Arte contemporanea nel cuore del Salento, per conoscere il territorio e reinterpretarlo, trovando nuovi stimoli: Ăš in partenza a Galatina, storico Comune dellâentroterra, in provincia di Lecce, il programma di residenze di studio e ricerca per artisti, curatori e ricercatori di Doums Artist Residency_In Residence. Il progetto proseguirĂ fino a giugno 2023, coinvolgendo soggetti afferenti a varie discipline e in diversi periodi, per favorire la trasversalitĂ degli approcci. I partecipanti alla residenza di settembre e ottobre, selezionati ad agosto attraverso una call pubblica, saranno accolti a Galatina per lavorare per un periodo di un mese allo sviluppo di un progetto in linea con le tematiche di ricerca di DOMUS Artist Residency, che spaziano da quelle legate allâambiente e alla crisi climatica alle questioni di genere e di ecofemminismo, fino allâanalisi dei flussi migratori.
Dimora storica, con la struttura tipica delle antiche case salentine, densa di vicende famigliari, la sede di Domus sorge a pochi passi dalla Basilica di Santa Caterina, nel dedalo bianco di viuzze della cittĂ antica. La residenza utilizza i suoi spazi come luogo di condivisione, creazione di processi e dialogo, con la partecipazione di ospiti e partner internazionali. «La Puglia e il suo territorio, nel cuore del Mediterraneo, rappresentano un campo di osservazione rilevante per analizzare le relazioni di cura e potere sotto il prisma della vulnerabilitĂ umana e dellâecologia», spiegano da Domus.
Eterogeneo il range di questioni che, da un lato, sono strettamente legate al territorio, dallâaltro si propongono come temi dallâamplissimo respiro. Tra questi, la pratica locale e rituale del tarantismo, un fenomeno scomparso ma ancora ampiamente studiato, che riguardava principalmente le donne presumibilmente morse dalla tarantola. E poi, il dramma degli ulivi salentini colpiti dal disseccamento rapido, CoDiRo, a causa della proliferazione del batterio Xylella Fastidiosa. «Migliaia di ulivi sono disseccati o morti, lo spettacolo di un paesaggio desolante e tragico si impone agli occhi degli abitanti della ragione e ai passanti o turisti», continuano.
Per maggiori informazioni sui progetti di residenza, sui servizi, su come candidarsi per le residenze di primavera e discutere le proposte, si puĂČ scrivere a contact@domus-artistresidency.com.
Lâartista in residenza per il mese di settembre Ăš Federica Zianni. Laureata in scultura presso lâAccademia di Belle Arti di Brera, vi torna nel 2022 con lâincarico di docente di Tecniche di Fonderia. Nel 2022 ha esposto le sue opere a Milano, in una mostra personale alla Manuel Zoia Gallery. Ă stata finalista allâexibart prize e al Premio Arte a cura di Cairo Editore, la cui mostra avrĂ luogo al Palazzo Reale di Milano.
Zianni ragiona sul concetto di defamirializzazione, con interventi site specific, strettamente legati allâambiente circostante, e in linea con la sua ricerca artistica attuale. «Il progetto âInnesti Artificialiâ prevede degli interventi site specific allâinterno di Domus e anche esternamente: bozzoli intrecciati con materiali artificiali, forme ambigue e paradossali che abiteranno gli alberi e le rovine come funghi o parassiti, per attivare paradossi visivi e concettuali», spiegano da Domus. «I bozzoli sono un elemento centrale nella mia ricerca artistica in quanto ne racchiudono due elementi cardini: il paradosso e lâintreccio», specifica lâartista. «Inoltre, formalizzano la necessitĂ di esternare un sentimento di irrequietudine. Se da un lato queste forme paradossali si presentano come archetipi di rinascita, con rimandi allâovulazione e allâattesa che qualcosa di schiuda, dallâaltro lato la scultura resta muta ed immobile, imprigionata in materiali inerti che esprimono rassegnazione e impossibilitĂ di cambiamento», conclude Zianni.
Teresa Antignani (1991) si laurea in pittura a Brera con Alberto Garutti e prosegue i suoi studi in sociologia a Roma. Vive e Lavora tra Milano e la provincia di Caserta, focalizzandosi su temi di natura socio-politica. Sara Terracciano (1990) si trasferisce a Napoli nel 2016, dove consegue il biennio specialistico in fotografia e dove inizia il suo primo progetto a lungo termine nel Rione SanitĂ , âInSanity Faireâ. Ha imparato a riconoscere la luce fotografando i corpi delle donne di quartiere, nel tempo il suo lavoro ha preso corpo cercando in unâ immagine la capacitĂ di invitare al racconto di sĂ©.
Mariateresa Antignani e Sara Terracciano lavoreranno sulla loro attuale ricerca artistica e sulla loro proposta progettuale: âMartyrionâ Ăš un progetto nato nel sud Italia per raccontare lâabuso dei territori da parte delle multinazionali e della politica corrotta. Dal 2020, Antignani e Terracciano si spostano lungo le cattedrali del profitto e del sovrasfruttamento industriale dei territori. «âMartyrionâ Ăš un progetto corale, performativo, fotografico ed espositivo che abbraccia la visione eco-femminista delle realtĂ territoriali di lotta da cui raccoglie veritĂ e testimonianze», spiegano dallâorganizzazione. «In continuitĂ con la visione che ha consentito lâunione tra Martyrion e le realtĂ territoriali, Galatina diventerĂ una delle tappe del tour Martyrion, per realizzare una versione di SantâAgata che si posiziona di fronte allo stabilimento COLACEM presente nellâarea industriale di Galatina».
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