Una intensa, fatale Loredana Bertè ritratta da Andy Warhol e poi Lucio Dalla sognante e sorpreso, fotografato da Luigi Ghirri. Spesso l’arte contemporanea ha visto e interpretato i volti dei cantanti e anche in Italia la storia di questo dialogo è lunga e gloriosa. E poiché ogni epoca ha la sua voce oggi tocca a Fedez: il rapper e imprenditore di se stesso è stato infatti immortalato in una doppia scultura di Francesco Vezzoli, IL PESSIMISTA NARCISISTA o IL NARCISISTA PESSIMISTA, opera del 2021 e installata, dal 22 febbraio al 4 aprile 2022, nel mezzanino dello Scalone d’Onore di Triennale Milano. Nati da un confronto tra Vezzoli e Fedez, con l’artista che ha interpretato visivamente – e come sennò? – i temi di “Disumano”, nuovo album del cantante, i due busti sono realizzati l’uno in marmo bardiglio, di tonalità scura, l’altro in statuario Michelangelo, caratterizzato da un fondo bianco, ed entrambi compaiono nella cover, con uno scatto del fotografo Delfino Sisto Legnani.
Da una parte, la magniloquenza della statuaria classica e barocca, dall’altra lo studio prossemico dello star system, attraverso la rappresentazione narcisistica del narcisismo. L’ispirazione esplicita deriva dall’espressività di Franz Xaver Messerschmidt, scultore tedesco celebre per le sue “teste di carattere”, una serie di 69 busti – ma ne aveva previsti 100 ma solo 49 sono giunti a noi – rappresentanti varie smorfie che mettevano a dura prova l’armonia e la proporzione. E significativa, per Vezzoli, è stata anche la scelta di Fedez, soggetto polarizzante e divisivo – e non sono questi due termini chiave con i quali saranno ricordati questi anni? – il cui volto è stato già sovra-ritratto da tutte le angolazioni e in ogni condizione psicosomatica, dall’euforia alla disperazione. Che poi, sempre l’artista originario di Brescia, classe 1971, aveva già ritratto Chiara Ferragni, l’influencer e compagna di Fedez, nelle vesti più pacate della Madonna, per la copertina italiana di Vanity Fair, suscitando le ire del Codacons, causa presunta blasfemia.
L’ultimo giorno di esposizione, il 4 aprile, l’opera sarà messa all’asta, in collaborazione con Sotheby’s Italia, in Triennale. I proventi della vendita, insieme a parte del ricavato dell’album di Fedez, saranno interamente devoluti per la costruzione di una nuova sede, a Milano, della Fondazione TOG – TOGETHER TO GO, Onlus attiva nella riabilitazione dei bambini affetti da patologie neurologiche complesse.
«Quando Francesco Vezzoli e Fedez ci hanno contattato per coinvolgerci in questo progetto abbiamo aderito subito con entusiasmo», ha dichiarato Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano. «Siamo felici di poter esporre la nuova scultura di uno dei grandi artisti della contemporaneità – che dialogherà con l’architettura del Palazzo dell’Arte – e di poter contribuire al progetto di charity promosso da Fedez in favore della fondazione multidisciplinare TOG, una delle eccellenze milanesi, di cui seguiamo con grande attenzione l’impegno quotidiano per la riabilitazione di bambini colpiti da patologie neurologiche complesse».
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