Daniele Franzella, Tre note sulla teoria dei discorsi
Fino al 30 agosto, negli spazi al piano terra di fON Art Gallery (presso lo Sheraton Catania Hotel di Aci Castello) Fondazione OELLE Mediterraneo Antico, in collaborazione con Rizzuto Gallery di Palermo, ospita la personale di Daniele Franzella impegnato in una raffinata ricerca teorica, restituita prevalentemente attraverso il linguaggio della scultura e dell’installazione. In mostra sono presentate tre grandi opere dalla produzione dell’artista degli ultimi anni: un’enorme trincea (“Austerlitz”, 2018), una macchina scenica per la diffusione sonora di un’anomala partitura (“Agli eroi, ai folli, agli infami”, 2017), un’immagine inquietante derivata dalla banalità di altre immagini recuperate, straniate e ricomposte (“Racchette”, 2017). In un dialogo ideale con il nucleo di scatti inediti sulla Seconda Guerra Mondiale, tratti dall’archivio del fotografo americano Phil Stern curato da Fondazione OELLE, i lavori di Franzella, allestiti all’interno di un monumentale white cube, problematizzano letterature e mitologie connesse alla guerra, alla seduzione e alle trappole del potere, ai concetti di confine, di nemico, di difesa, di propaganda.
Sicilia 1943. Storia di un oblio è, invece, una mostra fotografica prodotta da Fondazione OELLE Mediterraneo Antico in occasione dell’80° anniversario dello sbarco delle truppe alleate in Sicilia, in collaborazione con l’Università degli Studi di Catania, L’Accademia di Belle Arti di Catania, il quotidiano La Sicilia, l’Associazione Nazionale vittime civili di guerra. La mostra fotografica, a cura di Ezio Costanzo, è in corso negli spazi della Camera di Commercio del Sud Est Sicilia. Il percorso espositivo presenta le fotografie realizzate da due fotografi internazionali, Massimo Siragusa e Federico Baronello che hanno viaggiato per il territorio siciliano seguendo il percorso delle truppe anglo-americane (avanzata) e italo-tedesche (ritirata) del luglio-agosto 1943. I due fotografi hanno interpretato l’attualità dei territori, con le sue testimonianze materiali e umane e il legame che ancora oggi rimane tra popolazione e memoria. La mostra è accompagnata da un libro-catalogo Sicilia 1943. Storia di un oblio edito da Fondazione OELLE che presenta le fotografie esposte di Massimo Siragusa e Federico Baronello, materiali d’archivio, documenti, fotografie storiche, testimonianze e scritti di autorevoli studiosi, tra i quali Lina Scalisi, Lucio Villari, Peppino Ortoleva, Ezio Costanzo e Francesco Failla. Il libro include, inoltre, gli scatti dei grandi fotografi Robert Capa e Phil Stern sulla Sicilia del 1943.
Il muro temporaneo dell’arte: Gummy Gué, Michele Spadaro, Ryan Mendoza, Fabrice Bernasconi Borzì, Karen Abend è in corso a Catania da Spazio O in via San Lorenzo 20. Spazio O nasce da una visione frutto del confronto tra due generazioni con un’urgenza comune: condividere passioni e attitudini personali in un luogo in cui lo spirito mediterraneo diventa “decisamente pop” e si esprime attraverso la cucina e diverse forme d’arte. Il Muro temporaneo dell’arte ospita ciclicamente opere di artisti selezionati in base ad affinità e visioni: fino a tutto settembre si va dai wall painting del duo Gummy Gue alla sound art di Michele Spadaro con MXUG, Music For Urban Garden; da Ryan Mendoza con le fotografie The burning banana e The burning Flower all’opera Mi dispiace di Fabrice Bernasconi Borzì, fino ai lavori pop di Karen Abend prickly heart, simmering heart e united hearts da 100 Hearts Project.
L’offerta gastronomica di Spazio O è frutto di incontri e percorsi che mettono al centro il Mediterraneo con i suoi contrasti che appartengono a tutti noi. Ecco quindi che i mezé rimandano ai profumi berberi, moreschi e arabi, sconfinando in nuovi sapori con contaminazioni “decisamente local”, e la brioche con il tuppo siciliana supera i tabù del dolce vestendosi di salato, diventano iconica e virale.
Avete una camera, per favore? La Collezione Gianfranco Caruso è il titolo dell’esposizione al piano terra e al primo piano di fON Art Gallery (presso lo Sheraton Catania Hotel di Aci Castello) con cui Fondazione OELLE Mediterraneo Antico celebra la collezione dell’imprenditore etneo Gianfranco Caruso. In mostra le opere di: Fabio Calvetti, Rabarama, Armodio, Giuseppe Bergomi, Antonio Buono, Xavier Bueno, Salvatore Fiume, Alberto Sughi, Paolo Masi, Giuliano Giuggioli, Mimmo Germanà, Hugo Canoilas, Piero Dorazio, Ugo Nespolo, Paolo Staccioli, Franco Fuzia, Omar Galliani, Bruno Lucchi, Ute Muller, Paolo Nutti, Sergio Fiorentino, Tina Isgrò, Cristiano Manuel Zanon, Giuliano Giullioli, Barbara Cammarata, Nelu Pascu, Andrea Stella, Luca Alinari. Le ragioni di una collezione possono essere molteplici: ego, solidarietà, fiducia, senso etico, un antico spirito rinascimentale che ha portato ricchi illuminati a immaginare orizzonti diversi in cui l’arte e quindi il pensiero, potessero mutare le sorti sociopolitiche dei territori, con sete di potere, espansionismo e rapporto col divino. Ma, nel caso di Gianfranco Caruso risulta immediato ed evidente che la sua idea di collezione è quella di reiterare un atto, un’azione intima e prolungata nel tempo, attivando un processo di conoscenza. Caruso attraverso gli artisti, la loro vita e le loro rappresentazioni materiche e spirituali, ri-conosce il mondo, lo analizza, si fa avvolgere e trasportare in prossimità di universi e desideri intimi che non sempre si possono materializzare nella quotidianità.
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