Dal 27 gennaio al 5 febbraio 2023, presso Palazzo Ratta, in via Castiglione 24 a Bologna, nella sede di Cittadinanzattiva ER, Art Motel presenta la mostra collettiva “Drawings from Motel”. Il progetto site-specific fa parte del programma di Art City 2023, iniziativa promossa dal Comune di Bologna e BolognaFiere in occasione di Arte Fiera, con il coordinamento del Settore Musei Civici Bologna. Promossa da Cittadinanzattiva Emilia-Romagna APS, in collaborazione con Cittadinanzattiva Emilia Romagna Young e Spazio Giovani Young E-R, “Drawings from Motel” raccoglie i lavori di 42 artisti con il fine di offrire una vasta panoramica sulle diversificate coniugazioni del disegno italiano contemporaneo.
In occasione di Art City White Night, “Drawings from Motel” si completa con l’evento serale “Scuola di Santa Rosa – scuola libera di disegno fino alle 24.00”, in collaborazione con Scuola di Santa Rosa e l’artzine di disegno La.banana. Una volta concluso il periodo di apertura a Bologna, il progetto si trasformerà in una mostra itinerante, nella quale coinvolgere nuovi artisti e curatori in un percorso articolato tra le regioni italiane. “Drawings from Motel” tornerà poi a Bologna per concludere il suo itinerario con una pubblicazione.
“Drawings from Motel” esprime una nuova tappa nella specifica ricerca di Art Motel, un progetto curatoriale ideato da Dario Molinaro e Lucia Cataleta che indirizza le sue attenzioni a una sistematica esplorazione del disegno e della pittura. Abbiamo conversato con Dario e Lucia per approfondire il loro progetto e la collettiva in programma.
Sin dalla sua costituzione, Art Motel ha dedicato le proprie energie all’indagine sui medium del disegno e della pittura. In questo senso, il titolo Drawings from Motel risulta alquanto significativo. Trovo metta in evidenza la stretta relazione di Art Motel con il medium e il suo confluire ed esprimersi nel progetto di mostra. In che modo la mostra mette in luce tale rapporto e la vostra prospettiva di ricerca sul disegno?
«Sin dall’inizio abbiamo dichiarato quali fossero i focus di tutte le nostre attività, il disegno e la pittura, che poi sono le arti che ci interessano e ci piacciono maggiormente. Poi però arriva il momento in cui tiri le somme di tutto ciò che hai realizzato per fare un salto: una collettiva con quarantadue artisti, emergenti e quotati, anagraficamente lontani tra loro è una sorta di compendio maximum di questi due anni di vita, di dichiarazione ufficiale di intenti della nostra linea curatoriale, che più che punto di arrivo è invece la partenza di un progetto molto più ampio che porterà la collettiva in giro per l’Italia. Nello specifico, la mostra è un ulteriore passo nella nostra indagine sullo status del disegno contemporaneo, espresso attraverso tutte le sue forme e accezioni più ampie, in cui si affiancano artisti appartenenti a differenti generazioni che operano sul territorio nazionale e internazionale».
Mi piacerebbe soffermarmi sulle fasi preliminari del percorso di realizzazione di Drawings from Motel e, nello specifico, sul processo di selezione degli artisti e dei loro lavori. Da un punto di vista curatoriale, quali scelte avete compiuto per presentare uno scorcio del disegno italiano contemporaneo?
«L’intento di base della collettiva è fornire uno scorcio il più ampio possibile del disegno italiano, che ci ha automaticamente portati a raccogliere una rosa di artisti così vasta, nella quale non doveva assolutamente mancare il confronto transgenerazionale. Tra i giovani abbiamo scelto artisti che a nostro parere stanno dando maggiore importanza al lavoro segnico, mentre tra i quotati, personalità che da anni si muovono con disinvoltura ed esiti importanti tra pittura e disegno. Non solo, abbiamo pescato talenti anche dal mondo del fumetto e della scultura, in linea con l’idea che il disegno possiede davvero mille sfaccettature da declinare in qualsiasi arte e medium. Agli artisti, inoltre, abbiamo lasciato ampia libertà di lavoro e di sperimentazione, in quanto ci interessa che emerga per ognuno di loro il rapporto intimista e personale che intrattengono con il disegno, la carta e la superficie piana e orizzontale, punto focale dell’intera installazione. Il tutto è arricchito da due testi critici di due giovani autori, Gioele Melandri e Elisa Di Stefano, differenti tra loro per impostazione: il primo dal carattere storico e l’altro più istintivo ed emozionale».
La vostra indagine sul disegno e sulla pittura cammina di pari passo con la promozione di incontri tra artisti di diverse generazioni. Mi raccontate la genesi e lo scopo di tale progetto? E come esso confluisce in Drawings from Motel?
«Art Motel è una realtà curatoriale con una forte connotazione laboratoriale, grazie alla quale pensiamo sempre ai progetti come luoghi dove co-creare, nei quali gli artisti si confrontano e collaborano per il successo collettivo. Grazie anche al progetto degli studio visit siamo riusciti a creare una folta comunità che lavora a Bologna e in Italia: artisti in cui crediamo e di cui apprezziamo il lavoro, che ritroviamo in quest’ultima collettiva. A loro si sono aggiunte nuove personalità artistiche di spessore che hanno creduto nel progetto».
Mi incuriosisce la scelta curatoriale di installare i disegni su grandi tavoli posizionati al centro della sala espositiva. Nella scelta di impiegare questa non consueta modalità di fruizione, leggo il desiderio di rendere esplicita la caratteristica del disegno di essere prima di tutto una pratica comune. Vi cito: «il foglio posto su un piano orizzontale è oggettivamente la forma più antica del disegnare, gesto […] del fare che accomuna generazioni e generazioni di artisti nei secoli dei secoli».
«La scelta dei tavoli è insolita e audace, ma risponde meglio agli intenti curatoriali dell’intera operazione. Il gesto più antico del disegnare si compie da secoli su un piano orizzontale, ed è proprio questa dimensione primordiale che utilizziamo per indagarne gli esiti nel contemporaneo. Istintivamente tutti disegniamo e scriviamo su un tavolo, con uno sguardo di osservazione sulla carta che si muove dall’alto verso il basso, una prospettiva in cui vogliamo unire il lavoro dell’artista al visitatore. Lo spettatore è, infatti, coinvolto in un’esperienza di fruizione che è un’unica grande installazione in cui ogni opera parla la propria lingua, ma si unisce simbolicamente alle altre sui tavoli centrali. Il suo sguardo sarà, inoltre, guidato da una mappa in cui troverà informazioni su ciascun lavoro esposto».
Drawings from Motel chiude il 5 febbraio 2023, quali sono i vostri progetti per il futuro?
«Stiamo lavorando a tutti i progetti che porteremo avanti nel 2023, nello specifico siamo già a lavoro per la prossima mostra, la prima in galleria a cura di Art Motel. Siamo felici di annunciare che il 12 febbraio inaugureremo “Everything is possible” presso la Galleria Mondoromulo Arte contemporanea, co-curata con Marco Amore, dove esporranno tre artisti del nostro circuito alla prima esperienza in galleria».
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