05 giugno 2022

Fluxus Arte Totale – Galleria FrameArsArtes

di

Fluxus come arte totale: un atto poetico consegnato alla vita e anche alla storia dell’uomo, in collaborazione con l'Archivio Pari&Dispari alla FrameArsArtes

Coco Gordon, Italia 1983

In occasione del 60mo anniversario della nascita del movimento Fluxus, la FrameArsArtes in collaborazione con l’Archivio Pari&Dispari di Reggio Emilia presentano a Napoli l’evento “FLUXUS – ARTE TOTALE”. Una mostra a cura di Paola Pozzi con una selezione di oltre trenta opere di undici artisti storici internazionali del movimento: Eric Andersen, AY-O, Philip Corner, Dick Higgins, Milan Knizak, Alison Knowels, Jackson Mac Low, Ben Patterson, Emmett Williams e opere uniche di Giuseppe Chiari e  Coco Gordon.
Il movimento Fluxus nasce nei primi anni 60 in occasione della mostra allestita nella galleria newyorkese A.G. Gallery, con la presentazione di una serie di performance ad opera di George Maciunas (1931-1978). Un movimento internazionale (1962), fortemente interessato alle idee di Marcel Duchamp e alla sperimentazione di John Cage si avvia ben presto a percorrere una pratica innovativa e collaborativa verso “l’Arte Totale”, riunendo sotto lo stesso tetto le istanze rinnovatrici culturali e cercando condividere nella contaminazione e nella pratica estetica i diversi media e le diverse discipline artistiche; performance, musica, sperimentale, pittura, grafica, fotografia, poesia, letteratura, teatro e danza.

Giuseppe Chiari, chitarra fucsia, anni 80, collage e disegno su carta cm 100×70, opera unica.

Un comune fronte d’azione in cui esprimere la casualità e la quotidianità delle cose attraverso un concetto ludico del “non sense” e soprattutto, un deciso rifiuto a differenziare la vita quotidiana dalla pratica dell’arte. L’opera d’arte “totale” sintetizza la summa di tutte le arti nella forma più evidente e nobile della performance e dello spettacolo condensando gli accumuli e stratificazioni del pensiero proprio nel momento in cui accade. L’uso della voce, il gesto, la musica, il movimento, l’azione pittorica, il corpo, la danza, diventano traccia e segno partecipativo nello spazio e nel tempo. Nel corso del Novecento in una lunga tradizione di ricerche e sperimentazioni, il movimento Fluxus ha ricercato, nel suo farsi e disfarsi come evento provvisorio, la percezione immediata, fluida e organica. L’opera d’arte totale diventa così flusso coinvolgente, narrazione, e partecipazione attiva. Tutto ciò accadde in un particolare periodo di vero e proprio cambiamento sociale per ciò che concerne la comunicazione e la percezione della realtà a seguito dell’avvento dei mezzi televisivi; non più l’essere ma l’accadere per divenire evento occasionale in forma di happening, assemblage, performance e persino festival. Un percorso di ricerca davvero “fluttuante” e generoso che coinvolge e nel contempo contamina e stravolge le certezze in un’area del pensiero dove i confini sono annientati.

Ben Patterson, come prendere un uomo per il collo 1990, serigrafia cm75x56 tiratura 33 esemplari

Non è un caso se Ben Patterson (1934 – 2016) scrive: “quello che cerco di fare è aprire la mente delle persone, le orecchie e gli occhi, non necessariamente scioccandole, ma con delle sorprese e delle cose inaspettate, in modo da farle diventare più consapevoli e sensibili al mondo che li circonda”.
Negli anni 70 in Italia il movimento Fluxus trova rifugio e sostegno grazie all’assidua attenzione di una geniale Rosanna Chiessi, editrice, gallerista, promotrice di avanguardie artistiche e fino all’ultimo scopritrice di grandi talenti, che in quel di Cavriago ospita e segue con entusiasmo le creazioni di tanti interessanti artisti. Rosanna, dai primi anni ’70 in poi, per oltre cinquanta anni di frenetico attivismo ha lavorato a contatto assiduo con tanti artisti storici di tutto il mondo e in particolare con i concettuali, i poeti visivi, l’Azionismo Viennese, gli artisti Fluxus e il movimento Gutai. Un legame forte e intenso con un “flusso ininterrotto di esperienze” e di proposte espositive convogliate in straordinari eventi, rese possibili dai grandi rapporti, come in questo caso, con gli artisti Fluxus e attraverso una corposa produzione di opere in edizioni preziose prodotte da lei con la sua casa editrice Pari&Dispari. In particolare, questa esposizione FLUXUS – ARTE TOTALE, a Napoli indaga l’aspetto prettamente grafico del Fluxus in cui si hanno proposte di straordinaria novità. Le edizioni, i multipli e le performances rimangono la testimonianza tangibile e unica dello spirito di quel magico momento culturale in Italia.

Rosanna Chiessi, 1976

Rossana Chiessi, tra il 1979 e il 1980 aveva avuto indicazione e sostegno dall’artista americana Coco Gordon di come produrre la carta fatta a mano, e proprio con queste carte da lei prodotte gli artisti Fluxus hanno spesso lavorato nella sua casa vicino a Reggio Emilia, realizzando tantissime opere di qualità ora in permanenza presso l’Archivio Pari&Dispari della figlia Laura Montanari. Basterà visionare le diverse opere sempre di grande bellezza presenti in questa rassegna come il pezzo unico degli anni 80 sul tema della chitarra di Giuseppe Chiari e dell’artista americana Coco Gordon, oppure, le geometrie percettive di Ay-O, gli accadimenti di Eric Andersen, di Ben Patterson, Philip Corner, Milan Knizak e anche degli altri autori internazionali presenti per rendersi conto di come la percezione immateriale del mondo può prendere corpo per divenire, tra pensiero irrazionale e atto poetico, flusso indeterminato e sfuggente consegnato alla vita e anche alla storia dell’uomo.

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