo Spazio Pubblico nasce come progetto congiunto di Genius Saeculi, impresa operante nel campo delle Digital Humanities, e dell’associazione culturale senza scopo di lucro City Space Architecture. Esito della rigenerazione di un supermercato di quartiere, il Museo è oggi un luogo a carattere transdisciplinare, inclusivo e plurale, che sperimenta metodologie all’intersezione tra arte, architettura e tecnologie con lo scopo di investigare la cultura dello spazio pubblico.
In mostra per ART CITY Bologna 2022: l’opera Anti-Monumento di Michele Liparesi, una video-documentazione di un intervento di riappropriazione anti-monumentale dello spazio pubblico e tavole progettuali di future realizzazioni anti-monumentali. Se il monumento glorifica una persona o un evento, le opere anti-monumentali commemorano la debolezza anziché la forza, e le sue forme contrastano con la progettazione e la persistenza tradizionali. Inoltre, laddove il monumento ha una posizione prominente e separata dallo spazio del quotidiano, gli anti-monumento si mimetizzano nel tessuto urbano e invitano la comunità a un incontro corporeo.
Oltre il monumento
Michele Liparesi
A cura di Emilia Angelucci
In collaborazione con TIST – This Is So Temporary
Via E. Curiel 13/d (BO)
PhMuseum Lab, sede fisica di phmuseum.com – piattaforma online lanciata nel 2012 –, è uno spazio multifunzionale dedicato alla fotografia contemporanea nato con l’obiettivo di sostenere la diffusione della cultura visiva e di renderla più inclusiva. Il Lab è un hub creativo che ospita mostre fotografiche, conferenze, presentazioni di libri fotografici, workshop e molto altro.
In occasione di ART CITY Bologna 2022 presenta il progetto Fumiko della fotografa giapponese Sayuri Ichida. Il lavoro scaturisce dal ritrovamento di una scatola piena di negativi e stampe che ritraggono Fumiko – madre dell’artista morta prematuramente per un cancro ai polmoni – dall’infanzia all’età adulta. L’artista, giustapponendo il suo archivio di famiglia con nuove immagini realizzate in risposta ad esso, crea una narrativa sofisticata che propone una riflessione collettiva sul difficile processo di accettazione della morte e stimola un dibattito sui concetti di identità, di destino e di memoria.
Fumiko
Sayuri Ichida
A cura di Giuseppe Oliverio e Rocco Venezia
Via Paolo Fabbri 10/2a (BO)
Studio la Linea Verticale è la più giovane delle realtà proposte. La galleria, che nasce da un’idea di Giovanni Avolio e di Vale Palmi, apre, infatti, le proprie porte per la prima volta in occasione di ART CITY Bologna 2022 con una collettiva che si articola attorno al fil rouge della materializzazione e smaterializzazione del corpo. In esposizione opere che attraverso media differenti – quali il disegno, la pittura, il video, la fotografia e la scultura – descrivono forme create a partire dal nulla, la possibilità della parola di farsi corpo, la potenzialità generativa abortita, decomposizioni digitali affianco a decomposizioni energetiche, anatomie che confondono i confini tra lineamenti umani e paesaggi naturali.
La galleria è concepita come luogo di ricerca bidirezionale, verso l’Alto e verso il Basso, che si distacca radicalmente dall’orizzontalità della vita ordinaria puntando, invece, alla verticalità dello straordinario.
Immateriale – Corpo – Immateriale
Ludovico Bomben, Alberto Colliva, Vale Palmi, Armenia Panfolklorica, Quatrième Paysage, Flavia Tritto, Claudio Valerio
Via dell’Oro 4/b (BO)
TIST – This Is So Temporary è un progetto curatoriale e artistico fondato dalla curatrice Yulia Tikhomirova e dall’artista Michele Liparesi; le attività che propone affrontano – attraverso l’arte emergente – una serie di temi che hanno a che fare con le questioni sociali, politiche, di genere e le nuove tecnologie. TIST mira ad avviare progetti collettivi con la partecipazione di comunità e gruppi sociali, che spesso non hanno accesso diretto alla produzione culturale.
Il progetto ideato dal duo Plastikharre per ART CITY Bologna 2022 nasce dall’interesse delle artiste per iconografie e comportamenti connessi a miti arcaici, forme di culto e tradizioni che fanno parte della storia culturale dell’essere umano, e che il duo reinterpreta in chiave surrealista per dare vita a un nuovo personale rito performativo.
Oracolo caro
Plastikhaare (Giulia Querin e Rachele Tinkham)
A cura di Adiacenze
Via Serrabella 1, Rastignano (BO)
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