Nel bene e nel male, nella buona e nella cattiva sorte, è proprio lui l’artista italiano più chiacchierato degli ultimi decenni e il volume dei discorsi non accenna a diminuire anzi, possiamo dire che è venuto il momento di alzarlo, per non perdere una parola di “Bidibidobidiboo”, il progetto radiofonico in collaborazione tra Rai Radio 1 e Pirelli HangarBicocca che, in otto puntate, fino a sabato 17 luglio, ci racconterà vita e miracoli di Maurizio Cattelan.
Citando l’omonima opera del 1996, uno scoiattolo tassidermizzato appena suicidatosi e accasciato sul tavolino di una cucina, il nuovo appuntamento del palinsesto di Rai Radio 1 è realizzato nell’ambito del programma “Te la do io l’arte”, condotto da Nicolas Ballario: ascolteremo le voci di una serie di personalitĂ del mondo dell’arte e non solo – così come l’estro di Maurizio Cattelan molto spesso invade altri settori –, invitati ad approfondire la figura dell’artista che, dal 15 luglio, tornerĂ a esporre a Milano, all’HangarBicocca, in occasione di “Breath Ghosts Blind”, mostra personale curata da Roberta Tenconi e Vicente TodolĂ, in apertura il 15 luglio 2021 e visitabile fino al 20 febbraio 2022 e che, presumibilmente, farĂ molto discutere (ci sarĂ anche una piscina).
Tra gli ospiti già andati in onda, il critico d’arte Francesco Bonami, il gallerista Massimo De Carlo, l’imprenditore Charley Vezza – che con Cattelan ha realizzato vari progetti, tra cui la Sgrappa –, l’artista Pierpaolo Ferrari – coautore del magazine cult Toilet Paper –, lo chef Carlo Cracco, il PR Paride Vitale, anima dei party di Toilet Paper, la collezionista Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, il giornalista Carlo Antonelli. Tra i prossimi invitati a parlare, il cantautore Elio, sabato 19 giugno, Paola Manfrin, direttrice creativa di Ego, il 26 giugno, la collezionista Umberta Beretta. E poi, Oliviero Toscani, Chiara Parisi, Massimiliano Gioni e Cecilia Alemani.
E per arrivare preparatissimi all’appuntamento dell’Hangar Bicocca, vi suggeriamo di leggere attentamente anche il nostro “dizionario” che, dalla A di Alter Ego alla Z di Zorro, attraverso le definizioni di Tenconi e Todolì, ci riconduce alla precisa “anti-disciplina” del pensionato dell’arte contemporanea. La versione completa è pubblicata sul nostro ultimo numero onpaper, il 112. Qui potete scaricarlo e, nel frattempo, ecco un assaggio.
BANANA
Andy Warhol e i Velvet Underground, una gag slapstick, vanitas e natura morta contemporanea, “going bananas”, ovvero andare fuori di testa, disordine pubblico, la donazione alla collezione del Guggenheim, il valore e la natura dell’arte, il gallerista scocciato al muro nello stesso modo anni prima… si è parlato di tutto a proposito della banana appesa da Maurizio Cattelan con del nastro adesivo grigio a un muro dello stand della galleria Perrotin ad ArtBasel Miami lo scorso dicembre. In pochi però hanno parlato del titolo, la commedia umana. Comedian, 2020
CAZZATA
Sarebbe da chiedere a Emmanuel Perrotin cos’ha provato a indossare il costume da coniglio rosa, che di fatto aveva le sembianze di un gigantesco pene, con cui doveva accogliere, saltellando, tutti i visitatori che entravano a vedere la mostra di Maurizio Cattelan nella sua galleria a Parigi. Qualcuno, ricordando la fama di playboy di Perrotin, parlò di una nuova forma di verità o di un “re messo a nudo”; ma soprattutto si trattata di una dinamica di potere capovolta. Errotin, Le vrai lapin, 1995
DIMENSIONI
L’arte non è certo una questione di dimensioni o di numeri. Dall’opera senza titolo e più minuta di Maurizio Cattelan, una minuscola formica che fa il gesto dell’ombrello a chi si avvicina per guardarla presentata in una sala enorme alla Biennale di Gwangjiu (Untitled, 1995), alla più estesa, una gigantesca versione a forma di croce della bandiera del Regno Unito trasformata in un tappeto da calpestare nel cortile della magione in cui nacque Winston Churchill, il senso non cambia: le opere di Maurizio Cattelan riflettono sulle nostre insicurezze e sul mondo in cui viviamo. Victory is Not an Option, 2019.
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