22 dicembre 2021

“Dramazon”: il Natale contemporaneo secondo Giulio Marchetti

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Con il lavoro intitolato "Dramazon" Giulio Marchetti invita alla riflessione sul crescente diffondersi dell'e-commerce e sulla sua influenza sul modo di vivere il Natale

Giulio Marchetti, Dramazon (Natale), 2020, courtesy l'artista

La lettura che Giulio Marchetti (1982, Roma) riserva alla realtà si basa sull’ironia, di cui coglie contraddizioni e paradossi. Queste caratteristiche sono alla base del lavoro Dramazon, che a Natale 2020 ha dato origine alla ricerca di Marchetti (qui potete trovare il suo account Instagram).

«Sinceramente – ci aveva raccontato Marchetti in un’intervista dello scorso aprile – questo breve ciclo di opere è iniziato a Natale con Dramazon. La mia opera è uscita su la Repubblica e la redazione mi ha proposto un’intervista il giorno stesso. Ho ricevuto così ottimi riscontri e mi sono convinto a ripetere l’operazione», ad essa sono infatti seguiti lavori dedicati a San Valentino e alla Pasqua, e, più recentemente, due che omaggiano Banksy.

In questo lavoro di Marchetti si vedono opporsi un camion e Babbo Natale, che, pur attraversando sulle strisce pedonali, rischia di essere travolto dal mezzo pesante e, per lo spavento, lascia cadere a terra il cesto con i pacchetti regalo. Con quest’immagine l’autore intende stimolare una riflessione sulla società dei consumi, sul peso crescente dell’e-commerce e sulla magia del Natale che il continuo acquistare potrebbe compromettere.
Dramazon è, infatti, accompagnata da una lunga didascalia in cui Marchetti riflette proprio su questi temi:

«Tutti i negozi hanno aggiunto .com alla propria insegna.
I supermercati hanno rottamato i carrelli, costruendo carrelli virtuali.
Valentino Rossi potrebbe essere il rider più veloce, conteso da Glovo e Just Eat.
I cinema sono pieni di Coca e popcorn, ma le sedie sono vuote.
Forse verranno smontate e vendute su Amazon.
È così bello l’amore, davanti ad un film di Netflix.
L’importante è restare a casa.
Tutti i giorni. Tutto il giorno.
Perché una volta all’anno, tra corrieri e fattorini, arriverà Babbo Natale.
E noi lo riconosceremo fra tanti.
Perché Babbo Natale è magia.
E la magia non può morire.
#DRAMAZON».

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