19 dicembre 2024

Collezione Maramotti: le mostre del 2025, tra identità e simbolismo

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La Collezione Maramotti ha annunciato le mostre del 2025 nella sede di Reggio Emilia: dalla prima personale di Roméo Mivekannin a un progetto inedito di Małgorzata Mirga-Tas

Collezione Maramotti, North entrance Ph. Claudia Marini

La Collezione Maramotti di Reggio Emilia, una delle realtà più attive nel panorama artistico contemporaneo italiano e non solo, si prepara a un 2025 ricco di mostre che spaziano dalla pittura alla fotografia, dai collage tessili alle sculture. Ospitata nella sede di una ex fabbrica Max Mara e fondata dalla famiglia Maramotti, la collezione unisce l’eredità imprenditoriale del brand Max Mara a un impegno culturale che punta alla promozione dell’arte contemporanea, attraverso varie iniziative.

Tra queste, il Max Mara Art Prize for Women, istituito nel 2005 da Whitechapel Gallery e Max Mara, con l’ulteriore partecipazione di Collezione Maramotti a partire dal 2007. Si tratta di un premio biennale riservato ad artiste emergenti che vivono e lavorano nel Regno Unito. Il focus del premio è una residenza in Italia, a seguito della quale sviluppare nuovi progetti. Tra le vincitrici passate si annoverano autrici di fama internazionale come Laure Prouvost, Helen Cammock ed Emma Talbot. La vincitrice della nona edizione è stata Dominique White.

Collezione Maramotti: le mostre del 2025

Per la sua prima personale italiana, dall’8 marzo al 27 luglio 2025, il pittore franco-beninense Roméo Mivekannin presenterà un corpus di 20 opere inedite, risultato di un profondo dialogo con il territorio emiliano. Le sue tele, che intrecciano tradizioni africane e iconografie occidentali, esplorano il rapporto tra identità e immagine, mettendo in discussione archetipi visivi e il senso stesso del Sé. Un’esperienza artistica che si muove tra memoria collettiva e ricerca personale, offrendo nuove prospettive sulla condizione umana.

In occasione del ventesimo anniversario del Festival Fotografia Europea, la Collezione ospiterà una retrospettiva della fotografa olandese Viviane Sassen, dal 27 aprile al 27 luglio 2025. Le sue opere, sospese tra realtà e immaginazione, evocano un’estetica surrealista e sperimentale, che include fotografia, pittura, collage e video. Una celebrazione dell’evoluzione creativa di un’artista capace di catturare ansia e desiderio, memoria e trasformazione.

Artista e attivista di origini rom, protagonista di un bellissimo padiglione della Polonia alla Biennale d’Arte di Venezia del 2022, Małgorzata Mirga-Tas proporrà, nell’autunno 2025, un progetto inedito nato dal contatto con le comunità rom e sinte di Reggio Emilia. Conosciuta per i suoi collage tessili, l’artista polacca utilizza materiali di recupero per raccontare storie intime, sfidando stereotipi e pregiudizi legati alla sua cultura. Un’esplorazione profonda dell’identità collettiva e individuale.

Le mostre in corso: Dominique White e Attraverso i diluvi

Il lavoro scultoreo di Dominique White, vincitrice del Max Mara Art Prize for Women, esplora la metafora del “tonnellaggio di portata lorda” nel contesto storico e contemporaneo. Le opere, realizzate durante una residenza in Italia, interrogano il passato coloniale e le attuali crisi migratorie, intrecciando simbolismo e attualità. Intitolata Deadweight, la mostra sarà visitabile fino al 16 febbraio 2025

Attraverso i diluvi è una mostra collettiva che indaga il concetto di catastrofe attraverso opere dell’archivio della Collezione e prestiti prestigiosi, dal maestoso dipinto di Filippo Palizzi Oltre il Diluvio (1864), a lavori di artisti contemporanei come Giorgio Andreotta Calò, Elisabetta Benassi, Monica Bonvicini, Luisa Rabbia e Mario Schifano. Dai naufragi alle epidemie, dai disastri naturali alle azioni dell’uomo, la narrazione propone la catastrofe come spazio di conoscenza e rivelazione, stimolando riflessioni sulle trasformazioni del nostro tempo.

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