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Fondazione Pini: ‘Studio Visit. 30 artisti x 30 giorni’, online
Arte contemporanea
di Silvia Conta
La Fondazione Adolfo Pini, con sede a Milano, ha dato vita al progetto “Studio Vistit. 30 artisti x 30 giorni”: per un mese, fino al 31 maggio, sulle pagine Instagram e Facebook e sul sito web della Fondazione gli artisti invitati, tutti giovani, presentano la loro ricerca attraverso un’opera, in genere non inedita, e un brevissimo testo. Qui sotto potete trovare alcune delle opere che saranno pubblicate nei prossimi giorni.
Il progetto è stato ideato da Adrian Paci, membro del comitato scientifico della Fondazione Adolfo Pini, e condiviso con Samuele Cammilleri, Presidente della Fondazione.
«In questi giorni di sospensione di mostre ed eventi d’arte, Fondazione Pini desidera creare una nuova opportunità per giovani artisti, una vetrina e un palcoscenico, per consentire loro di portare la propria riflessione al di fuori delle mura dello studio e mostrarsi al pubblico in un mosaico di tante voci. Una mostra unica resa viva della creatività e dell’immaginario dell’arte giovane», si legge nel comunicato stampa.
Gli artisti invitati sono Davide Allieri, Francesco Bertocco, Iva Lulashi, Andrea Morbio – Riccardo Giacconi, Jacopo Valentini, Carla Giaccio, Leonardo Pelicanò, Gaia De Megni, Chiaralice Rizzi, Alessandro Laita, Mirko Smerdel, Ludovica Anversa, Federico Cantale, Fabio Roncato, Gianluca Brando, Ambra Castagnetti, Margaux Bricler, Matteo Pizzolante, Agnese Smaldone, Edoardo Manzoni, Giacomo Montanelli, Alessandro Sambini, Pietro Catarinella, Giorgio Mattia, Giacomo Morelli, Andrea Noviello, Chiara Mecenero, Alice Ronchi, Asia Asperti, Alberto Venturini, Paolo Ciregia.
Adrian Paci e Samuele Cammilleri ci hanno raccontato il progetto
Come è nato il progetto e come avete selezionato gli artisti invitati?
Adrian Paci: «Il progetto “Studio Visit” è nato dall’esigenza di rivedere il ruolo della Fondazione nel nuovo contesto di questo momento. Negli ultimi anni Fondazione Pini ha puntato molto sul dialogo con i giovani artisti, offrendo non solo spazio espositivo, ma soprattutto spazi di dialogo e discussione. Abbiamo perciò tentato di riattivare questa possibilità nel contesto della costrizione attuale attraverso la presenza online che sicuramente ha i suoi limiti, ma non è del tutto priva di possibilità. I giovani artisti sono stati tutti invitati e scelti in base alla conoscenza della loro pratiche della loro poetica. Non c’è stato né un bando e né una selezione di tipo “curatoriale”. Abbiamo immaginato come se fosse una chiamata a fare una visita nello studio di ciascuno/a e di chiedere di condividere, oltre le immagini, anche un pensiero, una riflessione».
Quali ritenete siano le più urgenti necessità per gli artisti in questo momento?
Adrian Paci: «È difficile parlare di artisti immaginando una categoria generica. La pratica artistica è varia e gli artisti hanno esigenze diverse. Può sembrare un gioco di parole, ma forse la necessità più urgente e di riscoprire le urgenze, riscoprire quello per cui vale la pena di parlare, di articolare una forma, un gesto. Questa è una necessità intima che accompagna sempre l’artista. Poi ci sono sicuramente le necessità di sistema. Come sostenere il lavoro degli artisti, come creare una narrazione, come dare voce e offrire spazio pubblico a un’espressione individuale costruita nell’intimità».
Quali sono i progetti della Fondazione Adolfo Pini per la riapertura?
Samuele Cammilleri: «Stiamo lavorando per riaprire al pubblico la Fondazione entro la fine del mese, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e di protezione dei visitatori. Sarà possibile visitare, su prenotazione, la dimora storica di Corso Garibaldi 2, nei cui storici saloni è esposta la collezione permanente delle opere del pittore Renzo Bongiovanni Radice, al quale il nipote Adolfo Pini ha dedicato la Fondazione.
Sicuramente l’attuale situazione ci spingerà verso un potenziamento delle attività sui nostri social, dedicando spazio agli artisti emergenti con iniziative virtuose come ‘Studio Visit’ e con una serie di appuntamenti on-line del laboratorio per i giovani “Casa dei Saperi”.
A breve uscirà la sesta edizione del Bando Borse di Studio che, con tutta probabilità, nel 2020 sarà volto a sostenere i giovani attraverso attività di ricerca presso Enti e Accademie in Italia e non all’estero, come avvenuto gli scorsi anni. Inoltre, il circuito di case museo e dimore storiche “Storie Milanesi”, di cui la Fondazione è capofila, entro la fine dell’anno si arricchirà con un nuovo ‘personaggio’, Gae Aulenti, con la sua casa studio nel quartiere Brera».