Non si tratta solo di Art Basel Paris, che per il suo terzo anno debutta nella nuova sede al Grand Palais, con 195 espositori da 42 Paesi e un ricco programma di eventi, altre fiere, aste e incontri dal 18 al 20 ottobre. Tutta Parigi durante l’Art Week si tira a lucido, preparandosi ad accogliere l’effervescente mondo dell’arte in una settimana densa di inaugurazioni imperdibili, mostre speciali e appuntamenti disseminati in tutta la Ville Lumière.
Dal 14 ottobre al 16 novembre, la sede parigina della super galleria internazionale David Zwirner propone la seconda personale della pittrice newyorkese Dana Schutz, che segue la grande mostra Dana Schutz: Le monde visible al Musèe d’Art Moderne de Paris nel 2023. Il titolo, The Sea and All Its Subjects, gioca con lo slittamento omofonico inglese tra i termini sea (mare) e see (vedere), subject (materia) e subject (qualcuno, qualcosa). La pittura di Schutz, eseguita con tecnica la tecnica del wet-on-wet, è un complesso stratificarsi di figure umane e non umane che costruiscono narrazioni visive simboliste e surrealiste, la cui potenza allegorica risiede nel colore e nel movimento. Le creature enigmatiche dell’artista fluttuano all’interno di ecosistemi impossibili, mimetizzandosi con una natura che riflette l’ambiguità dell’esperienza umana.
Nuove prospettive: lo spazio francese di Galleria Continua, nel cuore di Marais, apre con una nuova personale di Michelangelo Pistoletto, il grande maestro dell’arte povera e promotore da oltre sessant’anni dell’arte come strumento sociale, celebrato in contemporanea anche alla Bourse de Commerce – Pinault Collection. La mostra, una vasta riflessione sul tema della prospettiva e della modernità, tesse un dialogo tra epoche storiche e artisti, da Michelangelo a Piero della Francesca e Lucio Fontana, passando per Picasso e Mondrian. I più grandi protagonisti del Novecento hanno dato forma a una nuova visione del mondo attraverso le costruzioni prospettiche, che diventano riflessioni sociali, politiche e comunitarie sulla pratica artistica. Intorno al tema della prospettiva, in galleria si terranno quattro conferenze in presenza di Michelangelo Pistoletto e nomi illustri del mondo della cultura internazionale. Dal 14 ottobre al 23 novembre.
Nella galleria brasiliana Mendes Wood DM, sempre nel quartiere di Marais, sono esposti i paesaggi astratti della pittrice brasiliana Marina Perez Simão, orizzonti di colore al limite dell’astrazione. I paesaggi morbidi di Perez Simão riflettono sui nuovi possibili stati della materia, oltre al solido, il liquido e il gassoso, che si diffonde anatomicamente e spiritualmente dentro e fuori dalle cellule, dalle tele. I dipinti a olio, disposti in verticale per seguire alle proporzioni dello spazio, ricreano idealmente lo studio dell’artista a San Paolo, le connessioni mentali e il processo creativo tra caos e ordine. Un viaggio tra panorami organici e ondulati, deserti, colline, frammenti di fioritura, una narrazione di colore che espande i confini delle pareti bianche della galleria. Dal 14 ottobre al 23 novembre.
Alla sua terza mostra con Perrotin, nella dimora parigina del XVIII secolo, l’artista americana Emma Webster propone una riflessione sulla natura e le immagini create dall’uomo e dalle intelligenze artificiali. In cinque enormi tele, seguiamo i racconti di animali bestiali attraverso il loro ingenium, ingegno, e il loro farsi engine, macchinici, ritratti in atmosfere minacciose e potenzialmente pericolose. Trasfigurando la lunga tradizione pittorica animale, gli oli su tela di Weber nascondono la natura fittizia della rappresentazione: le creature a carboncino sono matrici che nascono da un processo che ibrida lo schizzo tradizionale e la realtà digitale tramite VR, un software di realtà virtuale che modifica il realismo delle immagini. Fare arte, dopotutto, vu dire creare un inganno, immaginare una realtà parallela e sconosciuta, tra terrore e meraviglia, paesaggi fatali e non antropocentrici che coincidono anche con la consapevolezza della crisi ambientale in corso. Dal 12 ottobre al 16 novembre.
Ultimo suggerimento è la proposta di Skarstedt Gallery, spazio dedicato alla ricerca europea e americana, che apre Andy Warhol: Art After Art, una riflessione sul grande artista della pop art e delle sue influenze sulla storia dell’arte. La mostra traccia le appropriazioni di Warhol tra gli anni ‘70 e ‘80 e il suo rapporto contradditorio con le icone, attraverso la ripresa delle figurazioni di Munch, De Chirico e Picasso, tra gli altri. La decisione di interconnettere il suo immaginario personale con le idee dei grandi maestri ha fatto di Warhol un personaggio capace di pensare sè stesso in modo critico e mai definitivo, in un processo che rappresenta l’evoluzione continua dell’arte e la dualità intrinseca dell’essere umano. Dal 14 ottobre al 7 dicembre.
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