Loretello on the beach. Questo paesino, Loretello, avrebbe dovuto rappresentare la mia estate. Il lavorare d’estate, il pensare d’estate, il far niente d’estate. Sono passato qui per caso, quasi 18 anni fa. Andavo in Puglia ma attraversavo sempre le Marche. Mi è sempre piaciuta l’idea di possedere un luogo tutto mio dove poter passare l’estate lavorando e ospitando amici, lontano da tutto e da qualsiasi luogo anche solo apparentemente conosciuto.
Quel giorno, per l’ennesima volta, con quella mia Harley Davidson Phaned del 1962 color rosa ruggine e puzzolente come l’ultimo dei trattori circolanti in questa zona, il colpo di fulmine all’improvviso. Il luogo sognato, pensato e disegnato, quel Consorzio Agrario del 1931 destinato alla demolizione: Arcevia.
Tra quel mare non sempre limpido, la campagna armoniosa non sempre ospitale, quelle montagne a volte fragili e quei microscopici castelli medioevali incredibilmente intonsi. Sono passato qui per caso, quasi 18 anni fa. Oggi è semplicemente casa, sempre e per sempre. Il mio luogo contemporaneo per l’anima, il mio luogo unico, il mio luogo dell’estate perenne.
Tutto era sogno, on the beach.
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