Nel 2012 è nata l’Associazione Archivio Mauro Staccioli, costituita da Mauro Staccioli (1937, Volterra – 2018, Milano) con l’intento di tutelare e valorizzare la sua opera. Lo scorso 30 novembre l’Associazione, che ha la propria sede operativa a Firenze, presso la Galleria Il Ponte, ha presentato “Digital for Mauro Staccioli“, progetto a cura di Ilaria Bernardi vincitore del bando “Toscanaincontemporanea 2020”, promosso dalla Regione Toscana e attuato dal Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato.
Il progetto, ha spiegato l’organizzazione, è «teso a conferire un taglio più contemporaneo all’archivio, attivandolo e proiettandolo nel futuro», in questa prospettiva “Digital for Mauro Staccioli” è stato sviluppato in differenti direzioni che vanno dal riordino e dalla digitalizzazione dell’Archivio a sua una maggiore presenza online fino alla mostra “Artists for Staccioli”.
Innanzitutto, si legge nel comunicato stampa, il progetto «ha dato la possibilità di effettuare il primo riordino dell’Archivio di Staccioli e di inventariare i relativi documenti che saranno in futuro digitalizzati dalla Bibliotheca Hertziana, nonché di pubblicare online tale inventario sul sito dell’Associazione, mettendolo così a disposizione di studiosi e appassionati». Tutto ciò, unito all’implementazione del sito web e alla creazione degli account Instagram e Facebook dell’associazione, vuole «favorire la conoscenza dell’artista soprattutto da parte delle generazioni più giovani, più inclini alle ricerche online», ha proseguito l’Archivio.
Nell’ambito del progetto l’Archivio ha realizzato anche «una mostra esclusivamente online che include opere commissionate ad artisti di generazioni successive rispetto a quella di Staccioli, concepite esclusivamente per la fruizione digitale, così da riflettere, utilizzare e portare in luce le peculiarità di tale dimensione in relazione alla nostra percezione; percezione che costituisce altresì un tema cardine della ricerca dello stesso Staccioli».
«Invitare artisti di generazioni successive rispetto a quella di Staccioli a concepire un’opera in suo omaggio, significa incentivare una rilettura del suo operato, renderlo generativo, dargli nuova vita, facendolo divenire input per una nuova creazione», ha proseguito l’Archivio.
La mostra, permanente, è visibile nella nuova sezione del sito “Artists for Staccioli”, include dieci opere video di altrettanti artisti toscani di nascita oppure di adozione: Massimo Bartolini (1962), Francesco Carone (1975), Loris Cecchini (1969), Vittorio Corsini (1956), Daniela De Lorenzo (1959), Flavio Favelli (1967), Giovanni Ozzola (1982), Paolo Parisi (1965), Luigi Presicce (1976), Enrico Vezzi (1979). «Le loro opere – ha spiegato l’ Archivio – sono poste in relazione, per affinità di forma, tema o significato, a sculture di Staccioli attraverso documenti fotografici conservati nell’Archivio Staccioli e inclusi nella mostra».
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