Durante questa terribile pandemia, il settore dell’arte e della cultura, in particolare il comparto privato, è stato di certo tra quelli che ha più risentito e ancora risente delle chiusure e della crisi. Fortunatamente, per le gallerie francesi – che in questi giorni tentano la riapertura – ci sono buone notizie: il governo ha deciso di destinare due milioni di euro per aiutare le gallerie d’arte a superare la crisi da Covid-19, a differenza dell’anno precedente nel quale la stessa cifra veniva indirizzata a tutto il settore culturale della Francia.
La chiusura forzata di tutti gli esercizi commerciali dovuta al contenimento della diffusione del Covid-19, sommandosi alla scarsa presenza di papabili acquirenti in giro per mostre, nel momento della riapertura, ha comportato un forte calo delle vendite per le gallerie d’arte. Da non dimenticare anche la cancellazione e il rinvio di tutte le più importanti fiere d’arte che si dovevano tenere la scorsa primavera – da Art Cologne a Frieze Londra, fino ad Art Basel a Basilea – che generalmente danno il via al periodo dell’anno più redditizio per le gallerie d’arte.
Lo scorso 8 aprile, la CPGA – Comité Professionnel des Galeries d’Art, la principale associazione francese di mercanti d’arte, aveva pubblicato uno studio, svolto su 279 gallerie associate, riferito all’impatto del Covid-19 sul bilancio generale e sulle attività. I risultati emersi da questo sondaggio sono stati particolarmente desolanti: ben un terzo delle gallerie francesi avrebbe probabilmente chiuso entro la fine dell’anno. Molte gallerie stavano soffrendo già prima che la crisi del Covid-19 attraversasse l’Europa. La maggior parte dei membri del CPGA si trovano a Parigi dove le proteste dei Gilets Jaunes (Gilet Gialli) svoltesi nel corso del 2019 avevano già dato un brutto colpo prima dell’arrivo della terribile pandemia. Inoltre, il CPGA aveva rilevato che il più del 90% degli artisti dipende direttamente dalla galleria che li rappresenta per vivere.
Il CPGA ha dichiarato che si impegnerà a pubblicare un nuovo studio sull’impatto della crisi attuale alla fine del mese, anche se anticipa che la situazione è abbastanza scoraggiante. Dopo il secondo lockdown di dicembre in Francia, il fatturato complessivo delle gallerie è sceso tra il 40% e il 50%. Marion Papillon, la presidente del CPGA, ha dichiarato: «Abbiamo osservato che le difficoltà vengono affrontate da tutti i tipi e tutte le dimensioni di gallerie. Ovviamente questo si bilancia un po’ perché ci sono gallerie che stanno andando bene, ma ci sono anche gallerie che stanno registrando perdite molto pesanti di circa il 70%».
Date queste premesse, allarme di una situazione catastrofica per il mondo dell’arte, lo stanziamento di questi nuovi fondi sembra un buon trampolino di lancio per una risalita. Il budget per la cultura messo a disposizione per il CNAP – Centre national des arts plastiques è stato aumentato a 3,8 milioni di euro per il 2021: una parte di questo continuerà a offrire supporto diretto a individui e progetti, una parte è stata dedicata per le sovvenzioni ai professionisti dell’arte in difficoltà finanziarie e 200mila euro saranno ancora disponibili per le acquisizioni, ma la maggior parte del budget sarà distribuito direttamente alle gallerie.
Il CNAP ha affermato che distribuirà 2 milioni di euro fra le gallerie d’arte contemporanea che hanno un fatturato annuo tra gli 80mila e gli 800mila euro, che come dimostra uno studio del 2013 del Ministero della Cultura sono la maggior parte. Si stima che il 52% delle gallerie francesi riferisce un fatturato annuo inferiore a 500mila euro, quindi questa misura sembra essere destinata soprattutto alle piccole e medie gallerie, di cui 57 hanno già fatto richiesta. Un comitato speciale si riunirà tre volte quest’anno per stabilire come distribuire questi aiuti: il primo incontro si terrà il 9 febbraio 2021, e seguiranno altri incontri a giugno e ottobre.
Sicuramente una buona notizia per il mercato dell’arte francese, che può così sperare in una ripresa più rapida del previsto grazie a questi aiuti statali.
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