Dancing30, la personale del duo artistico Kings (Daniele Innamorato e Federica Perazzoli), rimarrà in mostra da Viasaterna fino al 16 luglio. Questa mostra porta con sè la misteriosa storia del Club30, una discoteca abbandonata fra il numero 28 e il numero 32 di via Leopardi, nel cuore Milano.
«In un’intercapedine tra le scale e il muro portante, avvolto da un nastrino rosso, un pacco di lettere era nascosto con cura. Lettere scritte a mano su carta papiro…» inizia così la scoperta di Sophie, uno dei personaggi nel breve racconto che introduce la mostra.
Così Kings porta da Viasaterna una selezione di opere che include neon, un’installazione sonora e collage che ci catapultano nell’atmosfera del misterioso Club30.
Appena entrati in galleria si viene immediatamente chiamati dalla musica proveniente dal piano inferiore. Una sensazione inconfondibile che appartiene ormai a un’altra epoca storica. La dimensione del Club si anima grazie alle apparizioni di figure quasi mitologiche, una carta da parati sfavillante e il richiamo di Wanna Dance, la prima installazione.
Se ci si avvicina ai collage in mostra si viene catapultati in un mondo fantastico popolato da creature speciali provenienti da documenti, libri, stampe in edizione e figurine sovrapposte e sistemate insieme. Uno dei collage piĂą affascinanti, Dolls House di Marx Ernst, racchiude un palazzo appartenente alla dimensione dei gironi danteschi, una Torre di Babele popolata da personaggi di tutti i tipi.
Cigarettes After Sex, la terza installazione in mostra, staziona nell’ultima stanza – proprio quella da cui proviene la musica. Il pavimento cosparso di glitter e piume. Sembra quasi la fine di una festa.
Una playlist curata dai due artisti, Perazzoli e Innamorato, risuona nell’ambiente.
La vicinanza di Kings alla realtà del Plastic qui a Milano rimbomba nelle stanze di Viasaterna onorando la cultura della discoteca italiana, aspettando un nuovo inizio.
L’inizio della riflessione artistica di Kings parte dal sociale usando la musica come ispirazione prediletta. I medium utilizzati dai due spaziano dal neon fino alla scultura passando per la tecnica del collage e la fotografia.
Perazzoli e Innamorato hanno iniziato a lavorare insieme all’inizio degli anni duemila e hanno preso parte a mostre collettive presso importanti istituzioni italiane fra cui il Mart a Rovereto, il Mambo a Bologna e la Triennale di Milano.
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