Su iniziativa della fondazione Holt/Smithson, il Broken Circle e la Spiral Hill di Robert Smithson nei Paesi Bassi saranno protagonisti di una serie di eventi, in quest’anno che ne conta cinquanta dalla creazione. La fondazione Holt/Smithson e CBK sono a lavoro su un programma di week end con talks, presentazioni e proiezioni. Così, dopo decenni dalla sua creazione, quest’opera di Smithson si rinvigorisce grazie a un’attenzione di cui molte opere di land art avrebbero bisogno.
Broken Circle/Spiral Hill si trova a Emmen, nella provincia di Drenthe, Paesi Bassi. Si tratta di una città dalle origini preistoriche e che nel suo territorio ospita una specie di antenati della land art più moderna: alcuni dolmen si ergono ai confini di Emmen. Robert Smithson negli anni Settanta rimase affascinato soprattutto dalla natura del paesaggio olandese e proprio a Emmen trovò il luogo perfetto per proseguire la sua ricerca.
Così, nel 1971 creò lì Broken Circle/Spiral Hill, un anno dopo la Spiral Jetty nello Utah, oltreoceano. Si tratta dell’unica opera che l’artista americano ha realizzato in Europa. L’opera si trova in un ex miniera, dove in seguito si è formato un lago. Con un’operazione di scavo e poi di ricollocamento del terreno Smithson formò il Broken Circle, un cerchio “spezzato” sulla riva, riempito per una metà di sabbia, per l’altra di acqua. Poi, la Spiral Hill: stessi materiali, stesse forme, una spirale sale su una piccola collina dalla terra scura.
«Broken Circle/Spiral Hill’ di Robert Smithson è un’opera d’arte terrestre con una ricca storia, una profonda risonanza per il presente e un futuro sconosciuto. l’artista lo ha descritto come “un pezzo importante”». Così, per il cinquantesimo anniversario di quest’opera la fondazione Holt/Smithson e CBK hanno pensato a un programma con vari eventi per trasformarla in un centro culturale attivo.
Lisa Le Feuvre è il direttore esecutivo della fondazione Holt/Smithson e ha spiegato come l’ambizione di questo nuovo programma per Broken Circle/Spiral Hill sia quella di costruire un futuro sostenibile per quest’opera d’arte. Infatti, in alcuni casi le opere di land art necessitano di un continuo monitoraggio, hanno bisogno di essere curate nel tempo e non possono essere lasciate a loro stesse. Specialmente in questo momento storico proprio le opere di Smithson sono coinvolte in diverse azioni di tutela, ve ne avevamo accennato riguardo la Spiral Jetty.
Negli anni Settanta, Robert Smithson già cercava di portare il discorso dell’arte sull’ambiente. Gli piacevano i paesaggi post-industriali e immaginava un futuro in cui gli artisti potessero collaborare con l’industria. Perciò, lo scopo condiviso avrebbe dovuto essere quello di riflettere sull’impatto ecologico degli esseri umani sul mondo, spiega Lisa Le Feuvre. Presente a Emmen dal 1971, Broken Circle/Spiral Hill racconta la storia geologica del territorio ma anche quella umana e ha ancora molto da dire.
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