Cosa ci raccontano le rovine? In che modo noi contemporanei possiamo ascoltarne e reinterpretarne le storie? Quali ipotesi di dialogo possono instaurarsi tra la nostra cultura digitale, frammentaria, e i reperti “sacri”, a loro volta lacunosi, disarticolati, provenienti da un passato intoccabile? Sono alcune delle questioni aperte da In-ruins, piattaforma di ricerca fondata nel 2018, che ha proposto la seconda edizione del suo progetto di residenze d’arte incentrate sulla densissima stratificazione archeologica della Calabria. Dopo il Parco Archeologico di Scolacium, a Roccelletta di Borgia, in provincia di Cosenza, questa volta gli artisti hanno potuto attraversare le suggestioni e le ispirazioni del borgo di Squillace, affacciato sull’omonimo golfo. I luoghi prescelti per le attività sono stati il Castello Normanno, edificato nel 1044 sulle rovine dell’antico monastero di Cassiodoro, Palazzo Pepe, uno tra i massimi esempi di architettura gentilizia della zona, e la Chiesetta Gotica di Santa Maria della Pietà, risalente all’epoca sveva. Tra gli ospiti di questa edizione, invitati a seguito di una open call, gli artisti Itamar Gov (Israele), Anna Ill (Spagna), Emii Alrai (Regno Unito), Martyna Benedyka (Polonia) e il duo italiano Ceresoli Cosco. Gli interventi realizzati dagli artisti saranno presentati oggi, 4 agosto, in occasione di un open day al Castello di Squillace.
«In-ruins si propone di creare spazi di incontro tra paesaggi archeologici e pratiche d’arte contemporanea, generando una nuova archeologia della cultura mediterranea», spiegano gli organizzatori. «Il progetto vuole svelare nuovi modi di guardare l’archeologia, invitando artisti e professionisti della cultura a collaborare all’interno di un quadro interdisciplinare, favorendo lo scambio orizzontale e le connessioni tra discipline e idee», continuano. «Luoghi altrimenti immobili e soffocati dalla loro stessa storia, divengono così cuore di esperienze vive di convivenza, condivisione di spazi e generazione di processi artistici radicati nel presente».
In-ruins residency è un progetto a cura di Maria Luigia Gioffre, Nicola Guastamacchia, Dobroslawa Nowak e Nicola Nitido. La residenza In-ruins 2021 è realizzata con il sostegno di Regione Calabria, I Giardini di Hera e Fondazione Armonie d’Arte. Si ringraziano inoltre Pro Loco Squillace e il Comune di Squillace.
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