Il Ministero della Cultura ha ufficialmente avviato il processo per l’assegnazione del titolo di Capitale italiana dell’Arte contemporanea per il 2026, con la nomina della giuria avvenuta a opera del Ministro Alessandro Giuli: a presiederla, sarà Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, figura di spicco nell’arte contemporanea internazionale e fondatrice dell’omonima Fondazione con sede a Torino. Al suo fianco, una rosa di esperti che include Sofia Gnoli, storica della moda e giornalista, Renata Cristina Mazzantini, direttrice della Galleria Nazionale d’Arte moderna e contemporanea di Roma, Walter Guadagnini, storico e critico d’arte, nonché direttore di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, e Vincenzo Santoro, capo del dipartimento Cultura e Turismo dell’ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani. Un gruppo, dunque, che coniuga competenze che spaziano dall’arte alla moda, dalla gestione culturale alla promozione del patrimonio artistico.
Tra le 23 città che hanno presentato la propria candidatura spiccano nomi storici dell’arte e nuove realtà desiderose di mettersi in luce: da Carrara, città del marmo e dell’antica tradizione scultorea, a Gibellina, rinata come laboratorio di arte contemporanea dopo il devastante terremoto del 1968. Ma anche Venezia, con la sua eredità millenaria, si confronta con piccoli centri come Peccioli, un borgo toscano già noto per l’innovazione culturale e il coinvolgimento della comunità locale nei progetti artistici.
Lanciata il 15 aprile dalla DGCC – Direzione generale Creatività Contemporanea, l’iniziativa della Capitale italiana dell’Arte contemporanea si inserisce nel solco della Capitale Italiana della Cultura, istituita nel 2014 per valorizzare il patrimonio culturale delle città italiane e rafforzare il turismo culturale.
Il titolo di Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea, nato per dare spazio a nuovi progetti artistici e culturali in tutta Italia, sarà accompagnato da un finanziamento di un milione di euro, per sostenere le iniziative che verranno realizzate dalla città vincitrice. Il cammino verso la selezione finale prevede che la giuria scelga cinque finaliste, le quali avranno poi l’opportunità di presentare pubblicamente i propri progetti in audizioni che coinvolgeranno le comunità locali e nazionali.
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