Davide Serpetti, The Sleepers – Casa Vuota

di - 22 Ottobre 2021

“The Sleepers” è il progetto site-specific che il giovane artista ha portato tra le mura di Casa Vuota per la sua prima personale romana. Una mostra che trova il suo motivo conduttore nell’atto del dormire: una serie di volti sopiti abitano lo spazio domestico, tra pittura e installazione multimediale. Davide Serpetti (vincitore della sezione pittura al al Combat Prize 2020) trasforma il dormire in qualcos’altro, vestendolo di ambiguità. Da tempo promotrice di uno sguardo alternativo sul contemporaneo nel panorama romano, Casa Vuota ospita una serie di dipinti dell’artista e un’installazione inedita.

“The Sleepers”, Davide Serpetti a Casa Vuota. Exhibition view. Photo credit: Sebastiano Luciano

«Il progetto ideato da Serpetti per Casa Vuota mette in dialogo la pittura, il linguaggio privilegiato della sua ricerca, con la necessità di abbracciare le tre dimensioni e di rendere dinamica l’immagine, attraverso un’originale sintesi tra scultura ed elaborazione digitale». Commentano così i curatori Francesco Paolo Del Re e Sabino De Nichilo che da diversi anni seguono il lavoro di Davide Serpetti in mostra a Casa Vuota fino al 31 ottobre.

Davide Serpetti: dipingere il dormire

Una serie di venti dipinti campeggia sulle pareti della prima stanza di Casa Vuota. Una variazione sul tema di un ritratto: quello di una figura con gli occhi chiusi rappresentata dal collo in su, dal suggerimento di una fotografia. Una testa dormiente dipinta in più versioni, all’apparenza simili ma in realtà diverse in alcuni dettagli e nella gamma cromatica. L’atto del dormire è il comune denominatore di questi volti sopiti che danno adito a un’interrogazione sul sesso riconoscibile, risolta nell’androginia. «Ho scelto di abitare Casa Vuota con dei ritratti, teste di figure dormienti, che offrono per me il pretesto per indagare su alcune tematiche che ho affrontato negli ultimi anni con la mia pittura, come i discorsi sull’iconografia e sull’androginia».

Davide Serpetti, "The Sleepers", 2021. In mostra a Casa Vuota. Photo credit: Sebastiano Luciano.more
Davide Serpetti, "The Sleepers", 2021. In mostra a Casa Vuota. Photo credit: Sebastiano Luciano.more
Davide Serpetti, "The Sleepers", 2021. In mostra a Casa Vuota. Photo credit: Sebastiano Luciano.more
Davide Serpetti, "The Sleepers", 2021. In mostra a Casa Vuota. Photo credit: Sebastiano Luciano.more

Ritratti che rimandano all’ideale estetico che da anni ossessiona il lavoro dell’artista: quello che ritroviamo nell’Ecce puer di Medardo Rosso. Lo scultore italiano che ruppe i canoni classici della scultura dando forma a un nuovissimo linguaggio, attuale ancora oggi, affermava «A me, nell’arte, interessa soprattutto di far dimenticare la materia». Fatta propria la lezione medardiana, Davide Serpetti ha realizzato la sua personale versione del puer, dipinto in “The Sleepers” (2021). Così, i ritratti si susseguono in uno svolgimento lineare e allo stesso tempo fluido. Complice l’impressione pittorica che fluttuino nello spazio. Con ciò, un lontano ricordo dell’astrattismo nella citazione coloristica degli Omaggi al quadrato di Josef Albers.

La terza dimensione del sonno a Casa Vuota

I miss you more when I have happy moments to share (2021) è l’installazione ambientale che Davide Serpetti ha realizzato in collaborazione con Karol Sudolski. Qui, la serialità dell’esercizio pittorico si espande. Immersa nel buio di una stanza, la scultura che riprende il soggetto dei dipinti si illumina con un’animazione di pattern digitali. Sono elaborazioni virtuali tratte dagli stessi dipinti di Serpetti in cui ogni pixel si dispone a fianco all’altro proiettandosi in un flusso lento e colorato. Un’immagine che ricorda il luogo del “sonno paradosso”, ovvero la fase REM in cui sogniamo. Così, prende forma la terza dimensione del sonno. «In questi ritratti chiunque potrebbe identificarsi, perché fanno della sfuggevolezza, della mancata messa a fuoco, della possibilità proteiforme di cambiare, rompendo le regole di un destino già scritto, il loro punto di forza.»

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