Sono resistenti, tenacemente adattabili a ogni condizione, crescono sottotraccia e arrivano a diffondersi in maniera capillare in luoghi spesso insoliti, interpretando le dimensioni in maniera inaspettata. In certi casi, assumono anche una funzione protettiva per le strutture alle quali si appoggiano. Sono le rampicanti e, in molti sensi, queste piante sono prossime all’arte contemporanea emergente. Ed è intorno a questa immagine di trasformazione e resilienza che fiorisce la quinta edizione di BOOMing Contemporary Art Show, che si svolgerà dal 6 al 9 febbraio 2025 durante la Art Week di Bologna.
Diretta da Simona Gavioli e organizzata da DOC Creativity, la fiera, dal prossimo anno, si radicherà in un nuovo contesto. Dopo aver abitato per anni il distretto ferroviario rigenerato post industriale di Dumbo, BOOMing si trasferisce nel cinquecentesco Palazzo Isolani, affacciato su Piazza delle Sette Chiese. Un cambio di scenario significativo, che riflette l’evoluzione della fiera e del suo ruolo nel panorama artistico contemporaneo. Come una pianta rampicante, BOOMing si espande, adattandosi a un ambiente nuovo e lasciandovi un segno. Gli ambienti decorati da artisti come Giuseppe e Antonio Rolli diventano il terreno fertile per una fiera che si presta a una narrazione stratificata, tra storia, contemporaneità e contesto urbano.
L’edera, pianta totemica di questa edizione, incarna l’adattabilità e la tenacia. Con le sue radici avventizie, cresce su qualsiasi superficie, sfidando le convenzioni e insinuandosi negli spazi più inattesi. Allo stesso modo, BOOMing celebra l’arte come forza dinamica, imperfetta e vitale, capace di generare percorsi alternativi e nuove connessioni. Le rampicanti, con le loro diramazioni imprevedibili, si oppongono alla “levigatezza” descritta dal filosofo Byung-Chul Han come simbolo di una contemporaneità eccessivamente consumabile. In questa edizione, la fiera propone l’arte come sistema aperto, nodoso e resistente, che non teme di sporcarsi e di confrontarsi con il reale.
BOOMing 2025 si struttura in quattro sezioni tematiche, ognuna delle quali esplora un aspetto del tema. Le Elicoidi – Main Section sarà dedicata alle gallerie che sfidano le stagioni del mercato, mantenendo una ricerca coerente e innovativa. In questo senso, BOOMing Contemporary Art Show ospiterà anche una delle voci più critiche verso un sistema dell’arte disinteressato all’impatto culturale, sociale e ambientale delle operea: ad accogliere i visitatori all’ingresso, sarà esposto uno degli Hidden Work di Luca Rossi, nell’ambito del progetto OGGI PER VEDERE VERAMENTE QUALCOSA BISOGNA NASCONDERLO, che occulta le “essenze” artistiche per stimolare nuovi sguardi. Inoltre, l’artista “anomimo e collettivo” inoltre presenterà una nuova conferenza stampa in solitaria: dopo e le tappe al MAMbo, ad ArtVerona 2023 e ad Arte Fiera 2024, il percorso proseguirà con un nuovo appuntamento nella città felsinea, presso il Musée de l’OHM, museo-opera di Chiara Pergola all’interno del Museo Civico Medievale.
Ne Le Rampicanti – Sezione Femminismi sarà proposto un focus sulla creatività femminile e sulle narrazioni che sfidano stereotipi e gerarchie consolidate. BOOMing, sin dal 2019, ha introdotto la prima sezione fieristica italiana dedicata al femminismo nell’arte, affrontando la persistente sottorappresentazione delle donne nel sistema e nel mercato artistico. Tra le protagoniste, MadMeg (Villeurbanne, 1976), sostenuta dalla galleria D406, presenta un nuovo disegno ispirato ad Artemisia Gentileschi. Il tema dei femminismi risuona anche nel Salone del Settecento grazie a Blu Gallery, con opere che spaziano dalle sperimentazioni fotografiche con AI di Pupa Neumann ai ricami esistenziali di Lau_Lana (1998), fino alle figure enigmatiche di Mattia Barbalaco, ispirate alla vita delle suore.
Le Ne(ur)ogenerative – Sezione Generation(Z) sarà lo spazio per le nuove generazioni di artisti, con opere che riflettono su tecnologia, identità e futuro. Le stanze di Palazzo Isolani ospiteranno una sezione dedicata agli artisti nati dopo il 1990, riflettendo sul potenziale trasformativo delle nuove generazioni. Le gallerie partecipanti devono coinvolgere almeno un artista o curatore under 35, favorendo così il dialogo intergenerazionale.
Candy Snake Gallery di Milano esplora il contrasto tra estetiche storiche e contemporanee con Agostino Rocco (1971), che presenta i ritratti della serie fashionable/questionable, ispirati alla ritrattistica rinascimentale ma caratterizzati da dettagli iperrealisti che rendono i soggetti immaginari inquietantemente reali. Elen Bezhen (1996) intreccia ecofemminismo e Nuovo Medievalismo, reinterpretando l’estetica del Rinascimento e del Medioevo per affrontare il rapporto tra uomo e natura. BoA Spazio Arte di Bologna propone tre giovani artiste che esplorano l’interiorità attraverso linguaggi intimi e personali. Roberta Cacciatore (1992) utilizza la cianotipia per trasformare spazi domestici in santuari del quotidiano con opere su maiolica ricamata. Alice Zanelli (1996) si concentra su sculture a mosaico che, attraverso occhi luminosi e patinati, indagano le emozioni con un’urgenza di ascolto. Tullia Mazzotti (1997) raffigura paesaggi interiori oscuri, intrecciando memoria emotiva e natura con tecniche miste di disegno, pittura e scrittura.
