Fluidità contemporanea: Palai a Lecce. Intervista a Balice e Levi

di - 25 Luglio 2021

Dieci gallerie provenienti da tutto il mondo, su proposta delle gallerie parigine Balice Hertling e Ciaccia Levi, spinte dalla capacità attrattiva della Puglia e dal desiderio di ripensare nuove strategie per la promozione e la fruizione dell’arte contemporanea, dal 25 luglio fino al 15 settembre, si riuniranno a Lecce, negli spazi di Palazzo Tamborrino Cezzi in Via Guglielmo Paladini, per dare origine ad un progetto espositivo comune. A porte ancora chiuse potrebbe sembrare una fiera d’arte ma di fatto non lo è. Palai è una mostra senza curatore né direttore che coinvolge quaranta artisti internazionali che abitualmente lavorano con le dieci gallerie (insieme alle due gallerie parigine ideatrici dell’evento, anche Antenna Space di Shanghai, Blum & Poe con sedi a Los Angeles, New York e Tokyo, Sadie Coles HQ di Londra, Bill Cournoyer/The Meeting di New York, LAYR con sedi a Vienna e Roma, LC Queisser di Tbilisi, Veda di Firenze e Zero… di Milano), ma che per l’occasione si mescolano dando origine ad un percorso fluido in cui l’appartenenza di un’artista ad una galleria è subordinata ad una visione condivisa, ad una sinergia capace di coinvolgere lo spettatore in una nuova esperienza di fruizione. Un progetto ambizioso che punta a porsi come nuovo modello espositivo e di cooperazione internazionale tra gallerie, coinvolgendo fattivamente anche artisti, curatori, collezionisti e tutte quelle realtà, pubbliche e private, che virtuosamente operano nel sistema dell’arte contemporanea. Abbiamo chiesto agli organizzatori Daniele Balice e Antoine Levi di raccontarci l’intero progetto.

Palazzo Tamborino Cezzi, Palai ph. Raffaella Quaranta

Come è nato il progetto Palai?
Una parte importante dell’essere un gallerista consiste nel motivare gli artisti a creare ed esporre le opere nel miglior modo possibile. Negli anni abbiamo sempre cercato di sperimentare fuori dagli schemi della galleria e delle fiere, con la speranza di motivare gli artisti e creare nuove sfide per il pubblico. L’idea di Palai è nata da uno scambio tra Balice Hertling e Ciaccia Levi durante una giornata di pioggia a Parigi. Il progetto è nato come intuizione accorata e romantica, come desiderio di sviluppare le nostre missioni di galleristi in una nuova latitudine per gli artisti. Essendo il territorio pugliese il luogo di nascita e di appartenenza di Nerina Ciaccia e Daniele Balice, è stato naturale spostare i nostri sguardi su questo lembo di terra e immaginare nuove modalità di collaborazione. A differenza di un sentimento amarcord, Palai può effettivamente funzionare come lo sforzo riflesso di ciò che le nostre gallerie, e le altre gallerie che abbiamo invitato, possono sviluppare nelle nostre città, ma attraverso e grazie al filtro traslucido e poeticamente evocativo di Lecce. Non intendiamo lavorare all’interno di questo spazio con il solito concetto di mostra che crea contrasto tra il passato e oggi. Ci piace pensare che gli interventi degli artisti sposino il luogo piuttosto che alterarlo, che si possa instaurare un dialogo naturale ed elegante con l’architettura che ci ospita.

Cosa significa “Palai”?
La parola deriva dal griko e significa “palazzo”, elemento architettonico ricorrente nella mappa urbana di Lecce, ma anche luogo accogliente, abitazione che si apre alla convivialità. Ci piace anche il concetto ambivalente di questa parola che si legge come una versione quasi slang di “palais”, “palazzo” in francese, fungendo da ponte naturale tra le nostre sedi a Parigi e il Salento. “Palais”, inoltre, in francese significa anche palato, che è un’evidente allusione alla gastronomia pugliese che vorremmo includere nell’esperienza del nostro progetto.

Tenete a precisare che Palai non è una fiera ma in cosa differisce da una manifestazione fieristica?
In molti aspetti a partire dall’ente promotore. Dietro Palai non c’è una società che intende creare profitti. Inoltre le uniche spese sostenute dalle gallerie riguardano l’organizzazione dell’evento. Alla base di Palai, c’è dialogo e collaborazione: dividiamo gli spazi senza alcun bisogno di ricorrere a stand o strutture che rendono riconoscibili le singole realtà, creando per tutto il palazzo un percorso espositivo fluido, che valorizza prima di tutto il lavoro degli artisti. Non ultimo, per realizzare questo progetto abbiamo coinvolto una realtà come PIA, una scuola per il contemporaneo che ha base a Lecce. Il suo staff ci affianca costantemente nel nostro lavoro, creando occasioni di crescita professionale per i loro studenti. Se il nostro obiettivo fosse stato quello del profitto, non avremmo certo coinvolto giovani artisti e curatori in formazione. Palai inoltre non si svolge rapidamente, è una mostra che sarà aperta per due mesi in un luogo carico di storia come Palazzo Tamborino Cezzi.

Palazzo Tamborino Cezzi, Palai ph. Raffaella Quaranta

A cosa si deve la scelta di realizzare Palai a Lecce?
C’è un’energia unica e genuina in Puglia che affascina. Questo ‘non so che’ che ti fa sentire a casa, sia per le persone che per i paesaggi. La Puglia oltre ad essere una delle mete preferite per il turismo internazionale è anche un luogo ideale come meta culturale, da mantenere viva anche nel periodo invernale. Lecce e il Salento in particolare sono terre fertili dove l’arte vive da sempre, sia come stile di vita che come pratica. Amiamo da sempre Lecce e la sua incredibile architettura che cambia colore ad ogni ora del giorno. C’è qualcosa in Lecce che la rende perfetta per le pratiche artistiche contemporanee. Lo spirito di Palai è anche quello di lavorare con progetti in loco, come “PIA – a circulating place for artists and curators”, un team di artisti e curatori che sta creando uno scenario tra i più interessanti nelle arti visive della regione.

Palazzo Tamborino Cezzi, Palai ph. Raffaella Quaranta

Quali sono gli obiettivi a breve e lungo termine del progetto?
Guardando al futuro vogliamo che Palai diventi un evento con cadenza annuale in grado di promuovere interazioni uniche con gli spazi che incontra. Sogniamo un nuovo format per mostrare lavori e opere in ambienti liberi da stress per gli artisti. Vediamo Palai come una piattaforma di potenziamento in cui possano nascere ulteriori progetti. Speriamo sinceramente possa essere di ispirazione. Puntiamo inoltre a collaborare con l’artigianato locale d’eccellenza per aprire nuove strade.

Nato in collaborazione il con Comune di Lecce, l’Associazione Dimore Storiche Italiane (Lecce) e l’Associazione culturale PIA, Palai è visitabile gratuitamente, tutti i giorni, dalle 11 alle 13 e dalle 16.30 alle 20. Prenotazione consigliata scrivendo a info@palaiproject.com

Nato a Terlizzi nel 1980, è giornalista, critico d’arte e curatore indipendente. Dopo la laurea in Conservazione dei Beni Culturali presso l'Università degli Studi di Lecce, si perfeziona sull'Arte del Novecento all'Università degli Studi di Bari. Già cultore della materia in Museologia presso l’Università degli Studi della Calabria e docente a contratto presso l’Accademia di Belle Arti di Vibo Valentia, ha condotto studi specialistici e curato mostre per Soprintendenze, istituzioni e musei.  

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