Eva Chiara Trevisan, La Huella – marina bastianello gallery

di - 2 Giugno 2021

Eva Chiara Trevisan è un’artista schiva, che non ama molto parlare e dar mostra di sé. L’abbiamo conosciuta mentre approfondiva la sua ricerca negli studi della Bevilacqua La Masa, e da lì abbiamo cominciato a seguirla nei suoi percorsi locali, vista l’epoca di spostamenti negati.
Quello che ci ha sempre colpiti delle sue opere è che sono un ossimoro fatto concretezza, l’esplosione di colore che strato dopo strato, passaggio dopo passaggio si fa nero, quasi fosse un percorso di approfondimento intimo e personale che porta verso luoghi inesplorati dell’interiorità.
La huella, l’impronta dell’animale che si imprime nella terra, è il titolo della personale di questa giovane artista classe 1991, titolo che tradisce le origini ispaniche e traccia la direzione di una ricerca fatta per incidere, con la sua costanza e il suo desiderio di evoluzione lenta, stratificata, tutt’altro che frivola o leggera.
Dai neri pieni dei suoi lavori precedenti però, tra le mura asimmetriche della marina bastianello gallery, vero cuore pulsante del contemporaneo nel polo M9 di Mestre, una via verso la levità si trova, giocando sulle trasparenze e non più sull’inevitabilità dei pieni. Un allestimento che prevede di attraversare opere sospese nell’aria a mezz’altezza, costringendo lo spettatore ad una prossimità quasi invadente. Supporto, materiale e immateriale vengono in qualche modo scomposti senza rinunciare al loro chiaroscuro, per ricomporsi in un’unica installazione ambientale in cui la persona può abitare.

Exhibition view, La huella, personale Eva Chiara Trevisan, © Francesco Piva

Alessio Vigni, curatore che sta collaborando assiduamente con la galleria, considera tra i filoni portanti della sua ricerca il rapporto tra arte contemporanea e società presente, in cui è indispensabile porsi il problema del rapporto tra arte e sua fruizione da parte del pubblico. Parlando di Eva, nel suo testo critico sulla mostra scrive: “La memoria, la natura, lo scorrere del tempo, le tracce del suo agire e le conseguenze dei cicli naturali, sono questi i temi che Eva Chiara Trevisan indaga con la sua ricerca artistica. L’allestimento delle sue opere è progettato in modo che la materia proietti la sua essenza sulla parete, creando dei giochi di ombre e luce, simili a quelli che si creano in natura”.
Non si rinuncia, nonostante la pulizia generale dell’espositivo, a portare tracce ed elementi dello studio dell’artista, di quel lavorio che porta all’opera finita. Su questo crinale stanno i grandi teli di nylon su cui leggere gli sconfinamenti dei lavori veri e propri, quei fogli fatti per non sporcare il pavimento, per rendere la propria presenza discreta, che riescono a definire il valore del rimosso. A questi si aggiunge una bottiglia di vetro piena del colore di scarto, il distillato della fatica e della costanza con cui ogni pezzo è stato creato.
Una mostra potente ed effimera, in cui i vuoti si prendono tutto il loro spazio e i pieni trovano finalmente accoglienza in reciproca armonia.

Articoli recenti

  • Mostre

I gioielli e la poetica dell’abitare. La lezione di Andrea Branzi in mostra a Milano

10 Corso Como continua il suo focus sui creativi dell'arte, del design e della moda con "Andrea Branzi. Civilizations without…

21 Dicembre 2024 17:20
  • Arte contemporanea

Biennale delle Orobie, il 2025 della Gamec tra mostre e progetti diffusi

Tra progetti ad alta quota e una mostra diffusa di Maurizio Cattelan, il programma del 2025 della Gamec si estenderà…

21 Dicembre 2024 13:20
  • Progetti e iniziative

Al Maxxi di Roma va in mostra la storia della Nutella, icona del gusto

Lo spazio extra del museo MAXXI di Roma ospita un progetto espositivo che celebra la storia della Nutella, icona del…

21 Dicembre 2024 11:24
  • Fotografia

Other Identity #139, altre forme di identità culturali e pubbliche: Matteo Galvanone

Other Identity è la rubrica dedicata al racconto delle nuove identità visive e culturali e della loro rappresentazione nel terzo…

21 Dicembre 2024 10:20
  • Danza

Milano, i 15 anni di Fattoria Vittadini, una danza di creatività condivisa

Come non luogo non sono male: Fattoria Vittadini celebra 15 anni con uno spettacolo che intreccia potere, fragilità e condivisione,…

21 Dicembre 2024 8:20
  • Mostre

Middle Way: Francesca Ferreri e Laura Renna in mostra a Bergamo

Traffic Gallery ospita, fino al prossimo 22 febbraio, “Middle Way”, una mostra variegata ed emozionale in cui il segno, la…

21 Dicembre 2024 0:02