Le Ecocentriche – Sezione Ambiente presenterà un’indagine sulle connessioni tra arte e natura, con particolare attenzione alla sostenibilità. Proseguendo il percorso iniziato con Climax e Everyday For Future, la fiera invita a riflettere sulla necessità di riequilibrare il rapporto tra uomo e natura, enfatizzando l’interconnessione ecologica.
Tra gli eventi collaterali spicca il video di Leonardo Panizza, che documenta la performance In nome del Cielo di Giulio Boccardi, realizzata durante la scorsa Art Week bolognese. Per 96 ore, il performer ha vissuto su una torre stilita di fronte all’ingresso della fiera, esposto agli agenti atmosferici, in una prova di resistenza fisica e empatia partecipativa. Intorno a lui, schermi proiettavano i video di Panizza, creati in collaborazione con l’Associazione MOKA e dedicati alle catastrofi ambientali. Il progetto, di forte impatto emotivo, torna ora nella forma di una poetica restituzione video.
Nella stessa sezione rientra l’opera Foggy di Livio Ninni, artista torinese del collettivo Il Cerchio e Le Gocce e vincitore del Premio Sustainability Art Giorgio Morandi. La sua fotografia, trasferita su cemento e arricchita con spray e marker, evoca le tonalità e il lirismo metafisico del Morandi degli anni ’10, riflettendo sulle emergenze ambientali. L’opera sarà esposta presso il Grand Hotel Majestic già Baglioni, promotore del premio insieme a Confedilizia APE Bologna.
La fiera si arricchisce di un programma culturale articolato, che include performance, mostre, talk e proiezioni. Tra i momenti più attesi, la performance inaugurale di Dora Musola, che coinvolgerà il pubblico in un’azione processionale sulla scala elicoidale del Vignola, simbolo di movimento ascensionale e continuo. A favorire il legame anche Memorie dal Sottosuolo di Eva Fruci. Gli scatti ecocentrici di Monica Smaniotto esplorano le contraddizioni del nostro legame con la natura, mentre le opere di Nadia Tamanini intrecciano poesia visiva, trame palindrome e un’installazione site-specific che decostruisce e ricompone la parola, facendola corpo e traduzione. Al centro del dialogo tra arte e tecnologia, micc e Morb – sotto la curatela di Simone Sensi – affrontano rispettivamente i “contenuti sensibili” e le sculture in “depixelizzazione”, che interrogano le nostre connessioni con il digitale.
Leonardo Panizza porterà in mostra Strapianto, un’installazione video in cui una serie di schermi si inserisce in vasi e fioriere, animati da immagini di piante selvatiche che sfidano lo spazio urbano. Queste erbacce resilienti dialogano idealmente con le carte, i leporelli, le fotografie e i tessili di piccolo formato che si arrampicano sugli alti armadi della Sala dell’Archivio, tra volumi e documenti storici, evocando memorie stratificate. La stessa sala sarà teatro di conversazioni, declamazioni e proiezioni, rendendola un punto di incontro tra passato e contemporaneità.
In programma anche la proiezione del video della performance WO_MAN di Thomas De Falco, realizzata in collaborazione con il Museo d’Arte Contemporanea di Cavalese nell’ambito della personale GOLD-While all Flow’rs and all Trees do close To weave the Garlands of repose, che ha recentemente inaugurato la nuova stagione espositiva dell’Istituzione, guidata dalla nuova direttrice Elsa Barbieri. L’essenza della performance WO-MAN di Thomas De Falco trova eco nelle parole della scrittrice Madeleine L’Engle: «Quando eravamo bambini, pensavamo che una volta cresciuti non saremmo più stati vulnerabili. Ma crescere vuol dire accettare la vulnerabilità. Essere vivi significa essere vulnerabili». Con Alice, Bien, Doung e Lurdes, De Falco dà vita a un tableau vivant in cui corpi umani e sculture tessili si fondono, rappresentando un’umanità universale che abbraccia tutte le etnie. Al centro della narrazione, una verità primordiale e ineludibile: la vulnerabilità, non come sinonimo di debolezza o fragilità, ma come essenza stessa del vivere.
Doc Creativity, produttore della manifestazione, celebra un’arte capace di superare i confini. Il comitato scientifico della fiera, insieme a Daniela Furlani e alla direzione di BOOMing, selezionerà l’opera che meglio sa sensibilizzare il pubblico su questioni urgenti, offrendo prospettive innovative e stimolanti. «Gli artisti e le artiste, da sempre, sono coloro che, spinti dalla passione e dal desiderio di comunicare nelle più diverse forme ciò che spesso sfugge alla percezione comune, riescono a stupire, emozionare e trasmettere, nonostante tutto», afferma Daniela Furlani, Presidente di Doc Creativity. Il premio, consistente nell’acquisto dell’opera vincitrice, sarà assegnato da Furlani e Demetrio Chiappa, Presidente di Doc Servizi.
Ispirato al genio artistico di Giorgio Morandi (Bologna, 1890–1964), il Premio Sustainability Art Giorgio Morandi, giunto alla sua quarta edizione, si rivolge ad artisti under 40 impegnati sui temi delle emergenze ambientali. Promosso da Confedilizia APE Bologna e sostenuto dal Grand Hotel Majestic già Baglioni, il riconoscimento vuole incentivare una riflessione ecologica attraverso il linguaggio artistico, in linea con lo spirito visionario e sorprendentemente “ecomoderno” del maestro bolognese. Un’occasione per riaffermare l’arte come strumento di sensibilizzazione verso un futuro più sostenibile.
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