04 gennaio 2020

Dietro l’obiettivo: le foto di Andy Warhol in mostra a New York

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Alla Jack Shainman Gallery di New York City inaugura una mostra che racconta in modo inedito trent'anni di foto scattate da Andy Warhol

Uno degli scatti presenti alla mostra di fotografie di Andy Warhol (Courtesy: Andy Warhol Foundation For The Visual Arts/Artists Rights Society (ars), New York)
Uno degli scatti presenti alla mostra di fotografie di Andy Warhol (Courtesy: Andy Warhol Foundation For The Visual Arts/Artists Rights Society (ars), New York)

Prima ancora della sovversiva banana attaccata al muro con il nastro adesivo di Maurizio Cattelan, c’era lei. La banana iconico simbolo di colui che è riconosciuto come padre indiscusso della Pop Art americana. Quello che vedete qui sopra è uno dei tantissimi scatti che Andy Warhol ha realizzato lungo il corso della sua eclettica carriera. A partire dal 9 gennaio, una mostra alla Jack Shainman Gallery di New York City racconta proprio questo aspetto di Andy Warhol, spesso trascurato: la fotografia.

Andy Warhol (Courtesy: Andy Warhol Foundation For The Visual Arts/Artists Rights Society (ars), New York e Jack Sheinman Gallery)
Andy Warhol (Courtesy: Andy Warhol Foundation For The Visual Arts/Artists Rights Society (ars), New York e Jack Shainman Gallery)

Andy Warhol raccontato in trent’anni di fotografie

Per tre decenni, Warhol ha impugnato apparecchi fotografici di ogni tipo. Dalle gelatine d’argento prodotte con la sua fotocamera Minox da 35 mm, alle famosissime istantanee Polaroid, passando per le cabine fotografiche con le quali otteneva ritratti fugaci ma estremamente espressivi. La mostra alla Jack Shainman Gallery, co-curata dallo specialista di Warhol, Jim Hedges, raccoglie esempi di ognuna di queste esperienze, offrendo uno sguardo inedito sulla raccolta di scatti, provenienti anche dalle collezioni permanenti dei musei di tutto il mondo. Qui le fotografie si ritrovano, per una sola, inedita, mostra che attraversa gli anni dal 1967 al 1987. Per una volta, possiamo guardare il mondo con gli occhi di Andy Warhol dietro l’obiettivo, con le sue scelte di soggetto e inquadratura. Dalla fase più acerba agli ultimi anni della sua vita, inseguiamo la maturazione del suo gusto, ci immedesimiamo perfettamente nelle sue scelte. Siamo lo spectator che ripercorre i passi dell’operator, per usare la terminologia di Barthes.

Questa è una delle tante fotografie presenti in mostra a New York (Courtesy: Andy Warhol Foundation For The Visual Arts/Artists Rights Society (ars), New York e Jack Sheinman Gallery)
Questa è una delle tante fotografie presenti in mostra a New York (Courtesy: Andy Warhol Foundation For The Visual Arts/Artists Rights Society (ars), New York e Jack Shainman Gallery)

La mostra di foto di Andy Warhol: tra natura morta, cartoline ed erotismo

Scatti solo apparentemente semplici come questo, possono in realtà raccontarci molto della poetica di Andy Warhol (Courtesy: Andy Warhol Foundation For The Visual Arts/Artists Rights Society (ars), New York )
Scatti solo apparentemente semplici come questo, possono in realtà raccontarci molto della poetica di Andy Warhol (Courtesy: Andy Warhol Foundation For The Visual Arts/Artists Rights Society (ars), New York )

La mostra propone un campionario di soggetti sfaccettato come la personalità camaleontica del fotografo. Da leziose cartoline parigine con vista Tour Eiffel, a foto di amici e personaggi famosi – Mick Jagger, per citarne uno – passando per oggetti banali e d’arredamento: fiori, tavole imbandite, cartoni di uova. E la banana, naturalmente. Immancabile. Ma i riferimenti sessuali non sono soltanto ammiccamenti velati. La mostra contiene anche una sezione decisamente più erotica, includendo foto della serie Sex Parts di Andy Warhol. Scatti che appartengono alla zona grigia tra arte e pornografia, dove sarebbe utile nuovamente Roland Barthes, per orientarci al meglio su questa linea di confine sfumata.

Scatti solo apparentemente semplici come questo, possono in realtà raccontarci molto della poetica di Andy Warhol (Courtesy: Andy Warhol Foundation For The Visual Arts/Artists Rights Society (ars), New York and Jack Sheinman Gallery)
(Courtesy: Andy Warhol Foundation For The Visual Arts/Artists Rights Society (ars), New York and Jack Shainman Gallery)

L’importanza che Warhol dava alla fotografia

La mostra si presenta come un’opportunità unica per esplorare l’aspetto forse meno noto della produzione di Warhol. I soggetti fotografati, le tecniche adottate, gettano nuova luce sul processo creativo dell’artista e sulla sua vita personale, come mai prima d’ora.  D’altronde Warhol dava un’importanza prioritaria alla fotografia, tanto che una delle ultime mostre monografiche su di lui, poco prima di morire, era proprio un’esposizione di scatti fotografici. Voleva dare nuovo impulso alla fotografia, sottolineandone il valore creativo. Non solo. Come sappiamo, Andy Warhol si interessò molto anche di cinematografia. Gli avventori della Factory dovevano sottoporsi ai suoi Screen Test, ripresi per alcuni minuti dalla cinepresa, in silenzio e in solitudine. Alcuni di questi preziosi estratti sono presenti alla mostra alla Jack Shainman Gallery, insieme ad altre, meravigliose, pellicole.

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Follow @newyorkerphoto for a #sneakpeek of some of the Andy Warhol photographs we’ll be exhibiting at both Chelsea galleries, opening January 9. #repost #jackshainmangallery #comingsoon #AndyWarhol ・・・ “Pat Hearn,” 1985. We’re sharing some photos from an exhibition focussing on Andy Warhol’s photographic practice that opens at @jackshainman on January 9th. Warhol is known for incorporating iconic press photos of celebrities and gruesome pictures of disasters in his silk-screened paintings and prints. In the late sixties, he began documenting his inner circle using a Polaroid camera that he referred to as “his date”—a loyal party companion. This exhibition displays works spanning from 1967 through the artist's death, in 1987.

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