Carlo Zoli, che dal 1985 al 2019 annovera una lunga carriera coronata da mostre personali e collettive in Italia e all’estero, dopo una pausa di riflessione – tra assiduo lavoro e ricerca – è tornato ad esporre le sue creazioni ceramiche ispirate a mito e leggenda; da un lato figure incantevoli, aggraziate e pure, simbolo di vitalità, serenità e armonia, la serie Quiete, dall’altro soggetti d’azione, viscerali e battaglieri, la serie Tempesta, a cui da ultimo si sono aggiunte nuove immaginifiche visioni plasmate nell’argilla, poi terracotta policroma arricchita come sempre da patine cangianti, metalli preziosi, smalti, ma anche da nuovi esperimenti tecnici con l’utilizzo di materiali come i gessi e le resine.
L’artista faentino è tornato in scena a settembre 2022 alla sesta edizione di FantastikA alla Rocca Sforzesca di Dozza (Bologna), dove ha presentato la personale Anima e Spirito: una scelta di pezzi unici, mirabile esempio della sua arte fantasmagorica, oltre alla bellissima scultura intitolata La lezione del Divino; un omaggio al grande Drago, emblema della manifestazione dedicata al mondo del fantasy, e un simbolo della difesa dell’ambiente, tema centrale dell’evento, con il divino incarnato nella natura-animale che cerca di reagire e farsi rispettare dall’uomo.
Quest’anno Zoli è stato invitato a partecipare alla XIV Florence Biennale, diretta da Jacopo Celona, presenziando con la kermesse internazionale al World Art Dubai di marzo; per la prima volta in assoluto l’occasione di portare la sua arte nel mondo arabo. Il cavallo, fonte di ispirazione costante per Carlo, ha accomunato la selezione di sculture esposte quale compagno dell’esistenza umana che pone in dialogo le civiltà, ricordando come quella araba sia tra le razze equine più antiche e apprezzate e trovando dunque una connessione culturale ancestrale tra oriente e occidente.
A ottobre è seguita la consueta rassegna alla Fortezza da Basso di Firenze; importante appuntamento in cui Zoli ha presentato dieci opere inedite, alcune parte della serie Il Teatro di Carlo – tra queste molto apprezzata dal pubblico e dalla critica L’ultimo guerriero – e vincendo il premio internazionale Lorenzo il Magnifico nella categoria della ceramica, con I sacri fratelli ovvero Castore e Polluce. In linea con il tema I am you, questa creazione emblematica che parla di complicità e complementarietà nei rapporti fraterni e nei legami reciproci si potrà ancora ammirare all’evento di Florence Biennale in programma dall’11 al 28 gennaio 2024 all’Accademia delle arti del disegno dove saranno esposte le opere dei vincitori del suddetto Premio e del Premio del pubblico, in collaborazione con scan.art, e dell’International Open Call Competition, in collaborazione con Art Market Magazine e Lens Magazine.
Grande attesa infine per la personale di Carlo Zoli, in preparazione, che da febbraio a marzo dell’anno prossimo avrà luogo a Palazzo Guadagni Strozzi Sacrati di Firenze sede della Regione Toscana che patrocina l’evento. Intitolata L’infinito volgere del tempo e curata da Greta Zuccali, la mostra avrà come filo conduttore la circolarità e la ripetitività delle dinamiche umane; con una quarantina di lavori sarà l’occasione per ripercorrere la poetica del maestro tra Quiete e Tempesta, serie ormai storiche, e per scoprire serie mai viste, come quella a cui si ispira il titolo che identifica un insieme di recentissime opere uniche di incredibile fattura e pregio. Perseo, Pegaso, titani, angeli, eroi, divinità dell’Olimpo e personaggi favolosi, trasporteranno il pubblico in un viaggio costellato da emozioni, sentimenti, ideali, che dall’antichità ad oggi non sono mai mutati perché sono l’essenza dell’umanità.
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