23 marzo 2022

Con BG ArtGallery, l’arte contemporanea entra in Banca Generali

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BG Art Gallery è il nuovo spazio dedicato all'arte contemporanea di Banca Generali: nella sede storica di Palazzo Pusterla, le opere di dieci artisti, tra cui Francesco Arena, Rosa Barba, Lara Favaretto e Giulio Paolini

Allestimenti 2022, BG Art Gallery. © Photo credit Marta Rizzato

L’arte entra in Banca Generali con BG ArtGallery, il nuovo spazio espositivo dedicato ai linguaggi della contemporaneità. All’interno dello storico Palazzo Pusterla, in piazza S. Alessandro, a Milano, trovano sede le opere di dieci artisti Francesco Arena, Rosa Barba, Enrico David, Lara Favaretto, Linda Fregni Nagler, Giulio Paolini, Andrea Galvani, Marguerite Humeau, Marzia Migliora, Maurizio Donzelli, parte della collezione di Banca Generali, che già in passato ha promosso progetti finalizzati a valorizzare la creatività nelle sue varie espressioni, come BG Art Talent, in collaborazione con Vincenzo De Bellis.

La presentazione della BG ArtGallery si è svolta ieri, in occasione della conferenza stampa di apertura della Milano ArtWeek 2022, di cui la Banca è main sponsor. A tagliare il nastro dei nuovi spazi di Banca Generali dedicati all’arte, il Vice Direttore Generale della società, Marco Bernardi, l’Assessore alla Cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchi, e il direttore artistico di miArt, Nicola Ricciardi. Lo spazio rimarrà quindi aperto gratuitamente alla visita del pubblico per tutta la durata della Milano ArtWeek 2022.

«Siamo felici di mettere una parte della collezione di Banca Generali a disposizione della città di Milano e di tutto il grande pubblico», ha dichiarato Bernardi, ricordando proprio BG ArTalent: «Oggi questo percorso trova la sua naturale collocazione in questi spazi che proponiamo per la fruizione degli appassionati interessati a ricercare percorsi alternativi nei quali ricercare gli spunti di riflessione che ci danno gli artisti, veri e propri interpreti dei cambiamenti in corso nella società. Per questo motivo crediamo fortemente nel ruolo dell’arte come volano per la ripartenza sociale dopo due anni resi complicati dalla pandemia».

Le opere di BG ArtGallery

La nuova BG ArtGallery sarà dunque un luogo creativo e aperto al confronto, alla diversità dei generi e delle tendenze, delle forme e dei contenuti. Per il momento, il percorso espositivo è scandito dalle opere dei cinque artisti selezionati da De Bellis, direttore associato del Walker Art Center di Minneapolis, nell’ambito del progetto BG ArTalent di Banca Generali, insieme a quelle di altri cinque artisti. La prima opera è Quadrato lucido con prima asserzione di Wittgenstein, coppia di frutti e persone occasionali di Francesco Arena (Torre Santa Susanna, BR, 1978), composta da una lastra di bronzo giallo lucidato a specchio dove l’artista ha inciso la prima delle sette asserzioni al centro del Tractatus Logico-Philosophicus di Ludwig Wittgenstein: The World Is Everything That Is The Case.

Language Infinity Sphere – recording è l’opera di Rosa Barba (Agrigento, 1972), frutto di un atto performativo realizzato con una sfera d’acciaio completamente ricoperta di caratteri tipografici in piombo ricevuti in eredità da una tipografia italiana che ha chiuso dopo 40 anni di attività. Di Enrico David (Ancona, 1966) è il dipinto Untitled, nel quale l’artista riflette sul processo circolare inerente alla sua arte, in cui la forma umana viene modellata, rimodellata e continuamente rinnovata.

La rassegna prosegue con la ricerca sui materiali di Lara Favaretto (Treviso, 1973): in questo caso, con Squeezing, è il potenziale espressivo del cemento a essere indagato nella sua duplice natura solida e malleabile. Sempre nella selezione di De Bellis rientra quindi Linda Fregni Nagler, già protagonista di una personale a Palazzo Pusterla, che propone tre opere sintomatiche della sua pratica artistica, nella quale colleziona e raccoglie immagini fotografie preesistenti che, dopo un lungo e meticoloso processo di rielaborazione, assumono nuovi significati.

La collezione è quindi impreziosita dal lavoro di un grande maestro dell’arte contemporanea, quale Giulio Paolini (Genova, 1940) con il collage su carta Senza titolo. La morte di un’immagine è invece il titolo di due lavori, presentati già al Whitney Museum di New York già nel 2006, nelle quali Andrea Galvani (Verona, 1973) nasconde i soggetti, in questo caso un cavallo nero e uno bianco, utilizzando dei palloncini, con l’obiettivo di sdoppiare l’epicentro visivo ed estenderlo.

Con la scultura 35000 A.C (Sphinx Death Mask), l’artista francese Marguerite Humeau dà forma a una maschera di una Sfinge contemporanea, nella sua doppia natura di protettrice e di avversario dell’umano, mentre in Pari o dispari, Marzia Migliora (Alessandria, 1972) si focalizza sulle tematiche di individualità/dualità tipiche della sua ricerca. Infine, Maurizio Donzelli (Brescia, 1958) che in Mirror documenta come il suo approccio all’arte affondi le proprie radici nelle teorie filosofiche della natura della percezione e di come i fenomeni visivi quali il colore, le immagini e l’arte stessa influenzino il modo in cui osserviamo e comprendiamo la realtà.

La fotogallery dell’allestimento di BG ArtGallery

Palazzo Pusterla

Oggi sede di Banca Generali Private, Palazzo Pusterla è uno dei palazzi storici del centro di Milano. La sua costruzione risale al Cinquecento come dimora della famiglia Corio Figliodoni – Visconti. In seguito il palazzo fu acquistato dal marchese Giorgio Trivulzio e ristrutturato tra il 1707 e il 1713 da Giovanni Ruggeri. Si deve a questo momento l’adozione dello stile Rococò che ritroviamo ancora oggi in diverse aree del Palazzo che unisce un prospetto semplice contrapposto a fastosi inserti come ad esempio il portale su cui poggia lo stemma della famiglia Trivulzio con sotto una testa di elefante.

Il cortile interno è oggi impreziosito da un portico a cinque campate in controfacciata e ad archi che continuano in un’ampia loggia dove sono visibili ricordi di alcuni dei palazzi storici del centro di Milano, distrutti per far posto all’attuale Corso Vittorio Emanuele.

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