29 aprile 2022

Cosa vedere alla Gallery Weekend Berlin 2022, tra musei e gallerie d’arte

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Un fine settimana d’arte contemporanea per la sempre dinamica Berlino: dal 29 aprile al primo maggio 2022, torna la Gallery Weekend tra performance, installazioni e mostre da non perdere

Maria Kulikovska, "254. Action“, Manifesta 10, Eremitage, San Pietroburgo, Russia, 1 luglio 2014 © Foto: Dana Kosmina

Dopo l’inconsueto appuntamento autunnale dello scorso anno, dedicato specificamente agli artisti emergenti e alla prima esperienza espositiva, la Gallery Weekend Berlin ritorna con il suo consueto format a primavera, dal 29 aprile al primo maggio 2022: per la 18ma edizione della manifestazione, saranno 52 le gallerie, diffuse in tutta la città tedesca, che presenteranno, in maniera sincronizzata, nuovi progetti realizzati ad hoc. Circa 80 gli artisti coinvolti, sia tedeschi che internazionali, le cui opere si diffonderanno per tutti i quartieri della vivacissima Berlino, tra i distretti di Mitte, Schöneberg, Kreuzberg e Charlottenburg.

Fondata nel 2005 come iniziativa privata delle gallerie e ormai entrata nel calendario internazionale dell’arte contemporanea, la Gallery Weekend Berlin attrae una media di 20mila visitatori – almeno nei tempi pre-covid – e interessa molto i collezionisti stranieri, in particolare provenienti dalla Cina ma anche dalla Russia che quest’anno, tristemente, a causa della guerra in Ucraina, non saranno presenti. D’altra parte, l’obiettivo dichiarato è quello di rinforzare il legame della filiera dell’arte berlinese, sempre molto all’avanguardia, ma anche contribuire al posizionamento della città su un livello più ampio, tra le capitali dell’arte europea, come un vitale e dinamico melting pot. E infatti, anche per questa 18ma edizione, il programma della Gallery Weekend Berlin è decisamente variegato.

Gallery Weekend Berlin 2022: le mostre da non perdere

Ampia la mostra “Fugue”, alla Galerie Isabella Bortolozzi, in Schöneberger Ufer 61, che presenta più di 30 artisti, tra cui Ed Atkins, Marc Camille Chamowicz, Klara Lidén e Hannah Quinlan & Rosie Hastings, e che parte da uno statement di The Invisible Committee, collettivo anonimo francese di sinistra radicale: «L’economia non è in crisi, l’economia stessa è la crisi». Un salto a Fasanenstrasse 30, per la mostra di Trisha Donnelly che, alla Galerie Buchholz, presenta una serie di misteriose, ambigue e suggestive opere inedite, realizzate tutte in questi mesi del 2022. Con “The Blossoms of Berlin”, la ChertLüdde, in Hauptstrasse 18, espone enormi fiori in acciaio di Petrit Halilaj e Alvaro Urbano, oltre a fotografie analogiche in bianco e nero di Annette Frick.

Alla KOW Gallery, Lindenstrasse 35, l’artista egiziana Anna Boghiguian – che vedremo anche a Manifesta 13 a Pristina – presenterà due installazioni tentacolari, una per ciascun piano della galleria: A Tin Drum That Has Forgotten Its Own Rhythm, già presentata alla Tate St Ives e incentrata sul storia del declino industriale della Cornovaglia, e The Silk Road che, realizzata in Giappone nel 2021, ripercorre la storia della Via della Seta che, anticamente, collegava anche il Giappone e l’Egitto. Dopo la grande mostra a Punta della Dogana, a Venezia, Bruce Naumann sarà da Konrad Fischer, in Neue Grünstrasse 12, la storica galleria di rappresentanza dell’artista statunitense. Qui Naumann presenterà una nuova installazione video, intitolata Practice, oltre a una serie di incisioni realizzate dagli anni ’60 a oggi.

Installazioni e performance, dentro e fuori dai musei

Gioca in grande la svedese Nina Canell, che presenta Muscle Memory (7 Tonnes), una installazione ambientale site specific composta da sette tonnellate di materiale organico, nello specifico, gusci di molluschi marini, scaricati sul pavimento della Berlinische Galerie, a Kreuzberg. I visitatori sono invitati a camminare sulle conchiglie che, durante le 16 settimane di apertura di “Tectonic Tender”, la sua personale in esposizione nel museo, si trasformeranno gradualmente in frammenti di calcite e, quindi, in polvere fine.

Sulla scale esterne della Neue Nationalgalerie, infine, si terrà 254, performance di Maria Kulikovska, eseguita per la prima volta l’1 luglio 2014, durante l’inaugurazione di Manifesta 10 all’Hermitage di San Pietroburgo. In quella occasione, l’artista ucraina giaceva sulle scale del museo, nella posizione di un soldato ferito e coperto dalla bandiera ucraina. L’esibizione non autorizzata portò all’arresto di Kulikovska e all’aggiunta del suo nome nell’elenco degli artisti banditi in Russia. La rimessa in scena della performance alla Neue Nationalgalerie è curata da Klaus Biesenbach, Direttore della Neue Nationalgalerie, e Lisa Botti.

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